Irma Boom / Book! Boom!
Prima mostra di Irma Boom in Vaticano, realizzata in collaborazione con l’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi presso la Santa Sede.
Comunicato stampa
L’esposizione inizia nello scalone di ingresso, che ospita una selezione delle più emblematiche realizzazioni dell’artista. I curatori della mostra rispondono proponendo una vera e propria “galleria futurista”, in cui vengono esposti, per la prima volta, i manifesti e alcuni dei più significativi prodotti librari provenienti dalla raccolta di don Giuseppe De Luca, sacerdote ed erudito, personaggio di spicco del Novecento italiano.
All’interno dello spazio espositivo si possono ammirare, accostati gli uni agli altri, da un lato i libri realizzati dalla designer olandese, e dall’altro, splendidi esemplari di calligrammi antichi e moderni, greci, latini e arabi. E' anche presente una scelta dalla produzione grafica di Bruno Munari, che, muovendo dal primo Futurismo, ha tracciato una traiettoria che giunge esattamente a ridosso della produzione passata ed attuale dell'artista dei Paesi Bassi.
«Sono stato veramente sorpreso, arrivando in Biblioteca Vaticana, di scoprire la tradizione, ancor giovane e vivacissima, delle mostre che suggellano l'incontro tra un artista contemporaneo - in questo caso la bookmaker Irma Boom - e il nostro patrimonio storico», spiega il Bibliotecario, Monsignor Angelo Vincenzo Zani. «Si tratta di una formidabile occasione di ulteriore apertura per la nostra Istituzione al mondo contemporaneo, di cui inauguriamo oggi la terza edizione, e che sono personalmente lieto di accompagnare».
«Sono lieta che l'Ambasciata abbia potuto contribuire a questa innovativa collaborazione con la Biblioteca Vaticana», afferma Annemieke Ruigrok, Ambasciatore del Regno dei Paesi Bassi presso la Santa Sede. «Questo dialogo tra un bookmaker moderno olandese e i documenti della Biblioteca Vaticana è affascinante. Mi auguro diventi evidente per tutti quanto Irma Boom abbia tratto ispirazione dalle opere della collezione della Biblioteca Vaticana».
La mostra è curata da don Giacomo Cardinali, Simona De Crescenzo e Delio Proverbio della Biblioteca Apostolica. «Ogni mostra è per noi l'occasione di perlustrare aree neglette del nostro patrimonio: l'incontro con Irma Boom ci ha permesso di prendere coscienza di una strabiliante collezione di manifesti e libri futuristi, "nascosta" nel fondo di stampati di don Giuseppe De Luca», sottolinea don Giacomo Cardinali, che è anche Commissario dello Spazio Espositivo.
La mostra è anche l’occasione per presentare la larga donazione di Irma Boom alla Vaticana; come sottolineato dall’artista, «nell’epoca del flusso di internet, il libro si è dimostrato uno dei mezzi di comunicazione più stabili degli ultimi seicento anni. Il libro è vitale, è parte integrante e fondamentale della nostra tradizione e cultura, fonte di conoscenza e saggezza, oltre che chiave per comprendere il passato. La Biblioteca Vaticana ne è una prova».
Tra le opere di Irma Boom in mostra si possono menzionare alcuni progetti commissionati da celebri maison: “Renault = Présent” (2016), libro dal peso di 1,5 kg perché stampato su carta alluminio, sottilissima e lucida, in cui le pagine si riflettono l’una sull’altra con colori monocromatici che richiamano quelli delle carrozzerie. Oppure “N°5 culture Chanel” (2013), in cui l’invisibilità del profumo e la sua scia fuggevole e persistente sono risolti in un volume completamente bianco, senza la minima traccia d’inchiostro, poiché quanto vi è scritto e illustrato è impresso in rilievo tramite coppie di matrici.
Esperienza sensoriale di tutt’altro genere è quella che permette “Mutilaties” (2017), volume in cui trenta semicerchi sono stati ritagliati su ogni pagina per far sì che sfogliandolo si aprano ed emettano un suono, come se lo stessimo danneggiando. Una metafora per affrontare il tema della tutela del patrimonio culturale, della preservazione degli originali cartacei e della digitalizzazione.
Perno dell’esposizione sono – accostati per la prima volta tra loro – gli “Elements of Architecture” (2018) e il “Depero futurista 1913-1927”, meglio noto come libro imbullonato.
Dai depositi vaticani provengono invece uno straordinario testimone manoscritto del De laudibus Sanctae Crucis di Rabano Mauro databile all’ XI secolo, ricco di calligrammi versicolori, l’opera del designer Tsukishita Miki che ha tradotto in carme figurato il discorso tenuto da Giovanni Paolo II a Hiroshima il 25 febbraio 1981, e una piccola scelta della produzione grafica di Bruno Munari. Particolarmente significativo il suo “Libro illeggibile bianco e rosso” che più che supporto ad una narrazione si configura come uno spettacolo-racconto col quale il lettore è chiamato ad interagire direttamente.
La mostra sarà visitabile fino al 25 febbraio 2023 prossimo, previa prenotazione sul sito della Biblioteca (https://www.vaticanlibrary.va).