Il festival fiorentino Lo schermo dell’arte compie 15 anni: i film della nuova edizione
Ingresso gratuito, grazie a Gucci, alla XV edizione de “Lo schermo dell’arte” per tutti gli under 30. In programma a Firenze dal 16 al 20 novembre, il festival di cinema e arte contemporanea diretto da Silvia Lucchesi proporrà quest’anno un focus sulla produzione dell’artista Rosa Barba
Uno dei progetti che maggiormente ha contribuito a ridefinire la reputazione di Firenze sul fronte dell’arte contemporanea taglia il traguardo della quindicesima edizione. Sempre nel segno della direzione artistica di Silvia Lucchesi, dal 2008 Lo schermo dell’arte ha perseguito l’obiettivo di potenziare il fecondo palinsesto dei festival cinematografici cittadini con un’occasione privilegiata di avvicinamento e indagine delle relazioni tra la settima arte, le moving images e la produzione artistica della nostra epoca. Pur conservando il parallelo format online (su mymovies.it/ondemand/schermodellarte; fino al 27 novembre 2022), “eredità” della fase più drammatica dell’esperienza pandemica, quest’anno il festival punta con forza sul ritorno alla dimensione collettiva e rituale della sala. E, in questo senso, può contare su un incentivo non da poco: il main sponsor della kermesse, la maison Gucci, ha infatti scelto di offrire l’ingresso gratuito a tutti gli under 30 alle proiezioni sul grande schermo. Oltre 30 le produzioni in cartellone, fra anteprime internazionali e italiane, con il consueto mix fra film d’artista e documentari sull’arte contemporanea diretti da autori di riconosciuto pregio o da voci emergenti. Ecco come orientarsi fra gli appuntamenti in programma, che riunisce anche progetti espositivi e iniziative di approfondimento.
Valentina Silvestrini
IL FOCUS SULL’ARTISTA ROSA BARBA
Classe 1972, Rosa Barba ha da tempo lasciato l’Italia per Berlino; nella sua pratica, affronta questioni ambientali, sociali e politiche impiegando il linguaggio filmico per dare origine a sculture cinematografiche che possono assumere carattere anche installativo. Protagonista dell’annuale focus de LSDA, l’artista raggiungerà Firenze. Negli spazi di CANGO Cantieri Goldonetta, sede del Centro nazionale di produzione diretto dal coreografo Virgilio Sieni, sarà esposta la sua Inside the Outset: Evoking a Space of Passage (2021), che debutta in Italia proprio nella cornice del festival (dal 15 settembre); all’Aula Magna dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, dialogherà con Roberta Tenconi, curatrice di Pirelli HangarBicocca (17 settembre, ore 15). Fra le cinque sue opere proiettate al Cinema La Compagnia, tutte realizzate fra il 2010 e il 2021, rientra Plastic Limits – For the Projection of Other Architectures. Nei quasi quindici minuti del film, Barba analizza in profondità un’architettura simbolo della Berlino del secondo dopoguerra: la Neue Nationalgalerie, progettata da Mies van der Rohe e rinnovata da David Chipperfield Architects Berlin.
MARINA ABRAMOVIC E ULAY INSIME PER L’ULTIMA VOLTA
Prima italiana a LSDA per Marina Abramović & Ulay. No Predicted End. Si tratta di uno dei titoli più attesi dell’ultimo giorno del festival, la cui chiusura sarà affidata al recentissimo Self-Portrait As A Coffee Pot dell’artista sudafricano William Kentridge. A tre anni dalla memorabile esperienza della retrospettiva di Palazzo Strozzi Marina Abramović. The Cleaner, l’artista performativa “torna in città” con l’intensa opera diretta da Kasper Bech Dyg. E non è da sola: il film, infatti, la vede al fianco di Ulay, per un incontro a carattere introspettivo, fra memorie e aneddoti, documentato dalle telecamere del Louisiana Museum of Modern Art poco prima della scomparsa dell’artista, avvenuta nel 2020.
IL DOCUMENTARIO SULL’ARCHITETTO LEONARDO RICCI
In queste prime quindici edizioni de LSDA non sono mancate le connessioni con il mondo dell’architettura, anche attraverso la partecipazione di autori che dell’indagine cinematografica degli edifici e dello spazio urbano hanno fatto la loro cifra stilistica, come il duo Ila Bêka e Louise Lemoine. Tale legame prosegue quest’anno con il film del regista e attore catanese Maurizio Sazio Ogni mattina si nasce di nuovo. Vedute poetiche tratte dall’Anonimo del XX secolo di Leonardo Ricci. L’opera, nata contestualmente alle celebrazioni per il centenario della nascita del noto architetto (2018), si sofferma sul suo profilo, svincolandolo dall’eredità strettamente architettonica. Il dichiarato proposito è avvicinare al pensiero del pittore, progettista e docente un uditorio ampio ed eterogeneo.
DALL’ULTIMA APPARIZIONE DI GODARD AL NUOVO BIOPIC SU BASQUIAT
Fra i titoli in cartellone selezioniamo inoltre il debutto cinematografico dell’artista statunitense Andres Serrano, che nella prima opera, Insurrection, affronta l’assalto a Capitol Hill, con una ricostruzione che si sofferma sulla propaganda trumpiana. Restando sui “debutti”, almeno per quanto attiene ai format, a LSDA approda Iκαρος (Icarus), primo mediometraggio di Giorgio Andreotta Calò. In A vendredi, Robinson, l’artista iraniana Mitra Farahani rende possibile un dialogo a distanza fra il suo maestro, il compianto Jean-Luc Godard, che in questo lungometraggio appare probabilmente per l’ultima volta sul grande schermo, ed Ebrahim Golestan, fra i protagonisti del cinema del suo paese. Non restano a bocca asciutta neppure gli appassionati di biopic, ai quali LSDA riesce sempre a proporre film di recente produzione, su artisti di richiamo. Come Back to Basquiat, con cui Pierre-Paul Puljiz prova a gettare nuova luce sull’artista afroamericano simbolo della New York degli anni Ottanta, scavando nelle sue origini.
GLI 8 ARTISTI UNDER 35 PROTAGONISTI DI VISIO
Immancabile, infine, la presentazione degli esiti di VISIO-European Programme on Artists’ Moving Images, il progetto ideato e curato da Leonardo Bigazzi che negli anni ha offerto un trampolino di lancio ad artisti under 35 attivi sul fronte delle immagini in movimento. Gli otto selezionati quest’anno (fra 188 candidature pervenute tramite l’annuale open call) arrivano da tutto il mondo e saranno in residenza in città nelle giornate del festival. Oltre all’appuntamento con il panel internazionale Curating the Immaterial: Moving Images Between Physical and Digital Space (19 novembre, ore 15; Altana di Palazzo Strozzi), nell’ambito del programma debutta quest’anno il VISIO Production Fund. Si tratta di un fondo di produzione, del valore di 40.000 euro, realizzato in partnership con Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci (Prato), Fondazione In Between Art Film (Roma), FRAC Bretagne (Rennes) e Seven Gravity Collection: sarà impiegato dai quattro vincitori di questa edizione per lavorare a un’opera che sarà svelata durante lo LSDA 2023.
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