Il grande design italiano va in asta da Artcurial a Parigi. I risultati
Si è tenuta a Parigi a fine novembre l'asta Design Italien. Più di 234 lotti dei più grandi maestri italiani per i grandi collezionisti internazionali di design
É arrivato anche il tempo dell’asta Design Italien di Artcurial a Parigi, dopo la mostra in Corso Venezia a Milano, nel cuore italiano di Artcurial, di dieci pezzi iconici del design tricolore per celebrare i primi 10 anni della sede milanese della casa d’asta francese, diretta da Emilie Volka. A lei si deve, in particolare, la rete di contatti che ha permesso negli ultimi anni di potenziare il reperimento di opere in Italia e di sviluppare relazioni con i collezionisti.
I RISULTATI DELL’ASTA DI DESIGN ITALIANO DI ARTCURIAL
Gli esiti della recente vendita parigina Design Italien confermano il successo dei maestri del design italiano storico, in particolare di Gio Ponti, ma aprono anche nuove prospettive sulle punte dell’avanguardia. Partendo dai top lot, ottima, per esempio, l’aggiudicazione della commode di Gio Ponti e Pietro Chiesa prodotta a metà anni ’30 da Fontana Arte, venduta da Artcurial a quasi 210.000 euro. E grandi affermazioni anche per le sedute di Ponti: una coppia di poltroncine del ‘49 è stata aggiudicata a 88.000 euro, le poltrone Triennale del ’51 a 87.000, le Garzanti del ’53 a 68.000 circa. La sua articolata plafoniera del ’55, prodotta da Arredoluce, è stata battuta a oltre 55.000.
Ma certamente gli exploit della vendita sono stati quelli del radical design: la lampada Festone del ’56 di Sottsass, esposta al Pompidou nella mostra a lui dedicata nel 2021 e anch’essa realizzata da Arredoluce, si è attestata sui 118.000 euro, mentre il sofà Rumble di Pettena ha segnato il record d’asta per l’artista a 66.912 euro.
IL SUCCESSO DEL RADICAL DESIGN ITALIANO A PARIGI
Una cinquantina fra i lotti all’incanto a Parigi, in gran parte provenienti da una sola collezione, era riconducibile in particolare al radical design italiano. Basti citare Archizoom Associati e Superstudio, ma anche Lapo Binazzi del Gruppo U.F.O. e soprattutto, appunto, Gianni Pettena. Quest’ultimo, protagonista dell’Architettura Radicale e del radical design degli anni ’60 e ’70, è l’autore di Rumble, il sofà da vivere in modo provocatorio: un ring di due metri e mezzo per lato, dotato di cinque cuscini scomponibili e ricomponibili, “dove dormire, fare l’amore, guardare e pensare”, come sottolinea il designer stesso, andato ora in asta da Artcurial. Ideato nel 1967 per il suo appartamento d’artista a Firenze in piazza Donatello, e autoprodotto in pochissimi esemplari, questo pezzo era poi approdato a Parigi, a casa Belhache.
L’ARCHITETTURA RADICALE NELLA COLLEZIONE BELHACHE
Vicende che si intrecciano e aprono nuovi sguardi sul design italiano e sulle sue storie all’estero. Il parigino Vincent Belhache (1967-2021), l’intellettuale che amava il design, lo studioso che interpretò l’Architettura Radicale attraverso una lente sia storico-filosofica che antropologica, aveva infatti creato nel suo appartamento del 18° Arrondissement un buen retiro dove viveva circondato da numerose opere di design e d’arte, spesso acquistate a partire dagli anni ’80, direttamente dai maestri italiani di cui era diventato amico – Andrea Branzi, Ugo Marano, Ettore Sottsass, Gianni Pettena – , ma anche tramite la parigina Galerie Mercier. Ricorda Pettena: “Belhache, che frequentai sia a Parigi che in Italia, abitava a Montmartre in una casa da scapolo ‘sufficientemente’ piena di cose. Tra queste c’erano anche mie opere”. Conclude: “Era molto appassionato di design, fine indagatore di quello spazio poco conosciuto che separa arte e architettura, e grande collezionista”.
Alessandra Quattordio
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