Arte contemporanea e archeologia a Roma. Riaprono le Uccelliere del Palatino e il Drugstore Museum
A Roma riaprono spazi dove l’arte contemporanea non era mai stata prima: videoarte su Pasolini alle Uccelliere Farnesiane al Parco archeologico del Colosseo e arte pubblica tra i reperti del Circuito Necropoli Portuense al nuovo Drugstore Museum
A Roma l’arte contemporanea e l’archeologia sempre più in sinergia: riaprono spazi dove l’arte contemporanea non era mai stata prima. Si tratta delle Uccelliere Farnesiane sul Palatino, luogo simbolo della storia di Roma proprio in mezzo al Parco archeologico del Colosseo: uno scenario d’eccezione, riscoperto alla fine del Settecento dai viaggiatori del Grand Tour ed in cui, per la prima volta, viene ospitata una mostra d’arte contemporanea che rende omaggio all’intellettuale e cineasta Pier Paolo Pasolini, nell’ambito delle celebrazioni del centenario della sua nascita. E poi il Circuito Necropoli Portuense – Drugstore Museum che riparte con un programma di attività per il 2022–2023, inaugurando la mostra Virus Group. Napoli New York Corviale, un progetto di arte e archeologia pubblica promosso dalla Soprintendenza Speciale di Roma e dedicato alle opere di Giulio Ceraldi, Consuelo Cecchini, Stefano De Santis e Giancarlo Savino, i quattro artisti componenti il Virus Group.
IL RESTAURO DELLE UCCELLIERE FARNESIANE SUL PALATINO
Il complesso delle Uccelliere, nell’area degli Horti Farnesiani sul Palatino, è un locus amoenus fortemente voluto e realizzato da Alessandro Farnese intorno alla metà del Cinquecento – quando il cardinale acquista una serie di piccoli appezzamenti di terreno posti fra le falde del Palatino sul Foro e la sommità della collina, fino al versante opposto sul Circo Massimo – e che il restauro del 2018 ha consentito la riapertura con un nuovo sistema di illuminazione ben visibile di sera dalla Via dei Fori Imperiali: ha, infatti, ripristinato il percorso che attraversa il sistema di rampe, portici e magnifiche terrazze affacciate sul Foro Romano e sulla valle del Colosseo e giunge appunto alle Uccelliere degli Horti Farnesiani. Inoltre, il Teatro del Fontanone e le Uccelliere hanno recuperato l’aspetto originario ed è stato ripristinato il sistema delle acque.
LA MOSTRA DI VIDEOARTE SU PASOLINI
Ora tutto questo è valorizzato dall’ingresso nei suoi spazi, per la prima volta, di una mostra d’arte contemporanea: Frammenti. Il Teorema di Pasolini nelle immagini di Laurent Fiévet, a cura di Maria Laura Cavaliere e in programma fino all’8 gennaio 2023. Il percorso espositivo, articolato nei due ambienti delle Uccelliere Farnesiane, presenta una videoinstallazione dell’artista Laurent Fiévet, noto in Francia per la pratica di riappropriazione delle immagini filmiche a cui associa frammenti di capolavori della pittura, che rivisita il film Teorema scritto e diretto da Pier Paolo Pasolini nel 1968. Ne viene fuori un corpus di 12 video a partire da altrettanti frammenti dei singoli personaggi, a cui l’artista francese sovrappone le immagini di famosi dipinti del Caravaggio, il cui percorso esistenziale ed artistico è molto affine a quello di Pasolini. “Il Parco archeologico del Colosseo”, dichiara Alfonsina Russo, Direttore Generale del Parco archeologico del Colosseo, “è uno spazio aperto alla contaminazione di molteplici linguaggi, dall’arte al cinema fino alla letteratura, passando per l’utilizzo delle più moderne forme espressive. Siamo felici di sostenere progetti di grande rilievo che sappiano attivare connessioni e risonanze fra passato e presente. E, nel caso della mostra dell’artista Laurent Fiévet, lo facciamo rendendo omaggio a un grandissimo intellettuale, celebrato in Italia e all’estero, nonché una delle voci più rappresentative di un’epoca, capace di cogliere in profondità le innumerevoli sfumature dell’animo umano”.
IL RESTAURO DI DRUGSTORE MUSEUM E CIRCUITO NECROPOLI PORTUENSE
Il Drugstore Museum e il Circuito Necropoli Portuense si articola, invece, in un percorso territoriale pensato per la periferia storica del quadrante Ovest della città di Roma. Il fulcro del percorso culturale è rappresentato dal Drugstore Museum che si trova nel piano commerciale dello stabile al 317 di Via Portuense, dedicato alla valorizzazione della cultura materiale e immateriale contemporanea, attraverso le arti applicate, il design, le produzioni industriali del XX secolo, il patrimonio demoetnoantropologico. Al momento della costruzione del palazzo (1967), furono rinvenuti alcuni sepolcri imperiali della necropoli Portuense, che si decise di conservare inglobati nel basement dell’immobile. Negli Anni Ottanta i monumenti furono oggetto di un pionieristico tentativo di valorizzazione, integrandoli in quello che fu il primo drugstore d’Italia (così all’epoca si chiamavano i supermarket aperti tutta la notte). Fallito il Drugstore negli Anni Novanta, la necropoli ridivenne inaccessibile fino al 2005, quando si stipulò un accordo con la Soprintendenza Archeologica di Roma per trasformare l’area in un museo di proprietà demaniale. Tra il 2006 e il 2015 sono stati realizzati importanti restauri e adeguamenti funzionali della struttura. Alla fine di dicembre 2019, con un intervento di urgenza, la Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma ha ripristinato la piena funzionalità del museo.
LA MOSTRA DI ARTE PUBBLICA DEI VIRUS GROUP
Ora le monumentali tombe di età imperiale, e le sale del Drugstore Museum, ospitano fino al 27 novembre le installazioni dei Virus Group, ovvero Giulio Ceraldi, Consuelo Chierici, Stefano De Santis e Giancarlo Savino, i quattro componenti del collettivo che affonda le sue radici nella Napoli degli anni ’70 ed è stato tra i primi in Italia ad impegnarsi nell’arte pubblica. Un dialogo tra archeologia e arte contemporanea che rappresenta la prima vera mostra promossa dalla Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, nel sito museale al centro di una periferia storica. “La mostra del Virus Group e l’intero programma del Circuito Necropoli Portuense”, interviene Daniela Porro Soprintendente Speciale di Roma, “sono il frutto di una concezione dei beni culturali, della loro tutela e della loro valorizzazione non comune”. “Dopo un anno di attività sperimentali che hanno coinvolto le realtà del quartiere”, conclude De Cristofaro responsabile del Circuito Necropoli Portuense Drugstore Museum, “partiamo con un programma di esposizioni, incontri, corsi, conferenze, concerti, spettacoli, ampliando così le collaborazioni con il Municipio XI e la città: l’arte e la cultura al servizio della comunità, in un territorio ricco di storia, attraversato dall’antica via Campana-Portuensis, per dare vita a uno spazio dove l’archeologia dialoga con la contemporaneità. La risposta della cittadinanza e delle istituzioni è testimoniata dalla grande partecipazione alle iniziative culturali del Circuito”.
Claudia Giraud
Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati