FPT for Sustainable Art, premio promosso da FPT Industrial che sostiene l’arte e l’ambiente

L’azienda specializzata in produzione di motori industriali da tre anni, nell’ambito della fiera Artissima, promuove un premio che seleziona artisti il cui lavoro tratta il tema della sostenibilità, obiettivo questo che FPT persegue con la sua visione e missione

Sostenibilità e visione green sono temi sempre più battuti dall’arte e non solo, coinvolgendo e addirittura vedendo protagonisti anche aziende la cui pratica è votata all’attenzione per l’ambiente. Per raggiungere questo obiettivo, capita che il mondo dell’industria si affidi ai linguaggi dell’arte contemporanea, lanciando iniziative che promuovo giovani artisti e messaggi di natura etica. È con queste premesse che nasce Premio FPT for Sustainable Art, premio giunto alla sua terza edizione promosso da FPT Industrial – brand globale Powertrain di Iveco Group, azienda specializzata nella progettazione e produzione di motori per il settore industriale (veicoli commerciali, i macchinari agricoli, i generatori, il mondo della nautica, mobilità elettrica) – che nell’ambito di Artissima premia l’artista la cui ricerca verte attorno ai temi della sostenibilità e dell’ambiente. Nel corso dell’ultima edizione della fiera, è stata selezionata l’artista Nohemí Pérez, rappresentata dalla galleria mor charpentier, con l’opera Apuntes para quemas, da una giuria internazionale composta da Hélèn Guenin, direttrice del MAMAC – Museo d’arte moderna e contemporanea di Nizza; Markus Reymann, co-founder e direttore del TBA21 Thyssen-Bornemisza Art Contemporary di Vienna; Gian Maria Tosatti, artista del Padiglione Italia alla Biennale di Venezia 2022.

Premio FPT for Sustainable Art, Nohemí Pérez, Apuntes para quemas, ph Antinori

Premio FPT for Sustainable Art, Nohemí Pérez, Apuntes para quemas, ph Antinori

LA TERZA EDIZIONE DEL PREMIO FPT FOR SUSTAINABLE ART

Pérez è stata premiata per aver esplorato “le tensioni del suo territorio d’origine, Catatumbo, al confine tra Venezuela e Colombia, rappresentando le specie in via di estinzione e la distruzione causata dalle attività estrattive e dai conflitti sociali”, è la motivazione della giuria. “Il riferimento al carbone come strumento nelle sue opere incarna il rapporto del territorio con le miniere. Pérez usa il materiale con drammatica grazia, dimostrando il suo profondo radicamento al territorio che intende difendere. Nohemí Pérez ha trovato nella galleria mor charpentier un ecosistema artistico naturale che sostiene con grande coerenza le buone pratiche ambientali”. Non a caso, quest’anno il premio si focalizza sul tema della Carbon Neutrality, obiettivo condiviso a livello globale per contrastare la crisi climatica. Aspetto, questo, sul quale si impegna FPT Industrial, con la nascita del primo stabilimento Carbon Neutral ePowertrain dell’azienda brand e del gruppo che, inaugurato a ottobre a Torino e dedicato alla produzione della gamma elettrica del marchio, assali elettrici, central drive e pacchi batterie per veicoli commerciali, minibus e autobus, rappresentando un elemento importante per raggiungere, entro il 2040, la Carbon Neutrality, con la riduzione a zero delle emissioni di carbonio per i suoi prodotti e le sue attività industriali. Della visione e delle pratiche sostenibili di FPT Industrial e della loro scelta di affidarsi all’arte contemporanea per veicolare questi messaggi, ne abbiamo parlato con Carlo Moroni, Head of Communication di FPT Industrial.

INTERVISTA A CARLO MORONI

Il Premio da voi istituito nasce con l’obiettivo di valorizzare il vostro impegno nell’ambito della sostenibilità. Come mai avete scelto l’arte come strumento per portare avanti questa visione?
La transizione verso un impegno crescente nella sostenibilità è un percorso complesso, articolato, che richiede tempo e un impegno quasi anomalo per grandi player industriali a livello globale – come FPT Industrial –, ma che coinvolge tutti noi come singoli cittadini. Abbiamo dunque scelto di legarci all’arte perché crediamo sia importante amplificare la nostra responsabilità anche attraverso linguaggi diversi dal nostro, che abbiano la forza di arrivare alle persone innescando una riflessione positiva e virtuosa.

In che modo l’arte può rivelarsi importante, per una azienda come la vostra, per portare avanti l’impegno verso la sostenibilità?
L’arte è uno strumento prezioso che ci guida nella lettura di tematiche universali, spesso multiformi e difficili da inquadrare, attraverso una lente inedita, inaspettata. Per un’azienda come la nostra l’arte si pone quindi come un elemento apparentemente sperimentale, ma al contempo molto solido che si affianca al nostro impegno nella ricerca – abbiamo inaugurato poche settimane fa a Torino il nostro primo stabilimento carbon neutral dedicato alla gamma elettrica. L’obiettivo è di declinare il nostro impegno nella sostenibilità su piani diversi, travalicando i nostri tradizionali confini.

Cosa significa sostenibilità per FPT Industrial? 
Per un’azienda come FPT Industrial la riduzione delle emissioni di carbonio rappresenta un grande impegno in termini di responsabilità ambientale. Infatti, siamo impegnati su più fronti per ridurre le emissioni, sia nel settore più tradizionale dei motori a combustione interna, sia attraverso lo studio, la progettazione e la realizzazione di tecnologie sempre più green. Alcune sono già consolidate come il gas naturale, dove FPT è leader da molti anni, alcune invece che stanno emergendo adesso, come il nostro portafoglio di prodotti in ambito di elettrificazione – ePowertrain – che comprende trasmissioni elettriche, batterie e sistemi di gestione delle batterie, senza tralasciare anche l’idrogeno e le sue applicazioni. Se da una parte lavoriamo a prodotti sempre più “green”, dall’altra studiamo processi che siano sempre più sostenibili. E questo si traduce in una forte attenzione a tutta la catena del valore, alla compensazione e alla valutazione degli impatti di prodotti e di processi in una logica di life cycle thinking.

Desirée Maida

www.fptindustrial.com/it

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Desirée Maida

Desirée Maida

Desirée Maida (Palermo, 1985) ha studiato presso l’Università degli Studi di Palermo, dove nel 2012 ha conseguito la laurea specialistica in Storia dell’Arte. Palermitana doc, appassionata di alchimia e cultura giapponese, approda al mondo dell’arte contemporanea dopo aver condotto studi…

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