Per la prima volta dal 1988, Vienna ospita, tra le sale del Kunstforum, una mostra che ripercorre la carriera di Helmut Newton (Berlino, 1920 – Los Angeles, 2004) dagli esordi riunendo 300 scatti. Newton inizia a interessarsi alla fotografia a Berlino grazie alla sua mentore, Yva. Già agli inizi degli Anni Settanta comincia a inserire i nudi femminili nelle sue fotografie: si tratta di donne potenti, aggressive ‒ vestite e non ‒ che sfidano lo spettatore. La figura maschile è poco presente e spesso in sottofondo, come nel caso di Self-portrait with wife and models, realizzato nel 1981 per una pubblicità di impermeabili. Oppure quella femminile diventa una presenza equivoca, come in Crocodile Eating Ballerina, from the Pina Bausch Ballet ‘Keushleitslegende’, Wuppertal del 1983. Un nudo dentro un coccodrillo ‒ elemento di un balletto di Pina Bausch di cui Newton era un grande ammiratore. Nonostante i lineamenti femminili, il modello è un uomo.
GLI ESORDI DI NEWTON IN AUSTRALIA E LA CONSACRAZIONE A PARIGI
Matthias Harder, direttore e curatore della Helmut Newton Foundation di Berlino,
ci introduce in una sala dove le fotografie emergono da pareti rosa shocking. Qui si celebrano gli anni di Melbourne. Newton lascia la Germania nel 1938 a causa delle sue origini ebraiche e trova rifugio in Australia, dove inizia la sua carriera nella moda. Una foto iconica degli esordi rappresenta una modella con una figura maschile sfumata sullo sfondo, cifra stilistica del fotografo. In questo caso si tratta di una foto originale ancora mai esposta in una mostra, complice una ricognizione negli archivi del fotografo alla base della rassegna viennese.
In Australia Newton scatta foto di matrimoni, lavora per cataloghi di moda e incontra la futura moglie June Browne, conosciuta anche con lo pseudonimo di Alice Springs. Vogue Australia pubblica le sue prime foto e lancia la sua carriera internazionale, nell’arco della quale collabora anche con Vogue America e Vogue Francia.
Nella Parigi degli Anni Settanta mette in scena la donna come l’oggetto del desiderio in contesti immaginari. La sua ispirazione in questo periodo sono i romanzi polizieschi di Raymond Chandler e il cinema noir americano di Alfred Hitchcock, ma anche François Truffaut e le peripezie di James Bond. Non si tratta solo di foto di moda, Newton introduce infatti lo storytelling integrando richiami all’arte, alla letteratura e al cinema nella sua complessa rappresentazione scenica. King Kong appare in alcune immagini in mostra, simbolo di mascolinità pura insieme a modelle estremamente alla moda. Negli Anni Sessanta gli abiti promuovono l’idea di libertà e di emancipazione femminile.
NEWTON E LA FOTOGRAFIA DI NUDO
All’inizio degli Anni Ottanta, Newton si dedica principalmente alla fotografia di nudo. I leggendari dittici delle serie Naked e Dressed mostrano modelle in pose identiche, nude e vestite, come La Maja desnuda e La Maja vestida di Goya. Negli scultorei Big Nudes rappresenta una nudità quasi marziale, una sessualità sicura e determinata.
Scatti di donne scultoree non commissionati da alcuna rivista, ma che diventano comunque icone assolute della storia della moda. Secondo Newton, “la fotografia è sempre un tipo di seduzione”. Nonostante le critiche come quelle della filosofa americana Susan Sontag, che in un talk show alla fine degli Anni Settanta lo accusa di sessismo e misoginia, le sue modelle ricordano il suo umorismo durante le sessioni di ripresa, che tra l’altro si svolgevano spesso in presenza della moglie, e condividono la posizione del fotografo, il quale sosteneva di aver restituito l’immagine di una donna emancipata e forte attraverso la rappresentazione del suo corpo.
RITRATTI DELLE STAR E POLAROID
Una sala è dedicata a celebrità come Romy Schneider, ma anche Karl Lagerfeld, Gianni Versace, Andy Warhol e David Hockney, fotografie che oscillano tra ritratto e immagine di moda.
Negli Anni Novanta realizza anche la serie Pola Woman, che chiude la mostra insieme a energetici scatti a colori in garage inquietanti. La Polaroid aveva accompagnato il fotografo già dagli Anni Settanta, come strumento per prendere appunti ricorrendo alle immagini. Proprio negli Anni Novanta Newton crea un progetto intorno a questi piccoli scatti, la serie Pola Woman, appunto, che ricorda i moderni medium cattura immagini come Instagram.
Il curatore sottolinea come la selezione finale di immagini intreccia ancora una volta, nel modo unico di Newton, i principali generi della sua opera: la moda, il nudo e il ritratto. Si tratta di un’ultima potente testimonianza del carattere unico e della straordinaria visione di questo eccezionale fotografo.
Giorgia Losio
Vienna // fino al 15 gennaio 2023
Helmut Newton Legacy
BANK AUSTRIA KUNSTFORUM WIEN
Freyung 8
https://www.kunstforumwien.at/en
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