Paolo Pallara / Maurizio Pilò – Entroterra
Un invito ad entrare nell’universo pittorico di due artisti, che hanno una visione del paesaggio diversa tra loro, ma molto sensibile e di bellezza.
Comunicato stampa
Il Fondaco ha il piacere di invitarvi alla mostra
“ENTROTERRA” di PAOLO PALLARA e MAURIZIO PILO’
Testo di Claudio Cerritelli in catalogo
Un invito ad entrare nell’universo pittorico di due artisti, che hanno una visione del paesaggio diversa tra loro, ma molto sensibile e di bellezza
Paolo Pallara vive e lavora a Ferrara dove è nato nel 1956 e da molti anni sperimenta una pittura materica, informale che ritroviamo sia nei quadri, che nelle sculture. La sua pittura si presenta come un’avventura dello spirito in cerca di ragioni per l’esistenza e in questo andare trova immagini che mettono a fuoco i momenti fondamentali dei luoghi della sua terra, luoghi che partono sempre dal vissuto, dell’uomo Paolo Pallara che opera attraverso un informale meditato, ma anche onirico e visionario. La sua pittura è materica, raffinata e gradevole, i colori per lo sfondo sono sempre tendenti all’ocra e al nero, e attraverso l’utilizzo di materiali diversi e colori, Pallara si pone al centro di una collaudata abilità comunicativa. In mostra oltre una quarantina di opere di grandi e medi formati, sono esposte cinque sculture, creazioni di legno e pietra, dalla verticalità totemica, figurative, poggianti su piccole basi di legno che ne esaltano la artigianalità e la bellezza.
Maurizio Pilò è nato a Faenza nel 1957 si è laureato all’Accademia delle Belle Arti di Ravenna con una tesi dal titolo “Segno naturale, segno artificiale” Pilò è un artista romantico, con una profonda conoscenza della natura, conosce bene gli alberi, le foglie, le nebbie della pianura, e riesce a rappresentarli con pochi strumenti con la leggerezza di chi li vive con curiosa passione. I suoi soggetti sono campi, fiumi, strade dissestate, un universo naturalistico a volte in degrado, malato, ma che Pilò guarda con occhi poetici e con grande sensibilità. E da questi paesaggi estrae il suo mondo creativo, attraverso inserti e sovrapposizioni di strisce colorate, incollate, graffiate, che da lontano possono sembrare figure astratte, ma che da vicino assumono la forma di una foglia o di uno scheletro di un secolare albero sofferente. In mostra sono esposte venti carte/collage di grandi e medi formati che raccontano le sue pianure, luoghi in cui è nato e ha vissuto, che spesso non hanno, per la maggior parte delle persone, alcuna particolare attrattiva ma l’occhio attento e sensibile di Pilò ci fa scoprire con le sue opere infinite bellezze.