Il Museo del Prado piace soprattutto ai giovani (il 44% dei visitatori ha tra i 18 e i 34 anni), alle donne (il 67%) e riscuote ampio seguito sulle reti sociali. Questo è quanto emerso dai dati raccolti nel 2022, l’anno di ripresa del turismo internazionale in Spagna e del ritorno delle file ai botteghini dei musei di tutto il mondo. L’anno scorso i visitatori della grande pinacoteca madrilena sono stati 2 milioni e 456.724, con un incremento del 115,43% rispetto al 2021 e un picco di presenze, mai raggiunto prima, durante le ultime settimane dell’anno, con una media di 10.500 ingressi giornalieri. Tra gli stranieri a Madrid, dopo i nordamericani (11,7%), i più numerosi sono gli italiani (5,2%), mentre rispetto al passato si è registrato un notevole calo di turisti asiatici.
PRADO, CAMPIONE DI INSTAGRAM E TIK TOK
Chi invece vive lontano, o lontanissimo da Madrid, può godere delle meraviglie dell’arte custodite nel celebre museo anche attraverso il web e le reti sociali, grazie allo sforzo comunicativo che l’equipe del Prado sta facendo quotidianamente per soddisfare gli interessi e le curiosità del pubblico online. Dati come 3,7 milioni di follower su Instagram, 2,4 milioni di like su TikTok e circa 10 milioni di accessi alla pagina web del museo sono il risultato di un’ottima campagna divulgativa, seria e ben confezionata, alla quale collabora la maggior parte degli storici dell’arte e del personale specialistico del museo.
2023 AL PRADO: MOSTRE E INTINERARI TEMATICI
Da qualche anno le attività del Prado si muovono intorno a due linee guida fondamentali: da una parte un programma espositivo denso, che alterna proposte di grande attrattiva a progetti dedicati a personalità minori e a temi artistici meno esplorati; dall’altra, il rinnovamento della collezione permanente, riletta in chiave contemporanea o attraverso itinerari tematici. È il caso, per esempio, della rivalutazione della scultura (con una nuova installazione nella Galleria Jonica e il prossimo intervento nel cortile nord) o della recente proposta del Prado al femminile. Si tratta di un viaggio alla scoperta delle donne che, come promotrici e benefattrici delle arti, hanno contribuito ad arricchire le Collezioni Reali: sono figure di regine, infante e nobildonne, non solo spagnole, senza le quali il Prado non sarebbe oggi senz’altro lo stesso museo. Nel 2023 si articolerà un itinerario dedicato a Calderón de la Barca e la pittura (da maggio a settembre) e uno centrato invece sul tema delle cornici, considerate non come semplici supporti ma come pezzi in sé, con valore storico e artistico. Anche le copie di alcuni capolavori del Prado (opere di qualità per ora relegate nei magazzini) avranno presto una sezione dedicata all’interno della collezione permanente.
2023 AL PRADO: UNA PRIMAVERA BAROCCA
Sarà una primavera barocca quella proposta dal grande museo di Madrid, a partire dall’apertura il 28 marzo dell’attesa retrospettiva dedicata a Guido Reni (1575-1642) con un centinaio di opere di pittura, scultura e grafica che raccontano i legami del celebre pittore bolognese del Seicento con il collezionismo spagnolo. Tra le anticipazioni, la presenza a Madrid di capolavori dell’artista mai visti insieme, di grande e grandissimo formato. Restando nel XVII secolo, la programmazione segue dal 25 aprile con la prima monografica dedicata a Francisco de Herrera, detto El Mozo (1627-1685), pittore, scultore, architetto e scenografo sivigliano, che si formò in ambito italiano ed emulò per certi aspetti il barocco totale alla Bernini. Da marzo a luglio, inoltre, il Prado ospiterà tra le sue sale anche una selezione di capolavori spagnoli (Velázquez, El Greco, Goya, Murillo) provenienti dalla Frick Collection di New York, chiusa per restauri. Da giugno a settembre, infine, offrirà un inedito dialogo tra Picasso-El Greco, inserito nel calendario degli eventi dell’Anno Picasso.
2023 AL PRADO: UN AUTUNNO DI SCOPERTE
L’autunno a Madrid sarà invece dedicato alle scoperte, affrontate con il consueto rigore scientifico. È il caso della mostra Reverso. Il lato nascosto che analizza il lato B del supporto pittorico, che sia tavola, tela, lastra di metallo o di pietra, con dipinti che spaziano dal Rinascimento all’Ottocento. Una proposta che ribalta la frontalità convenzionale dell’opera d’arte, alla scoperta dei messaggi nascosti contenuti in alcuni quadri del museo. Lo specchio perduto, l’immagine medievale dell’ebreo e dell’ebraismo affronta invece una questione artistica, storica e sociale complessa quanto affascinante. Il disegno per le stampa nella Spagna illuminista è infine una piccola rassegna dedicata al processo di stampa su rame nelle opere da Carmona a Goya.
Federica Lonati
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