La Polonia continua sempre più a buttarla in cultura. Artribune Magazine, sul prossimo numero, vi conduce per mano tra le mille novità di Varsavia e non solo
Sapete cosa è successo a due ore di volo da Milano? È successo quello che per noi risulterebbe imponderabile. È successo che un paese ha avuto la forza di far nascere una lobby impegnata a far aumentare gli stanziamenti che il governo investe in cultura, è successo che questa lobby è stata ascoltata dal governo, […]
Sapete cosa è successo a due ore di volo da Milano? È successo quello che per noi risulterebbe imponderabile. È successo che un paese ha avuto la forza di far nascere una lobby impegnata a far aumentare gli stanziamenti che il governo investe in cultura, è successo che questa lobby è stata ascoltata dal governo, è successo che il primo ministro polacco in carica, Doland Tusk, abbia firmato giusto ieri con la lobby Obyvatele Kultury il patto per la cultura che impegna l’amministrazione a portare dallo 0,45 all’1% l’investimento culturale (in rapporto al PIL) dello stato.
Un successo pazzesco sia per i numeri in campo, sia per la simbolicità dell’evento. A novembre, infatti, in Polonia si terranno importantissime elezioni politiche e questa, a quanto pare, sarebbe una bella e buona mossa elettorale. Insomma, cari lettori che ve ne state lì increduli, in Polonia fare scelte elettoralistiche corrisponde ad aumentare gli stanziamenti in cultura, in Italia a regalare alla lobby dei balneari le spiagge pubbliche per novant’anni. A voi le conclusioni. Non prima, però, di aver letto e compulsato l’approfondimento sull’ex paese socialista che troverete sul prossimo numero di Artribune Magazine. Dove vi spiegheremo che non è solo questione di scelte politiche, ma è proprio un intero paese che sta puntando tutto sulla cultura ed in particolare sull’arte contemporanea. Basti pensare a quanti musei sono in costruzione…
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