La prospettiva femminista di Andrea Bowers in mostra a Milano
Prima mostra personale di Andrea Bowers in un’istituzione italiana, quella allestita alla Galleria d’Arte Moderna di Milano è un’esperienza immersiva da non perdere per l’ampia varietà di linguaggi espressivi utilizzati dall’artista americana
L’eterogeneità dei mezzi espressivi di Andrea Bowers (Wilmington, 1965) è la caratteristica più evidente della sua pratica artistica: dal disegno al video, dall’installazione al neon. Questa varietà di medium fa sì che argomenti molto complessi vengano restituiti allo spettatore in chiave più accessibile. Ed è proprio attraverso questo approccio diretto che l’artista veicola questioni fondamentali come la parità di genere, i diritti della donna, dei lavoratori, l’immigrazione e l’ambientalismo. Le opere di Bowers stimolano il coinvolgimento del pubblico, che è invitato a riflettere su questioni urgenti grazie al potere dell’arte.
Furla Series – Andrea Bowers. Moving in Space Without Asking Permission, 2022. Installation view of the exhibition promoted by Fondazione Furla and GAM – Galleria d’Arte Moderna, Milano. Ph. Andrea Rossetti. Courtesy Fondazione Furla
ANDREA BOWERS ALLA GAM DI MILANO
La mostra di Andrea Bowers, a cura di Bruna Roccasalva e promossa da Fondazione Furla, fa parte di un progetto sul femminismo che l’artista porta avanti da tempo. Progetto che qui viene declinato nel contesto dello spazio espositivo e che pone lo sguardo sia al tempo in cui viviamo, sia alla storia del nostro Paese. Le opere esposte sono suddivise in cinque ambienti al piano terra della GAM.
Ad accogliere il pubblico è l’insegna al neon Another Kind of Strenght (2022), che introduce al video documentario Overcoming the Myth of Masculine Force (2022) dedicato a una lezione di “autocoscienza combattente femminista” tenuta da Alessandra Chiricosta all’interno di Villa Reale. Seguono due installazioni ambientali realizzate con materiali comuni: i nastri colorati in raso che i visitatori sono invitati a portare con sé in segno di solidarietà alla lotta per i diritti delle donne e la parità di genere in Political Ribbons (2022), e 153 ventagli da combattimento che ricoprono il pavimento della sala centrale come un grande tappeto in Feminist Fans (2022). Non può mancare l’iconica serie di dipinti realizzati su collage di cartoni riciclati. Accanto a dipinti della produzione passata come, tra gli altri, Sisters be strong (2013), troviamo anche lavori concepiti in occasione di questo progetto espositivo come Total Bodily Autonomy (2022).
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IL FEMMINISMO SECONDO ANDREA BOWERS
Tra lavori iconici e nuove produzioni, il messaggio suona forte e chiaro: abbattere gli stereotipi di genere. Interessante notare lo studio del tessuto sociale che Bowers intraprende per costruire Moving in Space Without Asking Permission. L’artista si confronta con alcune esperienze femministe di oggi, in particolare con il lavoro di Alessandra Chiricosta. La filosofa e attivista studia e insegna l’esercizio delle arti marziali sia come strumento di auto consapevolezza corporea che come mezzo di rottura rispetto agli stereotipi di genere.
Bowers fornisce una risposta convincente in relazione alle peculiarità del contesto
espositivo della GAM. Un’istituzione che si caratterizza per una raccolta permanente che rimanda a un preciso periodo storico a cavallo tra Ottocento e Novecento, quando il movimento di emancipazione femminile in Italia muoveva i primi passi.
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