Omaggio alla Regina

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO PIETRO ANNIGONI - VILLA BARDINI
Costa San Giorgio 2, Firenze, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
20/10/2022
Curatori
Emanuele Barletti
Generi
documentaria

La mostra espone una delle tre repliche ufficiali del celebre ritratto della sovrana di Pietro Annigoni del 1954-55, insieme ad altri materiali correlati all’opera.

Comunicato stampa

Villa Bardini ospita una mostra omaggio alla Regina Elisabetta II d’Inghilterra nelle sale del museo dedicato a Pietro Annigoni (Milano, 1910 - Firenze, 1988), autore del più celebre ritratto della sovrana. L’esposizione “Omaggio alla Regina”, promossa da Fondazione CR Firenze e Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron, a cura di Emanuele Barletti, rende visibile al pubblico una delle tre repliche ufficiali del ritratto di Annigoni, realizzata da Romano Stefanelli sotto la supervisione dello stesso Annigoni, appartenente a una collezione privata. Attraverso 400 oggetti circa, come libri, riviste e giornali d’epoca, fotografie, francobolli, monete e banconote, oggetti commemorativi, viene ricostruito sia il rapporto fra Annigoni e la Regina che la trasposizione del ritratto nel racconto pubblico della vita reale, realizzato grazie alla ricca documentazione storica presente nel Fondo Annigoni dell’Archivio Storico della Fondazione CR Firenze e grazie a prestiti da collezioni private. 

Annigoni ricevette la richiesta di ritrarre la Regina Elisabetta II d’Inghilterra nel 1954. Quando arrivò la lettera da parte di una delle corporazioni londinesi, la Worshipful Company of Fishmongers, pesò dapprima a uno scherzo. Si trattava, invece, di una prestigiosa commissione che lo rese poi celebre in tutto il mondo come “pittore delle regine”, avendo infatti ritratto anche 0la Regina Madre Elizabeth, la Regina Marghrete di Danimaca e l’Imperatrice Fara Diba di Persia. Annigoni ebbe poi la possibilità di ritrarre Elisabetta II una seconda volta nel 1969. Episodi che fecero storia, dei quali scrissero i giornali dell’epoca, anch’essi esposti in mostra, come le fotografie della Regina in posa per il ritratto. L’opera di Annigoni, oggi custodita nella Fishmongers’ Hall a Londra, divenne così famosa che in tanti ne vollero una riproduzione, anche se quelle autorizzate da Buckingham Palace furono soltanto tre. 

Nel dipinto esposto a Villa Bardini la Regina Elisabetta II, salita al trono appena qualche anno prima, nel 1952, appare in tutto il suo splendore di giovane donna agli inizi del regno, speranza e orgoglio del suo Paese che si incamminava verso un’era di pace e prosperità. Questa è la seconda volta che il ritratto viene esposto al pubblico in Italia, la prima fu nel 2019 quando Villa Bardini è stata scelta per accogliere l’ultimo dei cinque ‘Queen’s birthday parties’ voluti dall’allora Ambasciatrice Jill Morris per celebrare la festa nazionale britannica per la Regina Elisabetta. 

Il ritratto di Elisabetta II è diventato nel corso degli anni immagine simbolo della sovrana, e per questo riprodotto e applicato in svariati oggetti, come tazze, piatti, francobolli, monete, da proporre in occasioni storiche come il 50esimo anniversario dell’incoronazione o ancora il giubileo d’oro 2002. Cimeli che sono esposti in mostra e che ricostruiscono uno spaccato della società della seconda metà del Novecento. 

“È un vero privilegio – dichiarano i Presidenti di Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori e il Presidente di Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron Jacopo Speranza – poter presentare nuovamente nel Museo Annigoni il primo ritratto della Regina Elisabetta ad un mese dalla giornata di addio della sovrana più amata della Storia. Lo abbiamo esposto una prima volta tre anni fa in occasione della festa nazionale britannica in onore della Regina Elisabetta. Già allora fu motivo di orgoglio per Firenze poter ospitare la festa ‘reale’ all’insegna dei forti legami che uniscono storicamente il Regno Unito con la nostra città. Una stretta relazione che rinnoviamo in questa occasione che vuole anche riaffermare i valori della cultura e dell’arte quale prezioso collante tra i popoli in una stagione di drammatiche tensioni internazionali’’.