Energia e sensualità nelle foto di Miguel Rio Branco in mostra a Brescia

Oltre 100 scatti e tutta la carica sensuale di soggetti e paesaggi immortalati dal fotografo Miguel Rio Branco. È un assaggio della mostra alla galleria Paci contemporary di Brescia

Miguel Rio Branco (Las Palmas de Gran Canaria, 1946) ha scritto un pezzo di storia della fotografia. A partire dagli Anni Settanta, con i primi scatti in bianco e nero eseguiti soprattutto a New York e passando poi al colore, riprende nient’altro che la vita in un Brasile terra dai forti contrasti, colorato, umido, fatto di tante entità storiche ed etniche ma anche di gioia, sensualità e passione, che insieme formano un flusso ininterrotto e che per questo il fotografo ha eletto a sua principale fonte di ispirazione. Miguel Rio Branco sonda il tessuto dell’esistenza facendo emergere energie primitive, le pulsioni primordiali di eros e thanatos. Le immagini sono quasi materiale fisicizzato, una fusione di corpo e spirito, un lavoro seducente che può trascinare nel buio e subito dopo elevare verso un’epifania.

Miguel Rio Branco, Triangulo Amoroso, New York 1970-72, Gelatin silver print, cm 29,7 x 42 ca.

Miguel Rio Branco, Triangulo Amoroso, New York 1970-72, Gelatin silver print, cm 29,7 x 42 ca.

LA MOSTRA DI MIGUEL RIO BRANCO A BRESCIA

Con oltre cento lavori, la mostra Masculin Féminin nella sede bresciana della galleria Paci contemporary si concentra sui corpi maschili e femminili, ponendosi in continuità con una serie di mostre internazionali. A spiccare sono gli scatti in bianco e nero degli Anni Settanta a New York, come il celebre Triangulo Amoroso, o ancora la sensuale Trix as Madonna, in the water, ma sarà in Brasile che Rio Branco troverà terreno fertile. Un’esplosione di colore e personaggi, dai pugili nelle palestre alle prostitute nei bordelli, raffigurati in Mona Lisa o Snookers for Brassaï. Sudore, umidità, piacere, petti maschili e femminili anche nel trittico Wax, wood and flash (1994). O ancora Snake woman, diptych (1984), dove una donna tiene un serpente al collo con un’espressione estatica, e Maria Leoncia (1991), che provoca con lo sguardo mentre ha un sigaro in bocca.

Rebecca Delmenico

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