Il nuovo disco-performance dei Larsen con l’artista Alessandro Sciaraffa
Si chiama “Golden Leaf” l’ultimo album degli instancabili Larsen, nato dalle sculture sonore dell’artista multimediale Alessandro Sciaraffa: il disco conferma l’attitudine della band torinese alla multidisciplinarietà
In un’epoca nella quale la fruizione musicale è sempre più frettolosa e dettata da dinamiche prettamente capitalistiche – si pensi ad esempio alla brevità dei motivetti virali che quotidianamente accompagnano reels, meme e video su TikTok –, esiste ancora la possibilità di dedicare all’atto dell’ascolto il giusto tempo e la dovuta concentrazione? A questa domanda risponde l’ormai storica band dei Larsen, che lo scorso 18 novembre ha dato alle stampe la sua 19esima fatica discografica, Golden Leaf (Important Records): un album monumentale in grado di porre l’accento proprio sull’importanza della condivisione di momenti contemplativi e sul significato stesso del creare un certo tipo di prodotto con una consapevolezza diversa. Ma procediamo con ordine. Chi sono i Larsen?
LA STORIA DEI LARSEN
Nati a Torino, agli inizi degli Anni Novanta, dall’incontro tra Fabrizio Modonese Palumbo, Marco Schiavo e Silvia Grosso, i Larsen si sono sempre mossi in maniera trasversale e atipica all’interno del panorama musicale italiano, così tanto da riuscire a ottenere nel tempo un cospicuo seguito di pubblico soprattutto all’estero. Contaminato da suggestioni disparate che vanno dal noise rock fino all’ambient e al drone più etereo, il loro sound ha gradualmente iniziato a farsi sempre più fluido e viscerale, soprattutto dopo l’uscita di Silvia Grosso e l’ingresso in pianta stabile di Roberto Maria Clemente (chitarra e voci) e Paolo Dellapiana (fisarmonica ed elettronica): un cambio di formazione che ha contribuito non solo a individuare nuovi territori da sondare, ma che ha anche sancito l’inizio di numerose collaborazioni. Ricordiamo quelle emblematiche con Michael Gira – frontman leggendario degli Swans nonché produttore nel 2002 di Rever, secondo album in studio dei Larsen –, con Jamie Stewart degli Xiu Xiu (che ha dato i natali a quattro dischi firmati XXL) e con la cantante di culto Annie Anxiety. Piuttosto che parlare di uno stile specifico, si potrebbe dire che a distinguere un gruppo come quello dei Larsen sia una forte attitudine alla sperimentazione che si manifesta attraverso l’inclusione e il coinvolgimento di amici e colleghi stimati: un’apertura che travalica confini ed etichette sfociando anche nel mondo dell’arte contemporanea, come attestano il progetto del 2021 con Jacopo Benassi, A Chronicle ‒ a soundtrack to Jacopo Benassi’s Meiwo, e il recentissimo Golden Leaf nato dalla preziosa collaborazione con l’artista multimediale Alessandro Sciaraffa.
GOLDEN LEAF, IL NUOVO DISCO DEI LARSEN
Presentato al pubblico torinese l’11 dicembre scorso con la messa in scena, allo spazio Amen, di una session cerimoniale della durata di ben quattro ore, Golden Leaf assomiglia a un corposo flusso di coscienza suddiviso in due parti di circa 23 minuti l’una: un lavoro compatto e al contempo frammentato che trascina l’ascoltatore verso paesaggi sonori estremamente evocativi e imprevedibili. Un’opera a dir poco stratificata che, grazie soprattutto all’interazione con le sculture di Alessandro Sciaraffa, consente a ogni ascolto di scoprire suoni e atmosfere sempre nuove. Da quest’ottica il disco appare come una creatura viva e mutevole, una sorta di anaconda strisciante dalle squame affilate e cangianti proprio come una foglia d’oro. Un album tanto preciso quanto dinamico che ammicca sia alla vorticosità di band come Sonic Youth e Boris quanto all’esplorazione di quelle sonorità ritualistiche e rarefatte molto care ad autori del calibro di Charlemagne Palestine, Jackie-O Motherfucker e The Caretaker.
LE PAROLE DI FABRIZIO MODONESE PALUMBO E ALESSANDRO SCIARAFFA
“‘Golden Leaf’ nasce come performance”, racconta Fabrizio Modonese Palumbo a proposito della genesi del progetto. “Volevamo dare in qualche modo continuità all’esperienza delle sessions di musica improvvisata rese disponibili su Patreon – poi riassunte e trasformate in ‘A Chronicle’, la nostra colonna sonora per il libro fotografico di Jacopo Benasi ‘Meiwo’ edito da Witty Books – e andare contro l’idea di concerto frontale. Con ‘Golden Leaf’ ci interessava creare attraverso il suono uno spazio condiviso, e in questo senso i totem sonori di Alessandro (con cui da tempo parlavamo di collaborare) sono risultati essere esteticamente e funzionalmente i perfetti media, sorta di portali verso una dimensione altra”.
“La Golden Leaf”, continua Alessandro Sciaraffa, “germoglia dalla voglia di fare musica e di poterla fare quando non si poteva fare. Simboleggia una cosa preziosa: la forza generatrice inarrestabile dell’essere umano di creare la bellezza in tutte le sue forme, scultoree, teatrali, musicali, culinarie… Genera uno spazio all’interno del quale chi partecipa è parte attiva della creazione in una azione corale ed emozionale. Il pubblico è invitato a immergersi tra i Larsen, diventare parte di loro, suonare con loro utilizzando le onde del mare e i totem che sono sculture sonore, strumenti musicali che tutti sanno suonare poiché riproducono la natura primordiale delle sonorità della natura. Quelle vibrazioni che conosciamo già all’interno di noi, capaci di integrarsi a qualsiasi melodia poiché esse già le contengono tutte, vengono per magia organizzate e amplificate dalla maestria dei Larsen, che ci trasportano in mondi favolosi inimmaginabili in un flusso costante di vibrazioni”.
Valerio Veneruso
https://importantrecords.com/products/larsen-alessandro-sciaraffa-golden-leaf-cd
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