Victor Man e le altre mostre alla Sandretto di Torino

Da Victor Man a Diana Policarpo, è uno sguardo attento alla contemporaneità quello che emerge dalle mostre in corso alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino

La prima antologica italiana di Victor Man (Cluj, 1974), curata da Eugenio Re Rebaudengo alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, riunisce diciannove dipinti eseguiti dall’artista rumeno ‒ considerato uno dei migliori pittori internazionali della sua generazione ‒ dedicati al tema del ritratto, che attraversa l’intera produzione di Man. Un’attenzione specifica al rapporto tra il volto e la luce, annunciato già dal titolo, Eyelids, Towards Evening (in italiano le palpebre, verso sera), a indicare la predilezione dell’artista verso atmosfere rarefatte e crepuscolari, che caratterizzano la sua ricerca.

Victor Man, Self as the Man of Sorrows, 2021, Oil on canvas 16 1/8 x 14 inches (41 x 35.5 cm), 17 x 14 5/8 x 1 3/4 inches (43.1 x 37.3 x 4.5 cm) framed © Victor Man, Courtesy of the artist and Gladstone Gallery, Photography by Stefan Korte

Victor Man, Self as the Man of Sorrows, 2021, Oil on canvas 16 1/8 x 14 inches (41 x 35.5 cm), 17 x 14 5/8 x 1 3/4 inches (43.1 x 37.3 x 4.5 cm) framed © Victor Man, Courtesy of the artist and Gladstone Gallery, Photography by Stefan Korte

LA MOSTRA DI VICTOR MAN A TORINO

Le due sale della fondazione sono immerse in una semioscurità per suggerire un rapporto intimo con i dipinti, come nella quadreria di un collezionista d’altri tempi. È infatti la chiave dell’intimità che ha guidato l’artista e il curatore nella scelta delle opere, tutte relative a persone vicine a Victor, dalle mogli agli amici, dalle fidanzate ai genitori, ritratti in situazioni domestiche, spesso in momenti di sospensione tra sonno e veglia o tra giorno e notte.
Questa coesistenza di familiarità e di distanza, di osservazione delle apparenze e di magia delle circostanze è lo spazio in cui queste opere accolgono chi le guarda, uno spazio in cui fattezze reali e individuali sono immerse nella penombra di stati d’animo e di condizioni psicologiche indefinibili come il momento della sera – il passaggio tra il giorno e la notte – cui fa riferimento il titolo della mostra”, scrive Alessandro Rabottini. In una sorta di “sonnambulismo pittorico”, Man ci conduce in un mondo interiore di affetti e sensibilità accennate e mai descritte, che l’artista condivide con lo spettatore in maniera intima e silenziosa, priva di compiacimenti. Volti che interpretano la ieratica fissità delle icone bizantine in maniera contemporanea, anche grazie ad arditi e inquietanti accostamenti cromatici che accentuano la componente metafisica dei dipinti, come in Self as the Man of Sorrows (2021) o in Red and Dark Haired Sisters (2017). Grazie a una particolare tipologia di interiorità, che ricorda le atmosfere ossessive e inquietanti di uno dei film più intensi degli ultimi anni, La Ragazza d’Autunno (Dylda) (2019), girato a San Pietroburgo da Kantemir Balagov, Man possiede la capacità di raccontare un mondo sospeso in una determinata condizione spazio-temporale che evoca i capolavori del Realismo Magico, nutriti però di un’“astanza” (per usare un termine caro a Cesare Brandi) appartenente ad alcuni  personaggi dipinti dall’artista tedesco Christian Schad come Lola (1928), ma immersi in una dimensione crepuscolare.

Air Pressure, installation view at Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, 2022

Air Pressure, installation view at Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, 2022

LE MOSTRE DI LAWRENCE ABU HAMDAN E DIANA POLICARPO

Tutt’altra atmosfera domina la personale dell’artista libanese Lawrence Abu Hamdan (classe 1985) Air Pressure (A diary of the sky), a cura di Irene Calderoni e Amanda Sroka, che ha vinto la terza Future Fields Commission in Time-Based Media assegnata dalla fondazione. Si tratta di una video installazione immersiva, proiettata su uno schermo inclinato e dedicata ai diversi episodi di sconfinamento dell’aviazione israeliana nei cieli del Libano, accompagnati dal suono delle esplosioni in cielo, documentate da centinaia di video raccolti dall’artista attraverso i social media negli ultimi due anni. La somiglianza con i videogame rende l’opera ancora più inquietante in quanto basata su dati reali, che appartengono tristemente alla vita dei libanesi, creando un forte e suggestivo contrasto con la mostra di Man.
Sempre al video si è affidata la portoghese Diana Policarpo (Lisbona, 1986), vincitrice del premio Illy Present Future 2021: la sua opera Liquid Transfer è l’ultimo capitolo di un ciclo dedicato alla relazione tra mondo vegetale e le sfere sociali, politiche ed economiche. La videoinstallazione su tre canali, curata da Bernardo Follini, si focalizza sulla coltivazione di recenti specie di segale geneticamente modificata, nel tentativo di creare una mitologia femminista, di sapore popolare, che interseca psichedelia e salute.

Diana Policarpo. Liquid Transfers, installation view at Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, 2022

Diana Policarpo. Liquid Transfers, installation view at Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino, 2022

LA COLLETTIVA BACKWARDS AHEAD

L’ultima proposta della Fondazione è la collettiva Backwards Ahead, giocata sul dialogo tra dieci opere della Collezione Sandretto Re Rebaudengo, selezionate da Bernardo Follini e Irene Calderoni e legate ai concetti di tempo, di storia e di prova. La mostra, concepita come un percorso tra installazioni e opere concettuali, riflette su alcune modalità che caratterizzano la nostra epoca. Se Kiran Subbaiah si interroga sulle dinamiche della sorveglianza e del controllo, Simon Starling e Slavs and Tatars esplorano il ciclo economico del tempo, mentre Paul Graham, June Crespo, Josh Kline e Andra Ursuţa indagano le categorie della legalità attraverso registri diversi. Infine, la questione dell’identità è al centro delle opere di Liz Glynn, Goshka Macuga e Yinka Shonibare.

Ludovico Pratesi

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Ludovico Pratesi

Ludovico Pratesi

Curatore e critico d'arte. Dal 2001 al 2017 è stato Direttore artistico del Centro Arti Visive Pescheria di Pesaro Direttore della Fondazione Guastalla per l'arte contemporanea. Direttore artistico dell’associazione Giovani Collezionisti. Professore di Didattica dell’arte all’Università IULM di Milano Direttore…

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