La vita bugiarda degli adulti: il romanzo della Ferrante sbarca su Netflix
Su Netflix dal 4 gennaio arriva una favola nera che amplia il Ferrante Universe nel mondo dell’audiovisivo. Un racconto ambientato tra la Napoli alta e quella bassa, attraverso personaggi bugiardi sì ma anche disubbidienti
Dopo il successo televisivo de L’amica geniale sulla televisione pubblica, ora è Netflix Italia ad avere puntato su Elena Ferrante con La vita bugiarda degli adulti per la regia di Edoardo De Angelis. Dal 4 gennaio La vita bugiarda degli adulti fa il suo debutto sulla piattaforma e, seppur si tratta di un contenuto notevolmente differente da quello italiano a cui siamo abituati su Netflix, vista la sua alta qualità, la serie troverà sicuramente un suo pubblico, forse non subitissimo e non fatto propriamente da amanti del binge watching, ma da chi vuole godersi puntata dopo puntata, con calma e piacere. Questo non deve affatto spaventare anzi… La vita bugiarda degli adulti è un prodotto finemente realizzato e con un taglio un po’ più autoriale che commerciale. Una storia di bugie come suggerisce il titolo, ma anche di disubbidienza, di libertà, di trasformazione e crescita, adattata per il piccolo schermo dalla sua stessa autrice insieme a De Angelis e agli sceneggiatori Francesco Piccolo e Laura Paolucci.
DAL PUNTO DI VISTA DELLA REGIA
Guardando La vita bugiarda degli adulti ci troviamo davanti a una regia visionaria che riesce a dare voce ai luoghi in cui è ambientata la serie, Napoli. Una serie autentica fatta di grandi invenzioni e di piccoli gesti. “Dentro le parole di Elena Ferrante abbiamo trovato un sacco di cose, diventate fatti dentro i corpi che li hanno fatti vivere”, dice Edoardo De Angelis. “Adattare un romanzo per il cinema non è una cosa complicata, è come leggere un romanzo. Quelle parole le sento con la mia voce e mi suggeriscono delle immagini che mi appartengono”. E continua: “Questi personaggi usano la bugia come strumento di lotta per piegare la realtà ai propri desideri”. Mentre sul rapporto avuto con la misteriosa Ferrante commenta: “Abbiamo avuto uno scambio epistolare. Un’esperienza strana, ma sicuramente affascinante. Viene meno quello che riguarda la convivialità, è tutto concentrato su quello che si sta facendo. È stato uno scambio affettuoso e formale, con momenti dialettici anche accaniti. Lei giustamente aveva desiderio di scoprire quali fossero le implicazioni di questo adattamento”.
VALERIA GOLINO È LA DISUBBIDIENTE ZIA VITTORIA
La protagonista de La vita bugiarda degli adulti è una ragazzina che se nel libro ha circa 12 anni, nella serie tv è un po’ più grande, è adolescente. Giovanna è interpretata dall’esordiente Giordana Marengo, qui incredibilmente vera e di talento. Accanto a lei c’è la zia Vittoria, colei che accende il motore della storia e che vive con Giovanna momenti di amore e odio. Nei suoi panni c’è Valeria Golino nella sua migliore performance di sempre (e non è un modo di dire!). Per l’attrice, che di set ne ha vissuti molti e che attualmente sta lavorando alla sua prima serie tv da regista, preparare questo ruolo è stato ansiogeno “perché mi sembrava di non essere mai pronta”, dice. “Mi sono preparata per mesi per questo personaggio e De Angelis durante la preparazione non mi diceva nulla. Lui ha fatto sì che io potessi avere persone speciali che mi aiutassero a prepararmi, però era totalmente misterioso sul suo approccio che ero spaesata e solo quando abbiamo cominciato a lavorare ho capito che era un modo per odorarmi, conoscermi, prendere le misure per me e poi guidarmi”. Continuando sul regista: “Edoardo è il regista più calmo con cui abbia lavorato, che non ti mette mai in allarme anche se sei sul Titanic e stai affondando. Giravamo in pieno Covid, a Napoli, lui mai ha dato la sensazione di allarme. Mi ha accolto e messo in una situazione così diversa e rassicurante oltre che in un personaggio che ha la possibilità di sbagliare”. Sempre la Golino racconta: “Mi ha affascinato da subito l’idea di fare un personaggio così disubbidiente, di stare nel torto, essere sbagliata, sguagliata, libera, bugiarda, tenera e arcigna al tempo stesso. La superficie del personaggio di zia Vittoria è molto importante. Lei è una sorta di mentore per Giovanna, la spinge a qualcosa di arcaico, selvatico”.
UN’INCANTEVOLE FAVOLA NERA
La storia de La vita bugiarda degli adulti è ambientata nel 1994 e chi ha letto il romanzo sa che Elena Ferrante si concentra sulla psicologia dei suoi personaggi e non sulle ambientazioni o la quotidianità sociale e politica. Questo rende il racconto universale, definito anche da qualcuno come una favola nera. “Una storia che riguarda il periodo precedente all’era social e Whatsapp, in cui i sentimenti li esprimevamo in altri modi”, commenta Laura Paolucci. “Nella serie è l’utilizzo della musica ad averci riportato nella nostra gioventù e per questo aspetto è stato molto incisivo il volere di Edoardo De Angelis che attraverso l’utilizzo e le scelte musicali ha permesso di recuperare una grande parte di emotività del tempo”. Alle sue parole si uniscono quelle di Francesco Piccolo: “La discesa di Giovanna dal Vomero verso il mondo nuovo, quello della zia, è anche la scoperta dell’universo da dove arriva tutto. Si presentano a lei due Napoli da conoscere e raccontare”. Accanto a Giovanna e zia Vittoria sono queste due Napoli le altre grandi voci e visioni della serie tv. Voci e visioni che mostrano l’alto e il basso, il bello e il brutto, il buono e il cattivo. L’interrogativo però è un altro: c’è una reale distinzione tra queste due parti? Si può veramente definire quale è la migliore e quale la peggiore? Non siamo forse tutti, per natura, dei gran bugiardi?
Margherita Bordino
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