L’arte dentro e fuori il carcere. Al PAC di Milano e a Rebibbia due progetti per i detenuti

Due progetti a tema carcerario: al PAC la mostra di fotografia sociale a scopo benefico Ri-scatti, che quest’anno trasforma detenuti e agenti in fotografi; a Rebibbia tre street artist realizzano murales dentro il carcere. Le immagini

Il carcere fotografato dai detenuti e la street art dentro il penitenziario. Sono i due progetti a tema carcerario che in questi giorni si sono inaugurati rispettivamente a Milano e a Roma. Nel primo caso si tratta della mostra di fotografia sociale a scopo benefico Ri-scatti – giunta alla sua ottava edizione – che ogni anno il PAC di Milano organizza insieme con l’associazione Ri-scatti Onlus. Mentre a Roma è la street art la protagonista di un percorso di arte, formazione e co-progettazione con le ragazze della casa circondariale di Rebibbia.

RI-SCATTI AL PAC DI MILANO

La mostra fotografica Ri-Scatti. Per me si va tra la perduta gente, in corso fino al 9 novembre, è a cura di Diego Sileo e si propone di raccontare le complessità, le difficoltà, ma anche le opportunità della vita negli istituti di reclusione. Quest’anno i protagonisti di Ri-Scatti sono, dunque, detenuti e agenti della polizia penitenziaria dei quattro istituti di detenzione milanesi – Casa di Reclusione di Opera, Casa di Reclusione di Bollate, Casa Circondariale F. Di Cataldo, IPM C. Beccaria – che dopo 11 mesi di corso, per un totale di 100 partecipanti, hanno realizzato oltre 800 scatti e materiali video inediti ed esclusivi per raccontare la realtà delle carceri dal punto di vista diretto di chi le abita e di chi le vive per lavoro. Le fotografie esposte e il catalogo pubblicato da Silvana Editoriale saranno acquistabili durante la mostra e l’intero ricavato andrà a supportare e a finanziare interventi architettonici volti al miglioramento della qualità della vita nelle carceri.

STREET ART AL CARCERE DI REBIBBIA A ROMA

Si chiama, invece, Disegna le tue idee – L’arte non ha sbarre il progetto realizzato dall’associazione LiberaMente che ha vinto il bando della Regione Lazio Vitamina G ed è inserito nel programma della Biennale MArteLive. Nel carcere di Rebibbia sono stati svolti alcuni workshop artistici che, nell’arco di 8 mesi, hanno creato un appuntamento settimanale per le giovani donne detenute. Ispirandosi ai loro disegni e bozzetti, tre street artist stanno realizzando altrettanti murales che termineranno il 25 ottobre. Si tratta di Jorit (artista internazionale di origini napoletane), Moby Dick (artista che si spende per la salvaguardia degli animali e delle specie marine in via di estinzione) e Barbara Oizmud (artista poliedrica dal linguaggio onirico). Due murales sono stati pensati per essere fruiti dalle detenute all’interno delle mura del carcere, mentre quello di Jorit sarà ultimato al Quarticciolo: qui l’artista ha deciso, dopo essersi confrontato con le detenute, di omaggiare Marielle Franco, politica, sociologa e attivista brasiliana assassinata il 14 marzo 2018 in un agguato ad opera di due ex poliziotti, proseliti del regime di Jair Bolsonaro. Ecco le immagini di entrambi i progetti…

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Redazione

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