Morta la grande stilista inglese Vivienne Westwood

Regina assoluta del punk, ha reinventato la moda fondendo elementi della tradizione vittoriana con le istanze della generazione ribelle. Ha vestito la band dei Sex Pistols

In una giornata horribilis che ha dato l’ultimo saluto al regista Ruggero Deodato, al grande campione del mondo Pelè e all’archistar Arata Isozaki, un’altra stella è venuta a mancare nel firmamento della moda. È morta ad 81 anni la regina indiscussa della moda e del punk, Vivienne Westwood. Amata dagli artisti, fonte di ispirazione per i designer più giovani, Westwood era un’icona vivente.

L’ADDIO DI VIVIENNE WESTWOOD SU INSTAGRAM

La notizia è stata battuta in primis dal Corriere della Sera, e dai media italiani, per poi rimbalzare nel resto del mondo. Fino all’ammissione a mezzo Instagram, sui canali del brand che porta il suo nome. “Vivienne Westwood”, si legge, “è morta in pace, circondata dall’affetto della sua famiglia a Clapham, South London. Ha continuato a fare le cose che amava fino all’ultimo, progettando, lavorando sulla propria arte, scrivendo il suo libro e cambiando il mondo in meglio. Ha condotto una vita meravigliosa.  La sua capacità di innovare e l’impatto che ha avuto negli ultimi 60 anni sono stati immensi e continueranno nel futuro. Vivienne si considerava Taoista. Ha scritto: “Non c’è mai stato più bisogno del Tao come oggi. Il Tao dà la sensazione che apparteniamo al cosmo e dà uno scopo alle nostre vite, dà un senso di identità e la forza di sapere che stai vivendo la vita che puoi vivere e che devi vivere. Ti permette di utilizzare appieno ciò che sei e la tua vita sulla terra”. Il mondo ha bisogno di persone come Vivienne per fare la differenza e cambiare le cose in meglio”. 

CHI ERA VIVIENNE WESTWOOD

Nata nel Derbyshire nel 1941, Vivienne Westwood apre il suo primo negozio nel 1971. Il nome, Let it rock, cambiò diverse volte nel corso della sua storia (Too fast to live to young to die, Sex, etc) vestendo negli anni i teddy boy, i punk, i new romantic e in generale la nuova generazione ribelle inglese. A vestire gli abiti di Westwood fu soprattutto la band Sex Pistols, che del punk fu icona, approdando prima di tutto alla strada e al jet set e poi al mondo della moda. La prima sfilata targata Westwood fu infatti nel 1981, con la famosa collezione Pirate. La sua moda, che mette in crisi gli stereotipi e le schizofrenie dell’essere inglesi, reintroducendo il corsetto o elementi della tradizione vittoriana, irridendoli e reinventandoli, le vale nel 1992 il titolo do OBE (Most Excellent Order of the British Empire, e nel 2006 quello di “dama” entrambi conferiti dalla compianta Regina Elisabetta II.

VIVIENNE WESTWOOD E IL MONDO DELL’ARTE

Nel 2004 l’opera di Westwood è al centro di una importante mostra al Victoria and Albert Museum di Londra. Ma non è l’unica intersezione del suo lavoro con il mondo dell’arte, per una stilista che sapeva creare dei veri e propri abiti scultura e che meglio di molti altri sapeva interpretare il genere, i cambiamenti e le rivoluzioni epocali. Non a caso, la sua strada ha incrociato quella di un’altra ribelle per natura, l’ex ragazza terribile della Young British ArtTracey Emin, alla quale l’ha legata un lungo rapporto di amicizia e di collaborazione. Molti i riconoscimenti che la Westwood ha ricevuto nel corso della sua carriera. L’ultimo, nel nostro Paese, nel 2021, nell’ambito della Florence Biennale, mentre la Francia le ha dedicato a Lione la prima mostra nel 2020.

Santa Nastro

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Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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