Se ci si dovesse mai chiedere quali siano in Italia le vere scarpe intergenerazionali, la risposta forse potrebbe essere solo una: le Superga. Dagli store nelle grandi città ai rivenditori vista mare nelle località più remote, il marchio torinese è rintracciabile ovunque fin dalla nascita nel remoto 1911, anno in cui Walter Martiny, fondatore del brand e giovane imprenditore, decise di investire nella costruzione di una piccola fabbrica per la produzione di vari articoli in gomma. Il nome riprende quello della Basilica di Superga, importante simbolo di Torino, creando una strategia di comunicazione che richiama i valori del territorio, affiancata da testimonial dell’ambito sportivo ‒ come Dino Zoff e Adriano Panatta ‒ quanto dello showbiz.
L’obiettivo di Martiny? Produrre una “scarpa per gli italiani”, e così fu. Prima attività dedita alla produzione di stivali impermeabili per l’agricoltura con suola in gomma, poi ‒ dagli Anni Trenta ‒ di calzature per diverse attività sportive, quali il tennis, la ginnastica e la pallacanestro. Contrariamente all’opinione comune, il primo modello di successo non è la scarpa in tela, denominata modello 2750, bensì proprio quello stivale impermeabile di colore verde, tutt’oggi presente. Ma è nel 1951, quando avviene la fusione con Pirelli, successivamente terminata e sostituita da BasicNet come titolare unico, che il brand si afferma in tutto il mondo, diventando parte integrante sia del Made in Italy Anni Sessanta sia delle scarpiere di milioni di italiani, e non solo, grazie alla “scarpa che respira”.
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SUPERGA 2750: UN MODELLO ICONICO
Le più celebri sono le già citate 2750 bianche, adesso anche con la para alta, ma di evoluzioni ce ne sono state con il passare del tempo. Ciò che rende Superga un progetto vincente è la capacità di adattarsi ai tempi, grazie alle numerose collaborazioni con personaggi di spicco del fashion system, ‒ Emrata, per citarne una tra i tanti ‒ e con case di moda apparentemente distanti dai codici delle sneakers, come Philosophy by Lorenzo Serafini. Così Superga resiste al mondo in continua evoluzione e oggi riesce a celebrare la sua storia con la collezione Glitter FW22, reinterpretando i classici e proponendo modelli più contemporanei per esprimere energia e leggerezza. Bagliori metallici e lamé definiscono l’attitudine glam-chic di questa scintillante collezione donna, presente in negozi monobrand, multibrand e sull’e-commerce, abbandonando per una stagione l’aspetto minimal che contraddistingue il marchio.
LA COLLEZIONE GLITTER FW22 DI SUPERGA
Non solo la celebre Superga 2750, che gioca con gli effetti iridescenti della tomaia in canvas metallizzato, ma anche la Superga 2730 reinterpretata in un modello unisex con una suola di 3 centimetri, che slancia la figura e rispetta gli elementi del DNA lifestyle del brand, e la 2790, esclusivamente da donna. Già indossate da influencer e stilosi addetti ai lavori, l’approvazione è garantita perché si sa che l’ossessione per i glitter non passerà mai. E questa stagione improntata sui trend degli Anni Duemila ne è l’esempio. Ancora una volta l’ultracentenario brand di calzature riesce ad attrarre i giovani, insegnando a molti come rimanere rilevanti senza snaturarsi, bensì attuando scelte strategiche al passo con i tempi e generando interesse, anno dopo anno, per chi sarà il loro prossimo alleato.
Giulio Solfrizzi
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