100 anni di Jonas Mekas. Il Mattatoio di Roma celebra il grande regista lituano
Fino al 26 febbraio 2022 il Mattatoio ospita una grande mostra dedicata al regista lituano Jonas Mekas. Filmati, fotogrammi e riviste storiche omaggiano il pioniere del cinema avant-garde a tre anni dalla sua scomparsa
A rendere omaggio e a restituire la poesia del rivoluzionario regista lituano Jonas Mekas (Biržai, 1922 – New York, 2019) è il duo curatoriale Francesco Urbano Ragazzi, lo stesso che ha accompagnato l’opera dell’artista in molteplici progetti da Venezia a New York, da Seoul a Reykjavìk. Il titolo della mostra ospitata nel rigenerato compound capitolino, Images Are Real, è una citazione tratta dal film Out – takes From the Life of Happy Man. Qui è la voce fuori campo del regista a guidare lo spettatore: “le memorie sono passate, ma le immagini sono qui, e le immagini sono reali!”. Il progetto espositivo guarda in retrospettiva alla sessantennale attività dell’artista raccogliendo un’ampia selezione di opere che vanno dagli anni Sessanta fino ai primi anni Duemila.
JONAS MEKAS: IL PROGETTO ESPOSITIVO
Dopo una vita provata dagli orrori della seconda Guerra Mondiale, Jonas Mekas trova negli Stati Uniti un “porto sicuro” in cui potersi esprimere. È proprio qui che compra la sua prima cinepresa, la Bolex, che lo accompagnerà per quasi tutta la vita. Dietro la macchina, l’artista guarda e registra la realtà che lo circonda raccontandone la crudezza e scovandone le piccole gioie. Il suo è un cinema diaristico, un esercizio quotidiano che intende porre l’attenzione verso i momenti felici che la vita regala. Ogni attimo viene restituito con un montaggio non narrativo e non lineare, avvicinandosi molto alla poesia e al suo linguaggio emotivo. Ne è un esempio Ein Märchen aus alten Zeiten, il filmato del crollo delle Torri Gemelle a seguito degli attacchi terroristici dell’11 settembre del 2001 con cui si apre la mostra. Tremolii e rumori di sottofondo annullano lo spazio circostante, catapultando il pubblico in una dimensione di terrore e impotenza. Differentemente, con il diary film Walden -che invade l’intero spazio espositivo con una installazione su due schermi – il pubblico viene coinvolto nella ricerca della felicità dall’artista cogliendo le piccole gioie della vita quotidiana. Una ricerca che si esprime anche nei tanti filmati e serie fotografiche dove sono immortalati gli incontri con gli amici Andy Warhol, Allen Ginsberg e Yoko Ono.
Così facendo, l’intero progetto espositivo composto da installazioni video, monitor, serie fotografiche e riviste d’epoca si pone come un percorso “ascetico” che dagli orrori della storia porta alla felicità grazie ad un esercizio filmico quotidiano dal linguaggio universale.
JONAS MEKAS: UN REGISTA D’AVANGUARDIA
Percorrendo la mostra non si può non notare lo spirito e lo sguardo avanguardista di Mekas, il quale non rimane fermo alla sua epoca ma evolve la sua ricerca cinematografica nel corso degli anni. A tal proposito è interessante vedere come a pochi mesi dal lancio della piattaforma YouTube, l’artista trasferisce il suo diario nel web comprendendone il potenziale. Ebbene, nel 2007, alla veneranda età di ottant’anni, realizza ben 365 Day Project, di cui è possibile vederne una piccola selezione in mostra. Il fil rouge che lega tutta la sua produzione è l’attaccamento alla vita, al suo continuo scorrere, seguendo il ritmo del cinema.
Valentina Muzi
Jonas Mekas. Images Are Real
Dal 10 novembre 2022 al 26 febbraio 2023
Mattatoio
Piazza Orazio Giustiniani, 4, 00153 Roma
Dal martedì alla domenica 11.00 – 20.00
Chiuso il lunedì. L’ingresso è consentito fino a un’ora prima della chiusura
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