Janua
Gli artisti Gurgone e Basso presentano secondo le loro peculiari attitudini artistiche un progetto multimediale realizzato in duo appositamente per gli spazi di Sala Dogana.
Comunicato stampa
Gli artisti Gurgone e Basso presentano secondo le loro peculiari attitudini artistiche un progetto multimediale realizzato in duo appositamente per gli spazi di Sala Dogana. Gli interventi dei due artisti miscelano il campo della realtà fisica a quello della virtualità, sia nella fase di ricerca che in quella di produzione, con il fine principale di mostrare rappresentazioni alternative della città di Genova, e di conseguenza mettendo in dubbio le modalità classiche di archiviazione e narrazione museale.
La mostra infatti crea una meta-narrazione attraverso i concetti di falso storico e falso documentario. In questo senso, la modalità allestitiva a metà strada tra l'archivio museale e l’estetica della wunderkammer sarà combinata all'utilizzo di vere e proprie audio-guide d’artista che il pubblico potrà ascoltare tramite dispositivi consegnati all’ingresso.
Dal testo critico: "Tra immagini impensabili e oggetti dall'ambigua fattura presentati come reperti, ritrovamenti e cimeli, la guida sonora sembra dipanare la matassa di un trascorso oscuro che la città di Genova ha occultato negli anni e a cui oggi finalmente abbiamo accesso. Ciò che emerge, perciò, è un ordito di storie ambigue e sconosciute che tradiscono l'osceno e l'indicibile mai trapelato fin ora dalla storia della città."
Camilla Gurgone (Lucca, 1997) vive e lavora tra Milano e Roma. Laureata in scultura alla Rufa-Rome University of Fine Arts (Roma), frequenta il Biennio Specialistico in Arti Visive e Studi Curatoriali alla NABA (Milano). Fa parte di spazioSERRA (Milano) e di Omuamua (Milano). Ha esposto a Villa Verlicchi, Ravenna (2022); Orto Botanico di Roma (2022); Kunstschau, Lecce (2022) Monitor Gallery, Roma (2021); Antiguo Matadero, Saragozza (2020); GAM Galleria d’arte moderna, Torino (2020); Spazio KHLAB, Roma (2020); Palazzo Ridola, Matera (2019); Castello di Rivara, Torino (2019); ZAWP, Blibao (2019).
Marco-Augusto Basso (1995) è un artista e performer multidisciplinare. Ha studiato scultura classica a Carrara e Urbino, e arti visive, performance e composizione, in Olanda e Germania. Ha esposto in occasione del festival Resistere e Creare con il Teatro della Tosse e con Pinksummer Contemporary Art. Ha partecipato alla collettiva Sustainable Revolution ad Artissima (Torino). Membro fondatore del collettivo Mefistofeledocumenta, membro fondatore e performer del Revolving Doors Team. Sound designer e curatore visivo dello studio di architettura Bronzo (Genova).
⛓️⛓️⛓️⛓️⛓️⛓️⛓️⛓️⛓️⛓️⛓️⛓️⛓️⛓️⛓️⛓️⛓️⛓️⛓️⛓️⛓️⛓️⛓️⛓️⛓️⛓️⛓️
Da Dogana a Ponte dei Mille è il progetto multidisciplinare vincitore del Bando indetto dal Comune di Genova “Sala Dogana. Giovani idee in transito” come centro di sperimentazione della giovane arte under 35; ideato dal collettivo curatoriale Mixta e realizzato in collaborazione con Palazzo Ducale, Comune di Genova, Università di Genova, Accademia Ligustica di Belle Arti e Villa Croce Museo d'Arte Contemporanea; e patrocinato da Regione Liguria.
Il progetto composito e multidisciplinare intende stimolare la riflessione del pubblico sulle molteplici narrazioni della città di Genova: Da Dogana a Ponte dei Mille, infatti, scandaglia il percorso classico dei tour croceristici in città, nel segmento significativo che va appunto da Ponte dei Mille a Piazza de Ferrari, e si snoda a partire da una mostra interattiva, Janua, frutto del lavoro di due giovani talenti emergenti: il genovese Marco-Augusto Basso (1995) e la lucchese Camilla Gurgone (1997).
L'intero palinsesto curatoriale non presenta solo la mostra Janua, ma offre alla cittadinanza alcune occasioni d'incontro tra talk e workshop in collaborazione con wall:out magazine e l'Università di Genova per approfondire in maniera partecipata e attiva il tema degli "archivi impossibili" nella storia e nella pratica artistica, ma anche anche il tema dei "movimenti nella città" e le differenti pratiche di conoscenza del territorio. Gli incontri pubblici e il tema della mostra sono intrinsecamente collegati e volti alla ricerca di nuove forme di interazione per mezzo dell'uso di audio-guide d'artista, laboratori di deriva situazionista e progetti inclusivi di didattica museale.