Un anno di Vis à Vis. Condivisione di esperienze museali in un progetto di Cinecittà

Didattica, metodi, comunicazione, patrimoni e molto altro. Il progetto Vis à Vis - Educazione museale condivisa festeggia un anno di attività e networking

Negli ultimi anni l’attenzione verso mostre e musei è notevolmente aumentata. Il museo è diventato un luogo decisamente più accogliente, aperto e cercato. E all’estero ma anche in Italia una sezione molto importante all’interno della sua struttura se l’è ritagliata l’esperienza educativa e didattica. Cosa succede se più dipartimenti educativi museali si uniscono, condividono conoscenza e strategie? Sulla base di questo input un anno fa è nato il progetto Vis à Vis – Educazione museale condivisa. Un progetto promosso da Cinecittà si Mostra e che ha unito e coinvolto pubblico, istituzioni e dipartimenti educativi facendo rete tra diverse situazioni, differenti patrimoni e metodologie didattiche. Dopo un anno di Vis à Vis è giunto il momento di fare il punto e pensare anche al futuro. Di seguito la nostra conversazione con Barbara Goretti, Responsabile Cinecittà si Mostra, Miac e Dipartimento educativo Cinecittà Spa.

Cinecittà, Art Forum Wurth Capena

Cinecittà, Art Forum Wurth Capena

Come nasce questo progetto?
Vis à Vis – Educazione museale condivisa nasce da due premesse fondamentali.
La prima riguarda una riflessione sul potenziale e sull’azione dei dipartimenti educativi museali intesi nelle loro differenti pertinenze, non solo quelli legati all’arte. Un potenziale che credo, oltre ad essere noto nelle linee più generali della compagine museale, sia emerso con forza durante la pandemia, quando tutti si sono trovati a narrare il proprio patrimonio online, a svolgere attività in streaming e a mettere a disposizione materiali educativi e didattici per dare continuità al lavoro interrotto, ma ancor di più per permettere ad un pubblico – mai così vasto – di entrare a contatto con la bellezza e con la conoscenza in un momento tanto complesso.

Come?
Ho pensato che questa energia messa in circolo potesse trovare una sua forma sperimentale in presenza, de visu, appunto Vis à Vis, sfociando in un’occasione per incontrarsi non solo nuovamente con il pubblico, ma soprattutto tra istituzioni e dipartimenti educativi, lavorando insieme in rete, in una modalità insolita, ossia quella dello scambio, per mettere a confronto i differenti patrimoni, le modalità della loro comunicazione e le diverse metodologie didattiche. Ne è nata una rete temporanea tra realtà diverse, pubbliche e private, che contemplano l’educazione come risorsa e mezzo per attivare processi culturali; realtà che attraverso il confronto e la condivisione hanno attivato uno scambio reciproco alternandosi nel ruolo di ospiti e ospitanti. Il concetto di patrimonio è l’altro cardine intorno al quale si è mosso Vis à Vis, anche alla luce del lavoro che Cinecittà si Mostra ha intrapreso sull’organizzazione e la valorizzazione del suo patrimonio culturale, quello cinematografico, che è stato messo in dialogo con quello contemporaneo, con quello storico e con quello antropologico.

Un progetto che coinvolge più anime, più musei. È stato complesso rispettare i vari patrimoni e le singole identità?
Il progetto ha coinvolto realtà molto diverse tra di loro sia in termini di collezioni, sia in termini di territori – il progetto ha toccato anche la Sicilia e l’Emilia-Romagna oltre a Roma e Lazio – sia in termini di mission e natura dei partner che hanno accettato l’invito: musei pubblici come il MAMBo MuseoMorandi, il Museo Civico di Castelbuono e il Museo delle Civiltà, ma anche realtà espositive private come DART Chiostro del Bramante e Art Forum Würth Capena. La chiave di tutto è stata quella di non chiudersi sulle proprie specificità e guardare con grande apertura alle differenze che caratterizzano ciascun museo, un momento di arricchimento non solo per il pubblico che ha poi partecipato ai laboratori ma anche per i responsabili, i direttori e gli educatori che hanno affrontato nuove possibilità di connessione e di comunicazione anche tra patrimoni distanti tra di loro. Da questo sono nati dialoghi inaspettati e suggestivi come Fellini e Morandi, animazione e ambiente, cinema e arte optical, tradizioni popolari e props di scena; confronti che hanno generato un percorso di ricerca e sperimentazione.

Chiostro del Bramante a Cinecittà

Chiostro del Bramante a Cinecittà

Dopo un anno, quali sono le maggiori soddisfazioni?
Sono state molte: per prima cosa l’idea di aver legato temi e contenuti attraverso metodologie educative differenti, inoltre l’aver avuto fin dall’inizio del percorso 2021 un grande entusiasmo dei partner partecipanti e che abbiamo ritrovato intatto nella conferenza finale qui a Cinecittà: Silvia Andreozzi responsabile Dipartimento educativo Chiostro del Bramante, Laura Barreca direttrice del Museo Civico di Castelbuono, Daniela Dalla responsabile del dipartimento educativo MAMbo; Gabriella Manna storica dell’arte del Muciv; Valentina Spagnuolo responsabile di Art Forum Würth insieme a tutti gli educatori museali hanno condiviso l’importanza della rete e l’essenza del progetto rendendolo vivo ed efficace anche da un punto di vista metodologico. Con cura e attenzione siamo riusciti a interagire tra di noi in modo fluido, sia nella co-progettazione che nella co-conduzione delle attività, cosa tutt’altro che scontata. Last but not least, il gradimento e la curiosità del pubblico, quello delle famiglie, che ci ha seguito in tutti gli appuntamenti e ha molto apprezzato l’idea dell’ospite speciale che lo attendeva nel museo.

C’è un orientamento per il futuro? Vis à Vis continuerà?
Sicuramente c’è una programmazione in divenire per una nuova edizione nel 2023 che ripeterà la modalità dello scambio e che sarà affiancata da altre forme di interazioni tra realtà museali, espositive e anche di altra natura.

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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