Una grande mostra ad Amsterdam celebrerà Vermeer nel 2023

Il Rijksmuseum dedicherà al maestro di Delft un’ampia retrospettiva (la prima nella storia del Museo), un’occasione unica che vedrà quasi tutto il corpus della sua produzione artistica riunito in’unica sede espositiva

Quella del 2023 non sarà una semplice retrospettiva, ma una mostra di studio che profitta delle recenti scoperte sull’opera e la tecnica di Jan Vermeer o Johannes van der Meer (Delft, 1632 – 1675), indiscusso protagonista del Secolo d’Oro della pittura olandese e nordeuropea. Queste scoperte, ottenute dopo analisi delle opere condotte utilizzando le avanzate tecnologie di scansione Macro-XRF e RIS, hanno portato a riconsiderare le convinzioni sin qui nutrite sulla produzione e la figura dell’artista, come spiega Taco Dibbits, Direttore Generale del Rijksmuseum: “la comprensione convenzionale che Vermeer dipinse lentamente e con grande pensiero deve essere rivista. I suoi risultati finali possono sembrare introversi e contemplativi, ma il suo metodo di lavoro è virtuoso e rigoroso”.

LA GRANDE MOSTRA DI VERMEER AL RIJKSMUSEUM

Da parte sua, il Rijksmuseum possiede quattro capolavori dell’artista: ​​la Lattaia, la Stradina, Donna in azzurro che legge una lettera e Lettera d’amore. Circa trenta, invece, le opere in prestito da altri musei, sia olandesi sia stranieri; fra queste, La ragazza con l’orecchino di perla (Mauritshuis, L’Aia), il Geografo (Städel Museum, Francoforte sul Meno), Donna che scrive una lettera alla presenza della sua domestica (The National Gallery of Ireland, Dublino, Pesatrice di perle o Donna con la bilancia (The National Gallery of Art, Washington DC), il Bicchiere di vino (Gemäldegalerie, Berlino), Suonatrice di liuto (Metropolitan Museum, NYC) e la Merlettaia (Louvre, Parigi) e Donna che legge una lettera davanti alla finestra, restaurata di recente dalla Gemäldegalerie Alte Meister di Dresda. 32 opere in totale, sulle 35 ad oggi note dell’artista, saranno così riunite in questa grande retrospettiva. “Questa mostra offre un’opportunità senza precedenti di ammirare un numero così elevato di dipinti di Vermeer riuniti in un unico luogo”, continua Dibbits. “È una prospettiva entusiasmante per il pubblico e per tutti gli amanti di Vermeer, nonché per ricercatori, conservatori e storici dell’arte. Siamo estremamente grati ai musei e alle organizzazioni partner che hanno reso possibile questa mostra con prestiti eccezionali e generosi”.

VITA E ARTE DI JAN VERMEER

A causa delle scarse notizie sulla vita dell’artista, la sua formazione a Delft è ancora dibattuta: chi lo ritiene allievo di Carel Fabritius (a sua volta probabile allievo di Rembrandt), chi invece ritiene abbia intrapreso i primi passi artistici sotto la guida di Pieter de Hooch. In ogni caso, la sua pittura affascina ancora oggi per l’estrema vividezza e qualità dei colori, ottenute grazie alla cura che l’artista poneva nella preparazione dei colori a olio e nell’attenzione alla qualità dei pigmenti utilizzati. Esponente della pittura di genere che fiorì nell’Europa riformata a partire dalla metà del XVI secolo, Vermeer si dedicò in particolare a soggetti femminili, dei quali rende l’intimità domestica attraverso composizioni dallo spiccato senso narrativo, che suggeriscono storia e vita appartenenti alla persona ritratta. La perizia nel rendere i particolari degli abiti, degli interni, della mobilia, conferisce un certo calore familiare ai suoi dipinti, così come la resa della luce lo rende uno dei migliori pittori olandesi del Seicento. Inoltre, quella capacità di catturare il momento e di trasportarlo fuori dal tempo, di renderlo eterno, ne fa il cantore di una società operosa, borghese o popolana che sia, attenta alla praticità ma che non disdegna una sobria eleganza. L’Europa riformata ci parla ancora oggi anche attraverso questi capolavori. 

Niccolò Lucarelli 

Amsterdam // dal 10 febbraio al 4 giugno 2023
Vermeer
Rijksmuseum
Museumstraat 1
https://www.rijksmuseum.nl/en/whats-on/exhibitions/vermeer

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Niccolò Lucarelli

Niccolò Lucarelli

Laureato in Studi Internazionali, è curatore, critico d’arte, di teatro e di jazz, e saggista di storia militare. Scrive su varie riviste di settore, cercando di fissare sulla pagina quella bellezza che, a ben guardare, ancora esiste nel mondo.

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