June Crespo – Acts of pulse
Prima mostra personale della scultrice spagnola June Crespo (1982, Pamplona , ES) dopo la sua presentazione a Bologna nel 2018 accanto al fotografo John Coplans in Foreign Bodies, a cura di João Laia, sempre negli spazi di P420.
Comunicato stampa
P420 è lieta di presentare la prima mostra personale della scultrice spagnola June Crespo (1982, Pamplona , ES) dopo la sua presentazione a Bologna nel 2018 accanto al fotografo John Coplans in Foreign Bodies, a cura di João Laia, sempre negli spazi di P420.
Crespo espone una serie di nuovi lavori realizzati appositamente per la mostra intitolata Acts of pulse nei quali si cimenta nella sperimentazione di nuove associazioni di materiali, come fusioni in bronzo in dialogo con elementi tessili e resine.
June Crespo è attualmente presente alla Biennale di Venezia nella mostra Il latte dei Sogni. La mostra negli spazi di P420 anticipa le mostre personali del 2023 alla galleria Carreras Mugica a Madrid (maggio) e al Guggenheim Museum di Bilbao (giugno).
Una piccola anticipazione dei contenuti nel testo di Marinella Paderni:
“Che forme assume lo spazio tra la lingua e il palato? Come diventa quando i movimenti della mandibola e le pareti interne della bocca lo modellano ?
La materia del corpo è fatta di apparenti opposti che si muovono e si trasformano incessantemente, creando una continuità di forme che non sono mai uguali. Rigido e morbido, osseo e fluido, solido e molle, il corpo umano ha delle risonanze in altri elementi naturali che si riverberano nella loro immagine, come in un fiore e nel movimento dei suoi petali ricordandoci una bocca nell’atto di aprirsi.
Osservando la natura l’uomo ha trasposto questi disegni soggiacenti anche nelle forme da lui prodotte, le quali non sfuggono all’attenzione attiva dell’artista: la linea flessuosa della sella di un cavallo, studiata per aderire alla schiena dell’animale, ricorda un arco simile a quello di un petalo o della nostra lingua.
Le relazioni tra l’essere e il divenire delle cose, le configurazioni che assumono quale espressione variabile di un disegno superiore in potenza, mai definitivo - che mostra sia l’infinitudine che la finitudine del mondo - sono l’ambito di azione dell’opera di June Crespo.
L’artista spagnola indaga le possibilità silenziose delle cose, le trasformazioni dei materiali dell’arte e di quelli più quotidiani (come il tessuto), che trovano nuove soluzioni formali e concettuali grazie ai processi materici e alchemici del fare scultoreo, contribuendo felicemente all’espressione di un’inedita idea di scultura e alla ricerca di una fisicità originaria dell’essere in risposta agli eccessi di snaturamento della vita contemporanea.”