Gli anni d’oro di Milano nelle fotografie di Maria Mulas

Crocevia di artisti, scrittori, editori e stilisti, la Milano degli Anni Sessanta e Settanta rivive negli scatti di Maria Mulas, in mostra a Palazzo Reale, proprio nella città lombarda

Nelle sale dell’Appartamento dei Principi a Palazzo Reale, sono esposti un centinaio di ritratti dei 539 che Maria Mulas (Manerba del Garda, 1935) ha scattato nel corso di una vita. La mostra racconta una delle stagioni forse più belle di Milano, fra gli Anni Settanta e i Novanta, in cui la Mulas, chiamata “Coda rossa” per via del colore della sua capigliatura, osserva con occhio attento e partecipe il mondo culturale, artistico e civile della città meneghina e lo fa soprattutto con il bianco e nero dei suoi rullini Agfa Gevaert e Ilford FP4 e HP4.

©Maria Mulas, Dario Fo, Milano, anni '80

© Maria Mulas, Dario Fo, Milano, anni ’80

MILANO SECONDO MARIA MULAS

Una famiglia di fotografi, quella dei Mulas, in cui il nipote Lorenzo Barbieri Hermitte, continuando la tradizione, dà prova del suo estro con tre ritratti della zia che si possono trovare lungo il percorso, fra le installazioni ci parlano di lei anche attraverso il racconto di sua figlia, Patrizia Zappa Mulas. L’esposizione parte con alcuni autoritratti e ripercorre la storia attraverso i volti di questi grandi personaggi, tessere di un mosaico che compone il ritratto di Milano. Maria Mulas, riusciva a comprenderli nel profondo, quasi entrando nel loro animo con il suo obbiettivo. Lei stessa era molto amica di Inge Feltrinelli, che la chiamava a fotografare gli scrittori che andavano a trovarla “Il ritratto, per Maria Mulas, è un gioco di specchi in cui c’è qualcuno che ti guarda e si guarda, davanti”. E qui a farsi guardare ci sono gli architetti e i designer, gli artisti, gli editori e gli scrittori, gli stilisti e gli artisti, i grandi personaggi dell’arte contemporanea, che Maria Mulas immortalava nei loro studi sparsi per il mondo, ma soprattutto a Milano. Tant’è che “la mostra” ‒ ci dice il curatore Andrea Tomasetig ‒ “non è solo una godibile galleria di interessanti ritratti di una brava fotografa. È molto di più. Alla fine del percorso ci si accorge che il ritratto che predomina su tutti è quello di Milano, la vera protagonista di una stagione irripetibile, colta nel suo apice e nei suoi protagonisti e Maria Mulas ne è stata la memoria visiva”.

©Maria Mulas, Miuccia Prada, Milano, 1986

© Maria Mulas, Miuccia Prada, Milano, 1986

LA MOSTRA SU MARIA MULAS A PALAZZO REALE

Le stanze sono state allestite da Leo Guerra e Giovanni Renzi, che hanno avuto l’intelligenza di chiedere a Flos le Toio, le lampade di Achille e Pier Giacomo Castiglioni che la stessa Mulas utilizzava e che contribuiscono a ricreare il clima delle fotografie. L’esposizione Maria Mulas. Milano, ritratti di fine ‘900 ci restituisce quelle immagini che ‒ come afferma lei stessa ‒ “risultano scartando tutti gli altri scatti, che aspirano ad essere il meglio del soggetto, ma anche il riflesso di un’idea”. E in ogni ritratto Maria Mulas ha finito per raccontare qualcosa di sé.

Dia Pellegrino

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