A luglio 2022, dopo una fase di consultazione pubblica, è stato ufficialmente messo online il Piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio culturale (PND) con le relative Linee guida (release v1.0 – giugno 2022), documenti elaborati dall’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale (Digital Library) del Ministero della Cultura (MiC).
Come si legge nel Piano, tale documento costituisce la visione strategica con la quale il MiC intende promuovere e organizzare il processo di trasformazione digitale nel quinquennio 2022-2026 nei diversi settori dell’ecosistema culturale, rivolgendosi in prima istanza ai musei, agli archivi, alle biblioteche, alle soprintendenze, agli istituti e ai luoghi della cultura pubblici che conservano, tutelano, gestiscono e/o valorizzano beni culturali. Contestualmente il PND costituisce un riferimento imprescindibile per la realizzazione degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e, in particolare, delle azioni volte al rilancio della cultura e del turismo nell’ambito della Missione n. 1 denominata Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo.
LE LINEE GUIDA PER LA DIGITALIZZAZIONE DEL PATRIMONIO CULTURALE
All’interno del PND ci sono anche le Linee guida, che costituiscono strumenti operativi utili per la pianificazione e l’esecuzione delle attività relative alla digitalizzazione del patrimonio culturale. Si tratta, in particolare, di cinque allegati tecnici, ciascuno dei quali approfondisce uno specifico aspetto delle pratiche di digitalizzazione (Linee guida per la digitalizzazione del patrimonio culturale; Linee guida per la redazione del piano di gestione dei dati; Linee guida per l’acquisizione, la circolazione e il riuso delle riproduzioni dei beni culturali in ambiente digitale; Linee guida per la classificazione di prodotti e servizi digitali, processi e modelli di gestione; Introduzione alla metodologia per la valutazione della maturità digitale degli istituti culturali).
È bene precisare che il PND e i suoi allegati sono indirizzati principalmente agli istituti/enti che fanno capo al MiC, di cui sono esaminate alcune prassi; ciononostante possono esserci indicazioni e riferimenti operativi utili anche per altri soggetti, sia in ambito pubblico che privato, e con i necessari adattamenti legati alle specificità del caso concreto.
NOVITÀ SUL FRONTE NFT
Sugli aspetti giuridici e normativi dei progetti di digitalizzazione si vedano le Linee guida per l’acquisizione, la circolazione e il riuso delle riproduzioni dei beni culturali in ambiente digitale. Tale documento, dopo una sintetica esposizione dell’articolato quadro normativo di riferimento, si concentra sull’esame della casistica delle riproduzioni di beni culturali pubblici non protetti dal diritto d’autore e sulle modalità di gestione degli aspetti legali, introducendo l’etichetta Beni Culturali Standard (BCS) quale strumento per specificare e rendere noti i termini d’uso delle riproduzioni del patrimonio culturale italiano.
Viene altresì preannunciata l’emanazione di nuovi regolamenti ministeriali, per esempio per il caso di riproduzioni ad altissima definizione di beni culturali pubblici da destinare al mercato degli NFT e realizzate da un soggetto pubblico o privato.
Raffaella Pellegrino
Articolo pubblicato su Artribune Magazine #68
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