Dalla Maschera a Volto – Bluetrain

Informazioni Evento

Luogo
TRENO DELLA BARCA
Via Tommaseo 10B, Bologna, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Il
Vernissage
04/12/2022

ore 17

Generi
presentazione

L’installazione al neon, omaggio all’opera jazz di Coltrane, è pensata su misura per il progetto di animazione culturale e rigenerazione urbana che sarà realizzato presso lo spazio che la ospita.

Comunicato stampa

Domenica 4 dicembre viene inaugurata alle ore 17.00 la nuova installazione di neon art "bluetrain", a cura del collettivo artistico DMAV in partnership con Housatonic. Bluetrain è un’opera pensata su misura per il progetto di animazione culturale e rigenerazione urbana che verrà realizzato nello spazio del “Treno della Barca” a Bologna. La luce, che è anche un grande omaggio all’opera jazz di Coltrane, avvolgerà lo spazio reinventato e verrà accompagnata dalla musica e da un tè da meditazione e un po’ di cibo condiviso.
Il nuovo lavoro di DMAV continua il percorso di ricerca e le sue “dichiarazioni d’amore al neon” dedicate a una serie di progetti musicali di profondo impatto generazionale, che si sono depositati in fondo all’anima e nella storia della musica. Dopo le installazioni più recenti, Sacred Ground a Torino e Do it yourself a Bologna dedicate al movimento “Straight edge”, in occasione della proiezione del documentario Punk the Capital, è la volta di uno dei capolavori di Coltrane, “Blue Train”, associato a un progetto bolognese di rigenerazione e di innovazione sociale, “Fermata Barca”. Dalla libertà del Punk a quella, diversa e altrettanto potente, del Jazz per giocare con le visioni, i sogni e le azioni di un progetto di trasformazione sociale.
Il filo conduttore che orienta questo percorso di DMAV ha a che fare con la dimensione sciamanica della musica, si lega in particolare a quei progetti musicali capaci di generare una visione, una sorta di alterazione dimensionale, che vibra nello spazio ed è capace di cambiare le caratteristiche di un luogo, di creare un immediato e vitale coinvolgimento all’interno della comunità, di riaccendere il fuoco nello spazio sacro del villaggio.
Bluetrain sarà la nuova installazione dedicata al disco omonimo e realizzata site specific per il progetto di animazione culturale e rigenerazione urbana che verrà realizzato nello spazio suggestivo del “Treno della Barca” a Bologna, lo storico edificio progettato da Giuseppe Vaccaro.
La scelta del Jazz è ovviamente riferita anche alle filosofie e alle logiche di rigenerazione, di partecipazione, di realizzazione creativa che sono alla base di questo percorso di animazione sociale e culturale. Ci sono troppi elementi in comune tra il progetto “Fermata Barca” e le caratteristiche dell’unico album di Coltrane come session leader: improvvisazione creativa, grande dinamica sinergica tra gli strumenti, rallentamenti e accelerazioni, la capacità di tenere il ritmo di questo “treno” che continua ad avanzare nella notte. E poi, soprattutto, la grande visione di Coltrane come artista che si pensa all’interno di uno spazio sociale, di comunione e condivisione. Come ricorda Lewis Porter, nel suo bellissimo libro “Blue Trane”, Coltrane stesso affermava: “La mia musica è l'espressione spirituale di quello che sono: la mia fede, le mie conoscenze, il mio essere. Credo che la musica possa rendere il mondo migliore e, se ne sono capace, voglio contribuire a farlo. Mi piacerebbe mostrare alla gente il divino usando un linguaggio musicale che trascenda le parole. Voglio parlare all’anima delle persone”.
Blue Train è anche un disco che parla di riscatto, di uscita dal dolore e dalla dipendenza, di nuovo inizio, di guarigione spirituale, di piena consapevolezza delle proprie risorse, di autorevolezza e di stato di flusso. Ha il tono, il ritmo, il mood perfetto per accompagnare un processo di trasformazione, una nuova alchimia sociale, un momento di scambio.
Il 15 settembre 1957, Coltrane registrò il suo capolavoro nello studio/salotto di Rudy Van Gelder nel New Jersey: un album epocale con Lee Morgan alla tromba, Curtis Fuller al trombone, Kenny Drew al pianoforte, Philly Joe Jones alla batteria e Paul Chambers al contrabbasso. Cinque tracce non facilmente dimenticabili, che ti avvolgono in una spirale di energia con tutta la forza dell’hard bop e di atmosfere che provengono anche dal blues. Il disco consolida l’idea dell’artista sciamano, vera forza della natura, capace di superare il periodo delle droghe e della depressione con una visione musicale assoluta, potente, trascinante, una tappa scolpita per sempre nella storia della musica. In un certo senso, si tratta di un disco che chiude una fase e mostra le doti di leadership di Coltrane. Anticipa il percorso che lo porterà da lì a poco a ulteriori vette compositive quali “Giant steps” e “A love supreme” e ad ulteriori sperimentazioni dal punto di vista armonico.
A partire da questo scenario di esplorazione e di immersione DMAV ha pensato di raccontare tutto questo con una delle sue Neon Stories, installazioni realizzate con il neon piegato a mano artigianalmente che accendono, letteralmente, la luce per illuminare una storia che ci sembra fondamentale da raccontare, da diffondere. Le Neon stories entrano nello spazio urbano e nel paesaggio in modo minimale e discreto, scomparendo di giorno e infiammandosi di notte, creando una sorta di incantesimo attraverso le luci, generando un perimetro di racconti, di storie, di visioni.
DMAV – Dalla maschera al volto
DMAV è un collettivo di arte sociale che crea installazioni ed eventi di agitazione empatica entrando in relazione con le comunità e generando percorsi di consapevolezza sociale. Propone un’esperienza artistica ad alto livello di interazione utilizzando forme espressive, linguaggi e media diversi. Ricorrendo alla fotografia, alla performance, a videoinstallazioni, a creazioni di design, ad ambientazioni musicali elettroniche, DMAV crea spazi immersivi nei quali fare entrare le comunità per accedere a visioni dei futuri possibili.

Dal 2016 il Collettivo è entrato nel progetto The Independent del MAXXI di Roma, dedicato ai collettivi europei indipendenti. Negli ultimi anni DMAV ha realizzato diversi progetti di arte pubblica con un forte coinvolgimento della comunità in diverse città italiane tra cui: Flow, Pesaro, 2015 / Home, Pordenone, 2016 / Segreto Visibile, Udine, 2017 / Living Bodies, Udine, 2018 / Doublin’, Trieste, 2019/ Innumera, Aquileia, 2021 / Sacred Ground, Torino, 2021 / Do it Yourself, Bologna, 2022. Nel 2021 DMAV ha superato una selezione di oltre 7000 artisti da tutto il mondo, entrando tra i finalisti del Laguna Art Prize e potendo così presentare i suoi progetti nel prestigioso spazio dell'Arsenale di Venezia.