Guido Piacentini – Dal vero
Le fotografie di Guido Piacentini invitano a percorrere un racconto di immagini, in cui temi diversi, alberi acqua nuvole forme architettoniche e segni straordinariamente coerenti tra loro si guardano, si lasciano per poi riprendersi, intrecciarsi.
Comunicato stampa
Le fotografie di Guido Piacentini invitano a percorrere un racconto di immagini, in cui temi diversi, alberi acqua nuvole forme architettoniche e segni straordinariamente coerenti tra loro si guardano, si lasciano per poi riprendersi, intrecciarsi. È un gioco estremamente ironico, allusivo, che diventa un racconto fantastico, sospeso, dei ritmi della natura e dell'abitare dell’uomo. Passeggiare, discorrere, dialogare, passare da un punto ad un altro, una dimensione fisica e spirituale ariosa e armonica che contrasta con la connotazione di sforzo acrobazia eccezionalità che spesso accompagna la fotografia. Ma per Guido credo esista un singolare rapporto con la macchina fotografica, quasi un prolungamento del vedere che trova poi la sua centralità nel momento delle alchimie fotografiche. Una disponibilità per cui scattare è naturale come passeggiare, e in contrappunto un sapere tecnico appassionato che consente l'emozione della scoperta: la tecnica non solo come mezzo ma come ambito dello svelamento. Sono immagini essenziali, nitide fino alle trasparenze più lievi, alle vibrazioni più sottili, a prima vista tutte espresse leggibili quasi distaccate che rimandano invece una realtà inevitabilmente ambigua inafferrabile. Fotografie di cui si potrebbe parlare significativamente in negativo: non datate, fuori dal tempo - il referente preciso in alcuni casi dettaglio minimo che si sottrae alle circostanze - mai violente, estranee completamente alla tentazione di appropriarsi della realtà, di sorprendere colpire riempire. E proprio questa violazione dei canoni correnti diventa in qualche modo procedimento straniante dei luoghi consueti del nostro vivere e abitare. Rosalba Paiano.
Breve biografia Guido Piacentini.
Sono nato a Bologna nel 1934 e fotografo dall’età di 12 anni. Studio e passione per la fotografia hanno sempre animato, rallegrato la mia vita.
Ho lavorato in una casa editrice, illustrato libri di architettura, scultura, geologia, botanica.
Delle mie mostre personali ricordo con piacere quella dedicata alla certosa di Bologna, alla Rocchetta Mattei e agli Orti Botanici.