Lorena Tiberi – Eco Risonanze Oniriche

Informazioni Evento

Luogo
SOHO HOUSE ROME
Via Cesare de Lollis, 14, 00185, Roma, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al
Vernissage
11/11/2022

ore 19 solo su invito

Artisti
Lorena Tiberi
Generi
arte contemporanea

ECO di Lorena Tiberi in arte Mani, è una raccolta di opere personali provenienti da una dimensione onirica, immaginaria, che attraverso l’uso del colore racconta il tema dell’Assenza.

Comunicato stampa

ECO di Lorena Tiberi in arte Mani, è una raccolta di opere personali provenienti da una dimensione onirica, immaginaria, che attraverso l’uso del colore racconta il tema dell’Assenza.
Questo periodo storico fatto di chiusura e riflessione forzata, ha condotto l’artista ad un profondo mutamento interiore che ha radicalmente trasformato l’esplicitazione dei suoi soggetti artistici. Dal reale all’illusorio, dall’esistente all’esistenza, l’arte di Mani ripercorre il sentiero che il Vuoto umano ha transitato dentro di sé.
Una voce senza provenienza alcuna contrasta la materia perpetuandone il suono, l’urlo
“quell’urlo che vuol far sapere,
in questo luogo disabitato, che io esisto, oppure, che non soltanto esisto,
ma che so.
È un urlo
in cui in fondo all’ansia
si sente qualche vile accento di speranza;
oppure un urlo di certezza, assolutamente assurda, dentro a cui risuona, pura, la disperazione. Ad ogni modo questo è certo:
che qualunque cosa
questo mio urlo voglia significare,
esso è destinato a durare oltre ogni possibile fine.”
Pier Paolo Pasolini
In un contesto sociale sempre più fluido, anche le emozioni faticano a conservare un volto, ma non è intenzione dell’artista rintracciarne i confini. Attraverso queste immagini, Mani esplicita il groviglio, il caos di sensazioni tanto potenti quanto disorientanti che sulla tela, però, risorgono in una dimensione pura che ha inspiegabilmente la capacità di fare subito chiarezza.
Attraverso la propria arte, l’esteta può snodare grovigli altrimenti impossibili.
Il senso di morte acquista un nuovo significato invitando lo spettatore a riflettere sulla propria vita partendo dalla fine. Una rivoluzione gerarchica di valori, necessità, una rivoluzione di scelte. “Rubo al cielo spazio e aria”, descrizione dell’opera “Profondo mosso”: fondersi con la Natura, con la Terra tutta, e l’Universo intero, a questo adempie il pennello.
Un estremo, definitivo, totale cambio di prospettiva.
Il doloroso senso d’incompiutezza di fronte a cui ci è stato chiesto di restare, ci ha senz’altro reso più umani; illuminando, per nostra fortuna, gli spigoli di quella che è una naturale, antropica ed eterna fragilità di cui c’eravamo dimenticati.
Testo di Giada Mussini