Il corto animato contro i canoni di bellezza imposti
“Roberto” è il corto animato di Carmen Córdoba che fa luce sul fenomeno del body shaming e sui danni derivati dai modelli estetici imposti dalla nostra società. Un film tenero e romantico che invita ad accettare il nostro corpo per come è
Da un lato si trova Roberto, curioso bambino dalle ciglia folte con il dono del disegno; dall’altro c’è invece la sua vicina: una ragazzina timida e insicura, di cui il primo è innamorato. Un filo per il bucato collega le finestre delle loro rispettive camere, unico canale di comunicazione tra i due amici. Prende il via da queste premesse il corto animato della regista spagnola Carmen Córdoba: una storia dolcissima che osserva e interpreta, attraverso gli occhi dell’infanzia, il dramma di sentirsi a disagio con il proprio corpo.
IL CORTO ANIMATO DI CARMEN CÓRDOBA
Già premiato in numerosi festival internazionali, e gratuitamente fruibile online (potete trovarlo nel catalogo di RaiPlay), il film – dal titolo Roberto – accende i riflettori sul malessere di coloro che non si sentono accettati dal mondo. Colpa dei canoni di bellezza imposti dalla nostra società: modelli estetici che esaltano la perfezione e la magrezza, costringendo le donne, soprattutto, ma anche gli uomini, a un continuo monitoraggio del proprio fisico.
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UN FILM CONTRO IL BODY SHAMING
Così è per la protagonista del cortometraggio, che si vede brutta e paffutella sin da giovane, nonostante le continue dichiarazioni di amore da parte dell’amico dirimpettaio. Gli anni passano, e nonostante la bambina sia diventata una donna, il disagio verso il proprio corpo resta. Roberto, dal canto suo, è ancora innamorato di lei, e cerca in tutti i modi di aiutarla a emergere dalla gabbia di insicurezze nella quale la ragazza è reclusa. Una storia d’amore tenera, che ci invita a riflettere sui danni del body shaming e sugli effetti deleteri causati dai modelli estetici propinati da media e società.
Alex Urso
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