La grande mostra dedicata a Paris Bordon a Treviso in un video
Al Museo Santa Caterina di Treviso, fino al 15 gennaio 2023, è in corso la più grande monografica dedicata a Paris Bordon. Un omaggio dalla città che gli diede i natali e un viaggio attraverso l'arte di colui che è stato definito "divin pitor"
Pàris Paschalinus Bordón, conosciuto anche come Paride Bordone, è il protagonista indiscusso della grande mostra allestita al Museo Santa Caterina di Treviso fino al 15 gennaio 2023, la più grande monografica a lui dedicata e mai realizzata fino ad ora.
PARIS BORDON, PITTORE DIVINO IN MOSTRA A TREVISO
All’interno delle splendide sale del museo trevigiano, dove fu ospitato anche l’esule Dante Alighieri, sono state allestite 41 opere, di cui 34 capolavori tra dipinti e alcuni disegni di Paris Bordon. I prestiti provengono dai più prestigiosi musei del mondo, tra i quali la National Gallery di Londra, il Louvre di Parigi, il Kunsthistorisches Museum di Vienna, l’Ashmolean Museum di Oxford, le Gallerie degli Uffizi di Firenze e i Musei Vaticani. Lungo il percorso espositivo, curato da Simone Facchinetti, professore Associato all’Università del Salento, e Arturo Galansino, direttore della Fondazione Palazzo Strozzi a Firenze, sono presentate anche testimonianze di Pietro Aretino, Giovanni Battista Cavalcaselle, Luigi Lanzi, Carlo Ridolfi, Giorgio Vasari. La mostra dal titolo “Paris Bordon 1500-1571. Pittore divino” si suddivide in otto sezioni tematiche, atte a ripercorrere l’avvio artistico del Bordon, sotto le indicazioni del grande Tiziano, per poi documentare la sua passione per la ritrattistica e la mitologia, le sue invenzioni, per giungere infine alla sua maturità creativa, espressa in opere devozionali e pale d’altare.
PARIS BORDON APPREZZATO DA GIORGIO VASARI
Come ricorda Marta Santacatterina, la mostra che Treviso, città natale del pittore, dedica a Paris Bordon, prende spunto dalle parole che Giorgio Vasari spese per l’artista nel suo celebre Vite. Da quanto scritto, si evince che nel 1556 il Vasari fu ospite a Venezia di Paris Bordon, dove ebbe modo di conoscerne vita e carriera artistica: attorno agli otto anni Paris si trasferì nella città lagunare con la madre, dove studiò grammatica e musica, mentre attorno ai 13 anni ebbe accesso alla bottega di Tiziano. Da allora fiorì la sua arte, capace di catturare lo sguardo per il ricorso a colori vividi, la bellezza dei soggetti, la cura dei dettagli, a volte anche macabri, l’erotismo delle sue figure femminili. Non a caso lo storiografo veneziano Marco Boschini ha definito Bordon il “Divin Pitor”, appellativo che ha riservato solo a Raffaello e Tiziano. Nella mostra a Treviso, di cui il video offre un assaggio, il pubblico può immergersi così nello splendore di capolavori che hanno ammaliato nei secoli gli spettatori al loro cospetto.
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