Grazie ragazzi. Il teatro al cinema nel nuovo film di Milani con Albanese

Un attore e cinque detenuti sono i protagonisti del nuovo film di Riccardo Milani. Per loro più di una prova e tra tutte quella di mettere in scena Aspettando Godot. Grazie ragazzi è tratto da un film francese che si ispira a una vicenda realmente accaduta in Svezia nel 1985

Un attore dismesso e fallito, che sopravvive facendo il doppiaggio di film porno, si trova coinvolto in un progetto di teatro all’interno di un carcere italiano. Qui deve fare i conti con cinque detenuti che si sono iscritti al suo corso. Sono persone che non hanno aspirazioni o velleità artistiche ma che scelgono di mettersi in gioco in questa attività pur di non dedicarsi ad altro, come giardinaggio o yoga. Ed è qui che il mestiere dell’arte, la sua artigianalità, diventa per loro la possibilità di imparare qualcosa di nuovo oltre che un momento di riscatto. Attenzione, non sono loro i falliti di questa storia ma lo sono un po’ tutti i personaggi del racconto. Con un’uscita in 450 sale arriva dal 12 gennaio Grazie ragazzi, la nuova commedia popolare diretta da Riccardo Milani e prodotta da Palomar e Wildside. Un film definito da Massimiliano Orfei, AD di Vision Distribution, “generalista” e che effettivamente si rivolge a tutti, come sempre avviene con le opere di questo regista. Va detto che Grazie ragazzi è un adattamento di Un triomphe, recente film francese di Emmanuel Courcol, che si ispira liberamente a una vicenda realmente accaduta in Svezia nel 1985, e he che Milani, insieme allo sceneggiatore Michele Astori, ha reso il più italiano possibile.

GRAZIE RAGAZZI: UN FILM CON AL CENTRO L’UMANITÀ

Io non so mai ben definire i film che faccio perché non capisco da che parte vadano fino in fondo se non quella del pubblico”, commenta Riccardo Milani reduce lo scorso inverno dal successo di Corro da te. L’educazione della società, il rispetto delle regole e degli altri, sono elementi che gli stanno molto a cuore e che ormai sono caratteristica primaria dei suoi film. Continua: “Racconto in modo semplice temi complicati e a volte ostili. E penso che questo sia un film con al centro l’umanità. Parlo di detenuti sì, ma anche di agenti di custodia, direttori e attori”. Per Grazie ragazzi ha scelto di collaborare ancora una volta con Antonio Albanese e del suo personaggio, il più fallito fra tutti, dice: “è un personaggio che va alla ricerca dell’umanità lì dove l’umanità è schiacciata”. Albanese interpreta questo attore che entra in carcere per sei ore totali di laboratorio e che finisce con il fare con i suoi ragazzi, i detenuti, una tournée vera e propria. “Abbiamo visto tanti teatri in condizioni di grande difficoltà. Era il 2021 ed erano sale in attesa di ricominciare – racconta Milani. Alcuni li abbiamo dovuti sistemare perché erano come dismessi e abbandonati e questo è stato molto emotivo per tutti”. La tournée riguarda la messa in scena di Aspettando Godot di Samuel Beckett.

Grazie Ragazzi. Photo Credits Claudio Iannone

Grazie Ragazzi. Photo Credits Claudio Iannone

GRAZIE RAGAZZI: IL TEATRO, IL CINEMA E IL SOCIALE

Come sottolinea il personaggio di Albanese nel film, chi meglio dei detenuti sta in attesa di Godot? L’attesa di una visita, l’attesa dell’ora d’aria, l’attesa dell’uscita. “Quello che mi ha interessato e mi è piaciuto del personaggio di Antonio è la sua voglia di mostrare e dimostrare che il teatro e il cinema possono aiutare le persone”, afferma l’attore. “Si tratta di qualcosa che inseguo da tempo e che cerco di far sapere alle persone care o a quelle che mi incontrano: l’arte, il cinema, il teatro possono educare, ma anche aiutare a migliorare. Ho un amico da sempre appassionato di musica classica che quando deve attraversare in auto Milano, non potendo né leggere né vedere un film, mentre guida ascolta sempre Mozart: la musica permette di attraversare il caos e di arrivare alla meta con serenità”. Grazie ragazzi è un film che emoziona. È un racconto che non solo stimola a riflettere sull’immensa importanza che la cultura ha all’interno di una società civile, ma anche sui propri fallimenti e sulle possibilità di riscatto che si possono trovare, oltre a mostrare come in ognuno ci sia un lato buono, da salvare e quando necessario da rieducare. Fanno parte del cast anche Sonia Bergamasco, Fabrizio Bentivoglio, Vinicio Marchioni, Giacomo Ferrara e Andrea Lattanzi: tutti straordinari.

Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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