Istituto di traduzione di Giuseppe Caccavale (Afragola, 1960), presentato recentemente presso Assab One a Milano, è un libro di ricerca, più che un libro d’artista. L’editore è Dante & Descartes, una libreria indipendente di Napoli, fondata dall’editore Raimondo di Maio quasi quarant’anni fa.
Ci troviamo di fronte a un oggetto particolare, composto da carte di pesi e tipologie diversi, che contiene una sorta di koinè di varie discipline. È un “piccolo cantiere archeologico”. La prima parte unisce tre scritti, uno sul disegno a spolvero e gli altri due sulla costruzione di altrettanti cantieri, il primo per la Triennale d’arte contemporanea in Armenia, il secondo per un cantiere di vetro.
IL LIBRO DI GIUSEPPE CACCAVALE
Nel volume sono presenti disegni assai raffinati dell’artista napoletano con un calice, un gobelet veneziano, che appare sin dalla copertina e che si dichiara ai nostri occhi. Si tratta di uno svelamento attraverso un percorso. Come spiegato poeticamente dall’artista, quanto vediamo nello scorrere delle pagine che svelano il calice è scritto con l’inchiostro di polvere uscito dal calamaio fatto di suola di scarpe. È il cammino, il percorso per giungere al punctum. Del resto lui stesso si definisce un “operaio del cammino”. Ha intinto la punta della penna in questo calamaio, in cui ci sono i profumi della fatica. Ma il profumo che l’artista più ricorda è quello dei sentieri che lo hanno condotto ai giorni di studio al Monte Athos, dove è stato più volte. Qui l’aria, il vapore emanato nel buio dalle icone hanno rischiarato l’oscurità.
Ci sono, poi, dei facsimili dei fogli di lavoro del traduttore Marco Caratozzolo. Si tratta della sua nuova versione in italiano de Il mattino dell’acmeismo di Osip Mandel’Štam, un poeta e intellettuale russo, morto a soli 47 anni, alla fine degli Anni Trenta, vittima delle purghe staliniane.
L’ARTE SECONDO CACCAVALE
Caccavale, fra le altre cose traduttore visivo di testi poetici, scrive nell’Avvertenza al volume: “La presenza dello scritto ‘Il mattino dell’acmeismo’ ha ragione di essere tra queste pagine perché volontà di condivisione con il lettore. Per le mie ricerche visive è stato da sempre uno strumento ottico, scoprirlo decenni fa è stata una meraviglia per un personale sentimento di responsabilità nei confronti del lavoro”.
Il suo è un lavoro complesso sulla pittura, sulla scrittura, sulla storia dell’arte, sul cinema, quello di Tarkovskij, imprescindibile, ma anche quello di Zurlini e di Rossellini. Ma anche sulla storia dell’arte. Come nel rimando al dipinto di Gioacchino Toma, La storia delle merlettaie cieche. Chiude il suo testo, denso di rimandi, una riflessione assai stimolante: “Ci sarà anche una Storia dell’Arte che non sarà scritta nello stesso modo della Storia, la Storia scritta dai vincitori, ma bensì, come diceva il caro poeta Alfonso Gatto, una Storia scritta dai vinti. Allora tutto resusciterà, tutto avrà una vita sillabata dalla coscienza”.
Angela Madesani
Giuseppe Caccavale ‒ Istituto di traduzione
Dante & Descartes, Napoli 2021
Pagg. 250, € 25
ISBN 9788861571822
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