Verso i 100 anni di Triennale Milano. Tra mostre, nuovi spazi e l’apertura degli archivi
L’istituzione si accinge a celebrare il suo centesimo anniversario dalla fondazione con un piano strategico che delinea gli obiettivi da sviluppare nei prossimi anni, oltre a una programmazione di mostre e iniziative che permetterà al pubblico di scoprirne la storia
Un piano strategico con gli obiettivi da perseguire nei prossimi anni, una nuova programmazione espositiva, il progetto di un nuovo spazio e un logo realizzato ad hoc in occasione del centesimo anniversario dalla nascita che l’istituzione celebrerà nel 2023. Si presenta così in vista del prossimo anno Triennale Milano, istituzione nata nel 1923 a Monza come Biennale delle arti decorative, una storia da valorizzare e portare avanti anche e soprattutto attraverso il suo nuovo piano strategico Design the Future: “questa scelta riflette la visione di Triennale come, prima di tutto, un bene comune, una realtà che è parte di un territorio, di un tempo, che è espressione di una comunità”, dichiara Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano. “Vorremmo che da questo piano strategico, che rappresenta un punto di partenza, nascesse un nuovo percorso, sempre più partecipato, condiviso, aperto alle diversità di punti di vista. Vorremmo che Triennale, forte dei cento anni di storia che ha alle spalle, fosse il luogo dove il confronto diventa scoperta, opportunità, arricchimento”.
IL PIANO STRATEGICO DI TRIENNALE MILANO
Il piano strategico consta di 4 obiettivi, cui sono collegati numerosi cantieri di progetto. “Questa nuova direzione strategica raccoglie l’eredità di Triennale che, storicamente, attraverso la sua programmazione e produzione culturale multidisciplinare, propone strumenti, modalità, esempi per stimolare una riflessione costruttiva sulla contemporaneità”, sottolinea Carla Morogallo, direttrice generale di Triennale Milano. “La strada che il piano strategico traccia prevede, nei prossimi anni, una profonda trasformazione dell’istituzione, che sarà chiamata ad affrontare importanti sfide per mantenere la sua progettualità innovativa e rilevante in una società in rapida trasformazione”. I quattro macro-obiettivi prevedono il coinvolgimento dei pubblici; il rafforzamento della reputazione di Triennale come spazio di innovazione, multidisciplinarietà e apertura; la valorizzazione di Triennale come luogo di ricerca e sperimentazione; rendere il modello organizzativo più agile, “capace di produrre impatti ecosistemici sul settore, sul territorio e sui cittadini”. A questi obiettivi di uno in anno verranno collegati dei cantieri di progetto; per il prossimo anno i progetti che saranno avviati riguardano attività di Audience Engagement, come la membership, disponibile da marzo 2023, con quattro tipologie di sottoscrizione con diverso livello di ingaggio e di costo; l’ampliamento dell’offerta didattica; il consolidamento delle partnership internazionali; gli Stati Generali del Mecenatismo culturale, appuntamento che si propone di fare il punto sulle nuove forme di sostegno alla cultura; la riattivazione del Centro Studi di Triennale e la creazione di un Innovation Hub all’interno de Il Magnete, nuovo spazio che sarà aperto il prossimo anno in cui il pubblico potrà consultare tutti i materiali degli archivi di Triennale, tra disegni, progetti, foto, lettere e testi tutti digitalizzati.
TRIENNALE MILANO. LE MOSTRE DEL 2023
La programmazione del 2023 ruoterà attorno a tre grandi progetti espositivi, dal 15 aprile sarà nuovamente visitabile il Museo del Design Italiano diretto da Marco Sammicheli, con un percorso che prende avvio dalla nascita della Triennale fino a oggi; la mostra a cura di Nina Bassoli Triennale. Home Sweet Home, in programma da maggio a settembre, una riflessione sui concetti di casa e dell’abitare a partire dalla storia di Triennale e delle sue Esposizioni Internazionali; la mostra sulla pittura italiana contemporanea a cura di Damiano Gullì, prevista tra ottobre 2023 e gennaio 2024, che ripercorre la storia della pittura murale delle Esposizioni Internazionali storiche, oltre a essere un excursus sulla produzione pittorica di oltre 100 artisti attivi in Italia dagli anni Novanta a oggi. Tra gli altri progetti in programma, sono la performance inedita che Romeo Castellucci, Grand Invité 2021-2024 di Triennale Milano, presenterà a maggio negli spazi del Palazzo dell’Arte; il convegno sulla nascita dell’ISIA – Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, avvenuta durante la prima edizione della Biennale delle arti decorative alla Villa Reale di Monza; le retrospettive dedicate a Angelo Mangiarotti, Ettore Sottsass e Gabriele Basilico; la mostra dell’artista aborigena australiana Mirdidingkingathi Juwarnda Sally Gabori, nell’ambito della partnership istituita tra Triennale e la Fondation Cartier; l’esposizione Rovesciare i propri occhi (a cura di Giuliano Sergio, Diane Dufour, Quentin Bajac e Lorenza Bravetta), che riflette sulle relazioni tra Arte Povera e fotografia, cinema e video; i focus sulle artiste italiane Lisa Ponti (a cura di Salvatore Licitra e Damiano Gullì) e Anna Franceschini, (a cura di Damiano Gullì). Con l’apertura del Museo del Design Italiano, inoltre, Triennale inaugurerà Design Platform, un nuovo spazio che ospiterà mostre temporanee dedicate al design di oggi.
Desirée Maida
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