Water Spell: la “magica” performance di Emiliano Maggi sull’Arno a Firenze
L’Arno si tramuta in un teatro e i ponti diventano dei palchi d’onore da cui vedere lo spettacolo: ecco Firenze plasmata dalla performance di Emiliano Maggi, a cura di Caroline Corbetta e con la direzione artistica del Direttore del Museo Novecento, Sergio Risaliti
A rompere il riflesso di Firenze sulle placide acque dell’Arno è Emiliano Maggi (Roma, 1977) con la sua Water Spell. Come un vero e proprio incantesimo, l’artista ha tramutato il pittoresco fiume in un palcoscenico su cui ha preso vita la sua performance durante la Florence Art Week.
LE METAMORFOSI DI OVIDIO RIVIVONO GRAZIE A EMILIANO MAGGI
Accompagnato dal Corteo Storico Fiorentino e I Renaioli, Maggi ha riletto e rielaborazione la mitica figura del tritone, traendo ispirazione dalle Metamorfosi di Ovidio. Come nell’antico scritto, la figura emerge dalle acque suonando una conchiglia e annunciando il trionfo degli dei e della supremazia degli eventi naturali su l’umanità. Però, più che emergere dalle acque, l’artista le percorre a bordo di un’imbarcazione, con solennità, sospinto dall’incessante ritmo di tamburi e chiarine. Durante la performance, i ponti che uniscono la celebre culla del Rinascimento – nello specifico: Ponte alla Carraia, Ponte Santa Trinità sino all’iconico Ponte Vecchio – si sono trasformati in palchi teatrali da cui il pubblico poteva affacciarsi e godersi lo spettacolo.
WATER SPELL: UNA PERFORMANCE CHE UNISCE MUSICA, SCULTURA E COREOGRAFIA
L’eco della figura mitologica del tritone non giunge solo dagli antichi scritti, ma affonda le sue radici nella storia dell’arte fiorentina, tanto da ritrovarla nella celebre Fontana del Nettuno a Piazza della Signoria o negli affreschi del Vasari nella Sala degli Elementi a Palazzo Vecchio. Con Emiliano Maggi, miti e racconti rinascimentali prendono nuovamente vigore attraverso ibridazioni cronologiche, tematiche ed iconografiche, facendo “rinascere le antiche messe in scena e gli spettacoli organizzati dalla corte medicea sul fiume”, aveva commentato Sergio Risaliti, Direttore del Museo Novecento. A partire da questa suggestione, sono nate sei opere plasmate nell’argilla e realizzate in occasione del premio Rinascimento+, per il quale “l’artista ha concepito un personaggio impastato di invenzione e tradizione, frutto di una visione in continuità col passato ma che, allo stesso tempo, incarna un vitalissimo desiderio di trasmutazione” aveva sottolineato la curatrice Caroline Corbetta, la stessa che affiancherà Emiliano Maggi nella ultima e terza tappa del progetto fiorentino, ovvero la mostra Songs and Spells, attesa nelle sale del Museo Stefano Bardini il prossimo 2 dicembre.
Valentina Muzi
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