Per Barclay / Driant Zeneli

Informazioni Evento

Luogo
GIORGIO PERSANO
Palazzo Scaglia di Verrua | Via Stampatori 4, Torino, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
18/10/2022

ore 16

Artisti
Per Barclay
Generi
arte contemporanea, doppia personale

Mostra doppia personale.

Comunicato stampa

PER BARCLAY
La luce nell’ombra
18.10 - 23.12.2022
opening 18.10.2022 | h. 16 - 21
Giorgio Persano è lieto di presentare, al primo piano di Via Stampatori 4, una nuova personale di Per Barclay, frutto della
collaborazione più che trentennale tra l’artista norvegese e la galleria.
Nello spazio di Palazzo Scaglia di Verrua due grandi installazioni si interrogano sul concetto di casa, tempo e spazio. Le
costruzioni, dapprima riconoscibili come luoghi fisici, vengono immediatamente svuotate della loro funzione abitativa,
trasformandosi in spazi assoluti, non contaminati, che pur trasparenti si chiudono all’esterno.
Considerate come un’estensione delle celebri camere d’olio dell’artista – nelle quali l’affacciarsi dello spazio reale nel
liquido gioca sia formalmente sia concettualmente con la simbologia del doppio, non tanto creando un semplice riflesso,
quanto producendo una sensazione psicologica di sprofondamento verso un’altra dimensione – anche le stanze di
Barclay riflettono sul tema dell’inaccessibilità, con chiari riferimenti alla pittura nordica del ‘900.
Il primo lavoro in mostra è un’opera storica, un “interno” in vetro e ferro sospeso. In questo contrasto visivo tra
leggerezza e durezza, irrompe una lama di luce portatrice di vita, che carica il lavoro di speranza: speranza che qualcosa
possa comunque nascere in un posto dove vita non c’è.
Nell’inedito
Senza titolo (2022) due strutture in vetro e ferro sono invece montate su muretti di cemento ed ospitano
ciascuna un tamburo. Dalle fragili pareti si propagano potenti i colpi degli strumenti, che risuonano allarmanti a
minacciare la struttura stessa che li supporta.
In un equilibrio di inquietudine e perfezionismo estetico, di ciclo continuo di inizio-fine / dentro-fuori / caldo-freddo /
presenza-assenza, le case non case di Barclay divengono così proiezioni di luoghi mentali che invitano lo spettatore a
ritrovarvi ricordi comuni: “Il mio lavoro vuole rappresentare la tensione quotidiana, quella specie di ansia che ognuno di
noi percepisce nel contrasto tra bellezza e comfort, tra le grandi possibilità proprie del nostro tempo e l’estrema
precarietà del nostro vivere.“
Per Barclay (Oslo, 1955), vive e lavora a Torino e Oslo.
Ha studiato Storia dell’Arte all’Università di Bergen, completando poi la sua formazione all’Istituto Statale d’Arte di Firenze,
all’Accademia di Belle Arti di Bologna ed infine all’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 1990 partecipa al Padiglione dei Paesi
Nordici alla XLIV Biennale di Venezia. Le sue opere sono state esposte in prestigiosi musei, tra i quali: Henie-Onstad Art Centre di
Oslo, Musée d’Art Moderne et d’Art Contemporain di Nizza, Museet for Samtidskunst di Oslo, CCC Centre de Création
Contemporaine di Tours, Palacio de Cristal, Parque del Retiro, Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid, Fondazione
Merz di Torino, CAC Málaga Centro De Arte Contemporáneo di Málaga. Tra le mostre più recenti, nel 2014 ha preso parte alla
seconda edizione di “Icastica”, ad Arezzo, creando una installazione d’olio nella Chiesa di San Domenico, sotto il crocifisso del
Cimabue. Nello stesso anno espone a São Paulo, Brasile, in “Made by Brazilians...Creative Invasion”. Nel 2015 viene invitato a
partecipare a "L'albero della cuccagna", manifestazione ideata da Achille Bonito Oliva, realizzando una camera d'olio a Ca' Pesaro,
Venezia. Nel 2017, ha presentato una sua grande installazione all’inaugurazione del Centre de Création Contemporaine Olivier Debré
a Tours, Francia. Nel 2018 ha partecipato a Manifesta 12, Palermo, con una oil room alla Cavallerizza di Palazzo Mazzarino, e nel
2019 ha creato una camera d’olio alla Carpintarias de São Lázaro, Lisbona. Per l’estate 2023 è prevista all’Henie Onstad Kunstsenter
di Oslo un’importante personale dell’artista.

DRIANT ZENELI
How deep can a dragonfly swim under the ocean?
18.10 - 23.12.2022
opening 18.10.2022 | h. 16 - 21
Giorgio Persano è felice di ospitare per la prima volta in galleria Driant Zeneli, artista albanese che nel 2019 ha
rappresentato il suo paese alla 58ª Biennale di Venezia.
Con il video
How deep can a dragonfly swim under the ocean? (A che profondità può volare una libellula sotto
l'oceano?), proiettato nello spazio del giardino interno di Via Stampatori 4, l’artista racconta la metamorfosi di una
libellula (insectobot) che, pur essendo in grado di muovere le ali, è condannata a non volare mai. Tra i meandri di uno
spettrale labirinto di acqua e cemento, l’insetto dipende da una piovra per sopravvivere, ma allo stesso tempo ne è
trattenuto, senza possibilità di allontanarsi dalla sua prigionia.
Nella forma di favola, la libellula diviene metafora della vera esperienza di un ragazzo albanese, Rilond Risto, che nel
1999 fu condannato per un crimine a scontare ventuno anni d'isolamento nelle carceri albanesi. Seguendo la sua
passione per l’arte e la tecnologia, durante la prigionia Risto riuscì a costruire con mezzi di fortuna insetti robotici.
Il film è stato girato all'interno della Piramide di Tirana, fatta costruire dalla figlia di Enver Hoxha nel 1988 come
mausoleo celebrativo per il dittatore. Negli anni, dopo la caduta del regime nel 1991, l’edificio è stato centro culturale,
televisione privata, discoteca, nightclub e spazio di ritrovo di giovani. Oggi la costruzione sta perdendo la sua forma
originaria, per venire trasformata dal gruppo di architetti MVRDV in un rinnovato spazio polifunzionale per la
vita culturale del paese.
Il lavoro di Zeneli è parte della trilogia
The animals. Once upon a time... in the present time, ambientata tra edifici
brutalisti balcanici: dopo il progetto alla Biblioteca Nazionale di Prishtina in Kosovo
No wise fish would escape without
flying (2019), nel quale un gruppo di bambini ha creato un pesce meccanico di carta impigliato tra le cupole di vetro e
acciaio dell’edificio e inseguito da uno squalo gonfiabile, Zeneli ha realizzato – in collaborazione con Risto, al quale ha
commissionato la libellula – il video nella Piramide di Tirana (2021), per chiudere infine la trilogia con il lavoro
The firefly
keeps falling and the snake keeps growing (2022). Girato nell’Ufficio Postale di Skopje in Nord Macedonia e co-creato
con gli studenti della locale Facoltà di Ingegneria Meccanica, il video è prodotto dalla Fondazione In Between Art Film e
commissionato da Manifesta 14 Prishtina Biennale.
Gli animali meccanici di Zeneli incarnano paure, conflitti e speranze profondamente umane e, caricati del peso delle
nostre battaglie, muovono i loro fragili ingranaggi in luoghi simbolo dei Balcani, la cui storia recente, dopo la caduta del
muro di Berlino, è segnata da una cronica instabilità politica.
Nel tentativo di affrancarsi da una società che – come la piovra – nutre ma imprigiona, i protagonisti di queste fiabe
contemporanee sono perduti ma, ostinati, continuano a lottare:
Ho due paia di ali quasi uguali, bellissime, ma non so
volare. / Le mie ali erano mani di uomo. / Dell’uomo mi è rimasto il peso e la colpa. / Ho vissuto a ventuno metri di
profondità, ogni metro è lungo un anno. / L’ho percorso tutto, centimetro dopo centimetro. / Le mie ali sono un
ingranaggio perfetto, risalgono il labirinto oceanico, toccano la luce e ancora bisbigliano: libertà.