Michel Parmentier
In mostra il nuovo progetto espositivo a cura di Guy Massaux, in collaborazione con la galleria Il Ponte di Firenze.
Comunicato stampa
La galleria Secci è onorata di annunciare la prima mostra milanese dedicata a Michel Parmentier, in collaborazione con la Galleria il Ponte di Firenze. La mostra, curata da Guy Massaux, artista e storico assistente di Parmentier, sarà visitabile presso gli spazi milanesi della galleria in via Olmetto 1, dal 19 gennaio 2023 al 1 aprile 2023.
Per l’occasione verrà presentato un nucleo di opere degli anni Sessanta, Ottanta e Novanta, insieme ad un corpus di disegni e documenti storici che testimoniano un percorso artistico radicale ed atipico. Nato a Parigi nel 1938, Michel Parmentier è una figura di spicco all’interno del panorama internazionale dell’astrazione delle ultime avanguardie storiche. Le sue opere, sin dagli inizi del 1965, consistono nell’impiego della tecnica del pliage/dépliage (piegatura/spiegatura), modalità introdotta in pittura dall’artista ungherese Simon Hantaï nel 1960. Dal 1965 al 1968, le strisce dipinte nelle sue opere si alternano a quelle non dipinte e sono di un colore uniforme, ogni anno diverse. Quando riprenderà la pittura dove l’aveva lasciata nel 1983, Parmentier ricomincerà con l’alternanza del colore con il non colore per poi abbandonarla di nuovo.
Michel Parmentier è nato a Parigi nel 1938. Figura di spicco della pittura "radicalista", ha studiato all'École des Métiers d'Art, dove ha incontrato Daniel Buren, fondando con lui nel 1966 il gruppo d'avanguardia Buren-Mosset-Parmen- tier-Toroni (meglio noto con l'acronimo BMPT). Il debutto in grande stile di Parmentier avviene nel 1962 con la partecipazione alla mostra Jeune Peinture di Parigi, dove riceve un'accoglienza entusiastica dalla maggior parte della critica. Vincitore del Prix Lefranc nel 1963, partecipa a numerose mostre collettive.
Negli anni Sessanta l'artista si fa conoscere per i suoi quadri a strisce orizzontali e per il suo rifiuto di essere chiamato "pittore". Mette in scena happening provocatori e realizza opere minimaliste con il chiaro intento di proclamare la negazione della pittura. A partire dal dicembre 1965, le opere di Parmentier consistevano in grandi tele riempite di strisce orizzontali monocromatiche alte 38 cm, alternate a strisce bianche identiche. Queste opere sono state realizzate con la tecnica del pliage - piegatura - inventata nel 1960 da Simon Hantaï (la tela viene accartocciata, piegata, poi viene applicato il colore e la tela viene dispiegata, lasciando sezioni apparentemente vuote interrotte da vibranti macchie di colore) che da questo momento in poi diventerà l'unico metodo di lavoro dell'artista. Parmentier si dedica a questi dipinti per tre anni, cambiando ogni anno il colore delle strisce: blu nel 1966, grigio nel 1967 e rosso nel 1968. Dopo una serie di tele orizzontali bianche e rosse, nel 1968 smette di "dipingere". Ritenendo la tecnica un po' ripetitiva, si prende una pausa di alcuni anni (1968-1983) per riprendere il lavoro nel 1983 esattamente dove lo aveva lasciato, con un ciclo di dipinti neri. Negli anni successivi inizia a utilizzare diversi supporti, tra cui carta, carta lucida e poliestere trasparente.
Tutta l'opera di Parmentier è caratterizzata dal radicalismo e dal rifiuto di compromessi formali o ideologici. Le sue tele non sono alimentate da discorsi e interpretazioni; la sua pittura è solo pittura, senza soggettività o espressività. Ci sono solo le sue strisce, neutre e ripetitive. Artista iconoclasta, Parmentier e i suoi compagni avevano sostenuto: "Noi non siamo pittori", scatenando un vasto dibattito in Francia e in Europa sul futuro dell'atto astratto. È morto a Parigi nel 2000. Le opere dell'artista si trovano nelle collezioni di: MOMA (New York), Carré d'Art (Nîmes), Centre national des arts plastiques (Parigi), Centre Pompidou (Parigi), Fonds régional d'art contemporain Bourgogne (Digione), Fonds régional d'art contemporain Bretagne (Rennes), LaM (Lille), Musée d'art moderne, d'art contemporain et d'art brut (Villen- euve-d'Asq), Musée d'art moderne Saint-Etienne Métropole, Musée de Grenoble e Musée des beaux-arts de Nantes. È presente anche in prestigiose collezioni private come la collezione Pinault.
Le parigine Galerie Jean Fournier (2011) e Galerie Loevenbruck (2014) hanno dedicato a Michel Parmentier due importanti mostre personali, mentre nello stesso 2014 si è tenuta a Villa Tamaris, Centre d'Art a La Seyne-sur-Mer la mostra curata da Guy Massaux, Michel Parmentier, Décembre 1965 - 20 Novembre 1999, une rétrospective. Alcune tele dell'artista sono state esposte a Punta della Dogana a Venezia in occasione della mostra Accrochage (2016). Nel 2018, la prima retrospettiva dell'artista negli Stati Uniti è stata presentata all'Eli and Edythe Broad Art Museum della Michigan State University.
La prima retrospettiva italiana, Michel Parmentier. Opere e documenti, è presentata dalla galleria Il Ponte (Firenze, 2022) e dalla Galleria Eduardo Secci (Milano, 2023).