Venezia Updates: nell’anno della crisi mondiale, alla Biennale sbarcano i paesi più poveri. Tra verde e urbanistica sostenibile, ecco le immagini della prima dell’Angola…
Giardino come luogo di piacere? No, nelle favelas di Luanda la vegetazione diventa infrastruttura. Le piante (semplici canneti) vogliono invadere tutti gli spazi liberi tra le case, e farsi mezzi per purificare l’aria, per filtrare l’acqua e diventare materia prima per il biogas. Già, parliamo di Angola: uno dei paesi più poveri al mondo, che […]
Giardino come luogo di piacere? No, nelle favelas di Luanda la vegetazione diventa infrastruttura. Le piante (semplici canneti) vogliono invadere tutti gli spazi liberi tra le case, e farsi mezzi per purificare l’aria, per filtrare l’acqua e diventare materia prima per il biogas. Già, parliamo di Angola: uno dei paesi più poveri al mondo, che – potere della Biennale – sbarca per la prima volta a Venezia paradossalmente in uno dei peggiori momenti di crisi globale degli ultimi decenni. E parliamo della capitale, una città dove la densità abitativa è follemente elevata, dove vivono fino a 53mila persone per km quadrato, e dove manca qualsiasi tipo di infrastruttura. Ci pensa Common Ground – vedere la fotogallery – a proporre un diverso modo di concepire gli spazi urbani e creare risorse eco-friendly…
– Marta Santacatterina
Beyond Entropy Angola
Isola di San Giorgio Maggiore
A cura di stefano Rabolli Pansera e Paula Nascimento
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