La solitudine dello spazio
Una mostra collettiva con le opere di sei artisti appartenenti a generazioni diverse, che lavorano con linguaggi differenti.
Comunicato stampa
Il 15 dicembre 2022 inaugura presso la Galleria Artra di Milano La solitudine dello spazio, a cura della storica dell’arte Angela Madesani.
Si tratta di una mostra collettiva con le opere di sei artisti appartenenti a generazioni diverse, che lavorano con linguaggi differenti.
L’uomo è assente, la sua è una presenza possibile ma non obbligata. L’atmosfera è silente e pacificata in un mondo in cui si auspica la riflessione, la concentrazione in antitesi con la velocità spasmodica e iperproduttiva del tempo in cui ci è dato vivere. Ci troviamo di fronte a degli “still life del paesaggio” in cui quanto vediamo pare essersi fermato.
In mostra sono le Città distanti di Cioni Carpi (1923-2011) degli anni Ottanta, dei dipinti su tela, utopie di una città perfetta con geometrie impossibili. Sono paesaggi estremi, dai colori freddi, le tavole di Pier Paolo Curti (1972) in cui pare non esserci una via d’uscita.
Una delle tre bandiere in mostra di Marco Neri (1968) è proprio quella dell’Estonia, che riesce a rappresentare perfettamente l’orizzonte di quella terra con il bianco della neve, il nero dei boschi e l'azzurro del cielo.
Unicacina è il titolo della serie di lavori di Jacopo Valentini (1990), immagini realizzate a Prato in alcuni interni della comunità cinese. Al solito affollamento di quel mondo è contrapposta la solitudine di spazi in attesa. Realizzati tra interni ed esterni sono anche le opere di Marcello Maranzan (1999). Su un muro è la presenza di una piccola croce in una dimessa dimensione di spiritualità.
Una colonna con all’interno una città è una delle tre opere in mostra di Luca Pancrazzi (1961). In mostra sono anche due lavori su carta con delle distese di edifici, proprio come nella colonna alla quale bisogna affacciarsi, che entra perfettamente nel contesto della galleria. I suoi sono perlopiù paesaggi antropizzati in cui il rimando è alla memoria e all’immaginario collettivo.