Alessandro Giuli è il nuovo presidente del MAXXI di Roma
A capo del Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo, Giuli è giornalista - come già Sangiuliano e Petrella prima di lui - e va a prendere il posto della presidente uscente Giovanna Melandri. Si serrano i ranghi della compagine culturale di centro-destra
Ufficiale: Alessandro Giuli (Roma, 1975) è il nuovo presidente del MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo o meglio della Fondazione che gestisce il museo, istituita dal ministero della Cultura nel 2009. Dopo alcuni giorni di indiscrezioni, è giunto l’annuncio da parte del neoministro della Cultura Gennaro Sangiuliano che ha ringraziato per il lavoro svolto negli ultimi 10 anni la presidente uscente Giovanna Melandri (già ministra per i beni e le attività culturali nei Governi D’Alema I, II e Amato II), il cui mandato era scaduto il primo novembre scorso. È ancora un giornalista, dopo lo stesso ministro della Cultura e il capo ufficio stampa del Ministero Andrea Petrella, a rinsaldare le fila di una compagine di ambito conservatore sempre più compatta in campo culturale: Giuli, laureato in filosofia e amico personale della premier Giorgia Meloni (ne prende costantemente le parti nei talk show politici in tv), è stato condirettore del Foglio, nonché editorialista di Libero e popolare opinionista televisivo.
L’ADDIO DI GIOVANNA MELANDRI AL MAXXI
La conferenza stampa MAXXI 2012-2022: una storia da raccontare convocata da Melandri e fissata alle 12 del 24 novembre, che andava a racchiudere tutto quanto fatto durante il lungo mandato dell’attuale presidente diventa così un momento d di commiato. L’incontro, che si prefissa di ripercorrere la storia del museo, va a realizzare l’obiettivo di “ringraziare quanti ci hanno accompagnato in questo bellissimo viaggio“, chiudendo un’era per il prestigioso museo romano.
IL NUOVO ASSETTO DEL MAXXI DI ROMA
Ora ci sarà da capire come cambierà la squadra del MAXXI, a cominciare dal direttore Bartolomeo Pietromarchi. Stando alle prime voci, il suo posto potrebbe andare a Luca Beatrice, critico d’arte, storico del cinema, curatore e professore all’Accademia Albertina di Torino, già vicino alle posizioni del nuovo governo in campo culturale (e in aria di ministero al tempo delle indecisioni) nonché critico rispetto alle scelte “autocratiche” di Melandri: “Donna sola al comando, del Maxxi quasi non si conoscono i direttori […] il nome che esce è sempre quello della presidente, che decide la linea, le mostre, gli eventi, parla con la stampa e con la politica. Melandri ha aperto uno spin off del museo a L’Aquila, è riuscita a cambiare lo statuto attribuendosi uno stipendio, laddove i presidenti delle istituzioni non sono pagati, ha ottenuto dai precedenti governi l’aumento di finanziamenti, insomma una che al palazzo è bene accolta e si sa muovere”, ha scritto Beatrice su Libero.
Le sfide del prossimo futuro? Dopotutto, non sono cosa da prendersi alla leggera, a cominciare dal progetto Grande MAXXI, l’allargamento del museo previsto per i prossimi anni rispetto alla struttura progettata da Zaha Hadid, ma anche nel senso di una più ampia strutturazione della politica culturale di centro-destra, che negli ultimi anni sembrava aver abdicato alla competizione e che invece ora è del tutto intenzionato a riguadagnare terreno. E, soprattutto, Giuli avrà il compito di raccogliere una eredità peculiare: il Maxxi, che vanta risultati di pubblico e critica non indifferenti, è un interlocutore di primo piano a Roma ed è ormai considerato dai romani a tutti gli effetti parte integrante della città. Insomma, Giuli non sale al vertice di un’istituzione da salvare o da redimere, bensì di una fondazione in buona salute e in grado di produrre eventi di primissimo ordine.
Giulia Giaume
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