La forza delle parole. 5 grandi artisti da Osart Gallery a Milano
Ruota attorno alla ricerca sulla parola il lavoro di Vincenzo Agnetti, Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Emilio Isgrò e Maria Lai, protagonisti della mostra da Osart Gallery a Milano
Datate a partire dagli Anni Sessanta, le opere riunite dalla mostra a cura di Antonello Tolve offrono uno spaccato sulle ricerche intorno alla parola e alla scrittura. Come scrive il curatore, troviamo ‘’cinque modalità, in cui le parole volano, mostrano pluralità di sensi,
si spingono oltre il recinto della pagina bianca..’’.
Tra i lavori esposti spiccano, tra gli altri, l’iconico Libro uovo (1980) di Mirella Bentivoglio,
il Libro dimenticato a memoria (1970) di Vincenzo Agnetti e l’opera di Tomaso Binga, Dieci Comandamenti, che si estende lungo un’intera parete dello spazio espositivo.
La rassegna Flying words pone l’accento su dimensioni creative dove la parola diventa immagine e l’immagine diventa parola.
GLI ARTISTI IN MOSTRA DA OSART GALLERY
Gli artisti procedono “lungo l’orizzonte dello sconfinamento, della combinazione, dell’emorragia creativa, della polifonia, della scelta multidisciplinare, dell’invasione e dell’infiltrazione, della contaminazione, dello scavo nel sottosuolo del linguaggio, tra scrittura e formule espressive del contemporaneo”. All’interno dell’allestimento ‒ pulito e ben studiato ‒, dove materiali diversi coesistono e dialogano tra loro, emerge tra tutti il medium libro molto caro agli artisti esposti.
La parola assume quindi diverse forme e significati. Per Maria Lai è cucita, per Emilio Isgrò è cancellata, per Agnetti è dimenticata, per Tomaso Binga è scarnificata, mentre per Mirella Bentivoglio è scomposta e riassemblata.
Margherita Bani
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