Data Dating Desire
Mostra collettiva.
Comunicato stampa
DATA DATING DESIRE
Contatto:
Valentina Peri
[email protected]
Whatsapp: +33633955693
Dopo essere stata presentata a Parigi, Londra, Tel Aviv, Bruxelles e Ginevra, la mostra sull’amore all’era
digitale curata da Valentina Peri arriva in Italia, a Brescia, al Mo.Ca - Centro delle nuove culture.
Ecco una breve cronologia della mostra:
La mostra DATA DATING viene presentata alla Galerie Charlot a Parigi nel 2018, per poi viaggaire a Tel
Aviv (Galerie Charlot) e Londra (Watermans) nel 2019 e 2020.
Nel 2021 Valentina Peri co-edita il libro Data Dating. Love, Technology, Desire, che espande i temi
della mostra attraverso dieci saggi ispirati dalle opere in mostra, scritti da ricercatori e accademici
internazionali. Casa editrice Intellect UK/USA.
La mostra si amplia con una selezione di nuove opere che riflettono alle conseguenze della pandemia:
SWIPE RIGHT! Data, Dating, Desire e viene presentata a iMAL - Art Center for Digital Cultures &
Technology a Bruxelles alla fine del 2021.
Nel 2022 Valentina Peri pubblica il libro The New Romance Scammer’s Instructor, una raccolta di
messaggi di truffatori sentimentali del Ghana che Valentina Peri ha raccolto e pubblicato in un libro.
Dopo Bruxelles, la mostra é prodotta a Ginevra, Svizzera, allo spazio Le Commun nel maggio 2022 con il
titolo TECHNO ROMANCE. Data, Dating, Desire.
Fino al 4 dicembre le opere della mostra DATA DATING DESIRE dialogheranno con le storiche sale
Palazzo Martinengo Colleoni.
Cosa significa amare nell’era di Internet? In che modo le interfacce digitali stanno ridefinendo le nostre
relazioni personali? Quale sarà l’impatto delle nuove tecnologie sulla sfera sentimentale? Gli schermi
condizionano la nostra intimità e il nostro desiderio di connessione, ma come di preciso?
L’avvento di Internet e degli smartphone ha fatto emergere nuove problematiche legate all’intimità e
alla vita sentimentale: trasformazioni che stiamo ancora cercando di comprendere. Sono diventate più
che mai attuali nel marzo 2020, quando la pandemia globale ha spinto milioni di persone a un totale
isolamento, costringendole a riconfigurare la maggior parte delle attività sociali, spostandole online per
il tramite di dispositivi tecnologici. Dallo smart working agli aperitivi online, gli esseri umani di tutto il
pianeta hanno cercato di destreggiarsi tra gli inconvenienti della distanza sociale e di vivere una realtà
senza contatto come la nuova normalità.
Questo isolamento forzato e l’impossibilità di incontrarsi fisicamente, ha portato molte persone a far
evolvere la propria vita sentimentale verso il digitale, le app e i siti di incontri, ispirando nuovi modi di
connettersi, cercare partner o sedurre, sia per gli utenti esperti che per quelli alle prime armi.
L’ampiezza del fenomeno comporta un enorme potenziale in termini di profitti diretti e di raccolta di dati
personali, e solleva domande sull’obsolescenza programmata che si suppone insita in questo modello
di business: l’idea che le app di incontri online vedano la ricerca di partner come un’attività ricreativa e
un prodotto dell’economia libidinale da consumare all’infinito.
Secondo il filosofo Paul B. Preciado in
Le lezioni del virus (2020), “il soggetto delle società
tecnopatriarcali neoliberali che il covid-19 sta costruendo non ha pelle, è intoccabile, non ha mani.
[...] Non ha labbra né lingua. Non parla dal vivo, lascia un messaggio vocale. Non si riunisce e non si
collettivizza. È radicalmente individuale. Non ha volto, ha una maschera. Per esistere, il suo corpo
organico è nascosto dietro a una serie indefinita di mediazioni semio-tecniche, una serie di protesi
cibernetiche che sono anch’esse maschere: l’indirizzo email, l’account Facebook, Instagram, Skype”.
Riunendo le opere di vari artisti internazionali la mostra Data Dating Desire cerca di esplorare le nuove
forme del romanticismo contemporaneo e di mappare le connessioni inedite tra desiderio, emozione,
tecnologia ed economia nel mondo della post-pandemia.
Valentina Peri
DATA DATING DESIRE
valentinaperi.comAshley Madison Angels at Work fa parte di una serie di lavori incentrati su Ashley Madison, un famoso sito canadese di incontri
extraconiugali online commercializzato in tutto il mondo e che si rivolge a persone sposate in cerca di un’avventura amorosa.
In luglio e agosto 2015, un gruppo anonimo, chiamato “The Impact Team”, ha rubato e liberato tutti i dati interni della Ashley
Madison - tra cui i codici e le funzionalità del sito web, i dati dei clienti e le email dei direttori. La violazione dei dati ha rivelato
che - con un numero sproporzionato di abbonati maschi e praticamente nessuna donna umana sul sito - Ashley Madison
aveva creato un esercito di 75.000 chatbot femminili per attirare i 32 milioni di utenti maschi in conversazioni (costose).
Ashley Madison è stato un caso di studio per il collettivo, che si interroga sull’attuale rapporto tra uomo e macchina,
sull’intimità online e sulla capacità delle piattaforme virtuali di sconvolgere il mondo fisico.
Nell’installazione “Ashley Madison Angels At Work” il pubblico si confronta con i bot femminili della piattaforma canadese,
presentati su monitor montati su carrelli TV mobili.
!Mediengruppe Bitnik adatta l’opera alla location di ogni mostra utilizzando i dati specifici della città in cui viene ospitata, come
Parigi, San Francisco, Berlino, Atene e Londra. Montati su stand, gli spettatori incrociano lo sguardo delle fembot, seducenti
creature-macchina con tecnologia robotica, voci artificiali e volti umani in 3D basati su standard di bellezza idealizzati.
“C’è qualcuno a casa lol?” “Sei occupato?” “Cosa cerchi qui?”
Per “Ashley Madison Angels at Work in Brescia”, !Mediengruppe Bitnik utilizza le frasi di seduzione codificate da Ashley
Madison nei suoi bot per formare una coreografia all’interno dello spazio espositivo. Lo spazio espositivo funge da luogo di
incarnazione per i 5 bot più vicini alla sua sede bresciana - 5 dei 46 fembot che erano attivi a Brescia al momento del “data
breach”. Ognuno di queste fembot ha un nome, un’età e una posizione specifica e forniva “intrattenimento” ai 5002 utenti
registrati a Brescia.
L’opera è stata esposta per la prima volta al Centre Culturel Suisse di Parigi, dove erano presenti tutti i 61 bot di Parigi.