A Natale arriva al cinema il film d’animazione “Ernest e Celestine – L’avventura delle 7 note”
Per Natale in sala anche "Ernest e Celestine - L’avventura delle 7 note", un’animazione d’avventura per tutta la famiglia al cinema dal 22 dicembre. Ecco il trailer
Alba Rohrwacher e Claudio Bisio sono le voci italiane di Ernest e Celestine – L’avventura delle 7 note, nei cinema italiani dal 22 dicembre con I Wonder Pictures. Il film d’animazione è un viaggio nella terra natale di Ernest per poter riparare il suo violino Stradivorso. Ostrogallia è la patria dei più grandi musicisti del mondo e le note non smettono mai di suonare tra le strade di questa esotica destinazione. O meglio: era così una volta. Arrivati a Ostrogallia, Ernest e Celestine scoprono che la musica è stata bandita. Ma una vita senza musica è impensabile e quindi i nostri eroi faranno tutto il possibile per far tornare la gioia nel paese. Ernest e Celestine – L’avventura delle 7 note, presentato in anteprima come evento speciale al Festival di Annecy 2022, vede alla regia Jean-Christophe Roger e Julien Chheng. In contemporanea con l’uscita nelle sale, arriva in libreria anche l’albo illustrato tratto dal film. Il libro è pubblicato da Gallucci, editore in esclusiva delle opere dell’artista Gabrielle Vincent, creatrice dei personaggi di Ernest e Celestine.
PAESAGGI E ARCHITETTURA DEL FILM
Riguardo i paesaggi e gli stili architettonici che sono stati d’ispirazione dal reale a questo viaggio di Ernest e Celestine, dice Jean-Christophe Roger: “Ho usato i ricordi di un viaggio che avevo fatto sulla Via della Seta, nei territori del Pakistan settentrionale e della Cina. Credo che il motivo per cui mi è venuto in mente questo disegno sia perché il mondo di Ernest e Celestine è radicato in un certo realismo. Le illustrazioni di Gabrielle Vincent presentano descrizioni realistiche della vita quotidiana di questo orso e di questo topo che vivono in un piccolo villaggio francese o belga. Non volevamo dare al viaggio in Ostrogallia un trattamento fantastico, perché il pubblico avrebbe avuto un’impressione confusa di finire in un altro mondo. Da qui l’idea di mantenere una certa credibilità nel paesaggio. Il nostro ragionamento è il seguente: se Ernest è andato in esilio, significa che si è allontanato dal suo paese d’origine. E quindi il viaggio verso l’Ostrogallia deve essere lungo e difficile, il che lo rende ancora più rischioso per un topolino come Celestine. Durante il mio viaggio sulla Via della Seta, lungo la strada del Karakorum, mi ha colpito il passaggio di un valico situato a 4400 metri di altitudine, dove si attraversava il confine. Queste strade della valle dell’Indo erano scavate in pareti rocciose quasi verticali, come nella scena in cui Celestine è in moto. La gente che vive lì è talmente isolata da tutto che ha creato una propria civiltà, una propria lingua, e ciò corrispondeva abbastanza bene all’idea di questo remoto paese di orsi descritto dalla sceneggiatura, in cui la regola vigente dice: “Così è e sempre sarà”. Le tradizioni sono ancorate nel tempo, forse anche perché non c’è quasi nessuna comunicazione con il mondo esterno, nessun nuovo pensiero. Per i paesaggi mi sono ispirato alle valli Kalasha del Pakistan settentrionale e al fiume Gilgit nell’estremo nord, dove le case sono aggrappate ai fianchi di alte montagne. Per l’architettura, invece, abbiamo scelto forme più elaborate e più colorate che ricordano la Turchia o i vecchi quartieri di Tbilisi, la capitale della Georgia”.
SU DISEGNI E MONTAGGIO
Riguardo l’animazione e il montaggio risponde Julien Chheng: “Una volta completata la sceneggiatura, con Jean-Christophe ci siamo occupati del pre-montaggio, ovvero della trasposizione di ogni scena in immagini attraverso rapidi schizzi. Questo primo schizzo stabilisce già il tono e il ritmo del film e permette di impostare le battute. Poi siamo passati al montaggio di questi disegni, durante il quale abbiamo affidato alcune scene agli illustratori affinché le portassero avanti. A questo punto, aggiungiamo dettagli a ciò che è stato abbozzato in precedenza e ci occupiamo dell’aspetto dei personaggi. In seguito, possiamo iniziare a creare i primi sfondi in line art e poi a colori, e prepariamo anche i modelli dei personaggi illustrati su tutti gli assi. È qui che inizia la realizzazione del film, con la preparazione dei layout: i personaggi vengono disegnati “da modello”, con il loro aspetto finale definitivo, nelle pose chiave corrispondenti all’azione di ogni scena, e gli sfondi in line art corrispondenti. Questi layout permettono poi agli animatori di intervenire e di trascorrere dodici mesi ad animare ogni scena, guidati da queste immagini chiave. Disegnano con le penne sugli schermi, portando tutta la sensibilità e la giocosità dei personaggi. Il loro lavoro viene poi colorato dal team del Lussemburgo, che aggiunge anche le ombre. Sono stati loro a colorare i fondali del film, come ho spiegato prima. Infine, tutti questi pezzi del puzzle vengono assemblati a Parigi dal team di compositori dello studio Fost: le animazioni dei personaggi vengono inserite nelle scenografie, vengono realizzati i movimenti di macchina e vengono aggiunti gli effetti visivi”.
Margherita Bordino
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