Compie un anno il PRAC – Centro per l’Arte Contemporanea di Ponzano Romano, appena fuori Roma

Si apre la seconda stagione espositiva dell'innovativo spazio creato nel 2021 da Graziano Menolascina, con una riflessione sul tema della scomparsa e del dolore

Nel borgo medievale di Ponzano Romano, in provincia di Roma, c’è un’istituzione museale che da un anno invita in provincia alcuni grandi e grandissimi nomi dell’arte contemporanea perché entrino in dialogo con la storia del paese. È il PRAC – Centro per l’Arte Contemporanea, nato nella primavera del 2021 grazie agli sforzi del direttore artistico e curatore Graziano Menolascina. Location polifunzionale che si snoda tra il piano nobiliare di Palazzo Liberati e la seicentesca chiesa (sconsacrata) di Santa Maria ad Nives, il PRAC si occupa di divulgare il mondo del contemporaneo grazie a una collaborazione diretta con artisti di fama nazionale e internazionale, cui affianca l’attività nel campo della conservazione del patrimonio naturale, storico e artistico di Ponzano.

UN ANNO DI PRAC A PONZANO ROMANO

Nel dare vita al PRAC sono riuscito a fare una sorta di miracolo”, racconta ad Artribune Graziano Menolascina. “Parliamo di una realtà molto piccola, dove però sono riuscito a portare delle mostre veramente incredibili, come quelle di Tony Oursler, Shirin Neshat, Enzo Cucchi,…è stato un anno di grande gloria e fatica”. Tutti progetti, quelli portati avanti da Menolascina, che stimolano “il connubio tra il contesto antico e quello iper-contemporaneo degli artisti che collaborano con me, seguendo sempre temi forti”, a cominciare dal progetto di apertura, una grande mostra di video-arte dell’americano Oursler. “Shirin, poi, ha fatto una video-installazione nella chiesa affrescata trasformandola in un cinema e proiettando su un grande schermo una trilogia di sogni sulla figura della donna”, ricorda Menolascina.

LA MOSTRA MEMENTO MORI APRE LA NUOVA STAGIONE ESPOSITIVA DEL PRAC

Ho scelto la tematica della morte perché oggi è un più che mai attuale: la viviamo costantemente, tra guerre e pandemia. Sono stati tre anni molto pesanti per gli esseri umani”. Così il direttore artistico spiega la scelta del tema per la nuova collettiva che va a riaprire la stagione espositiva dello spazio. Memento mori – visitabile fino al 15 gennaio 2023 e ispirata alla famosa frase rivolta ai generali romani che, tornati vittoriosi in patria, correvano il rischio di insuperbirsi – raccoglie a Ponzano Romano le opere di grandi nomi dell’arte contemporanea: Giuseppe Gallo, Paolo Grassino, Myriam Laplante, Felice Levini, Leonardo Petrucci, Sergio Ragalzi, Pietro Ruffo, Arcangelo Sassolino, Artan (Shalsi), Marco Tirelli, Sandra Vasquez de la Horra, e Joel Peter Witkin. La scelta del tema, per Menolascina, è “una sorta di esorcismo, soprattutto per vedere come gli artisti abbiano affrontato questi ultimi anni. Durante e dopo la pandemia ho visto mostre molto scadenti, prive di sostanza e studiate a tavolino, cosa che questo percorso non è: gli artisti non sapevano del tema, io sono andato nel loro studio a scegliere i lavori, la cui realizzazione è nella maggior parte molto casuale, anche se sono tutti risalenti a quel periodo o quasi”.

Si spazia dalle opere metamorfiche di Sergio Ragalzi alla ruota di Arcangelo Sassolino, che racconta di incidenti giovanili e di vita fragile; dal necrologio di guerra di Felice Levini alla cera con il tema dei muertos di Sandra Vasquez de la Horra. E poi ancora compaiono il meteorite del 2029 di Leonardo Petrucci; il Raffaello-clown di Joel Peter Witkin, che abbraccia una bellissima Fornarina; l’infernale Caronte di Marco Tirelli; la giungla stilizzata di Pietro Ruffo e la cornacchia onniveggente di Myriam Laplante, posta nello sgabuzzino. Infine si giustappongono la Luna esplosiva di Giuseppe Gallo , una sparizione totale prospettata da Artan e il grande teschio di Paolo Grassino che, per Menolascina, collega come un fil rouge tutte le opere in mostra.

Giulia Giaume

https://www.instagram.com/prac_artecontemporanea/

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Giulia Giaume

Giulia Giaume

Amante della cultura in ogni sua forma, è divoratrice di libri, spettacoli, mostre e balletti. Laureata in Lettere Moderne, con una tesi sul Furioso, e in Scienze Storiche, indirizzo di Storia Contemporanea, ha frequentato l'VIII edizione del master di giornalismo…

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