Theatrum Mundi ad Arezzo. Storia della camera delle meraviglie

All'interno di un palazzo in centro storico si nasconde un luogo inaspettato: una Wunderkammer del XXI secolo che porta il nome di Theatrum Mundi. Dove si possono trovare dai triceratopi alle tute spaziali

Per capire bene cos’è il Theatrum Mundi di Luca Cableri occorre partire da lontano. Con il termine Wunderkammer, o camera delle meraviglie, si fa riferimento a spazi in cui i collezionisti, alla fine del Cinquecento e per tutto il Seicento, custodirono naturalia, artificialia e, più generalmente, curiositas; dunque, oltre a reperti naturali e manufatti di grande pregio, anche oggetti strani, rarità e bizzarrie in grado di suscitare stupore e meraviglia. Ad esempio, al loro interno si potevano trovare animali imbalsamati, nautilus, corna di unicorno (in realtà denti di narvalo), gigantesche uova di struzzo, lingue di serpente, ma anche reliquie, pietre preziose, automi, dipinti e incisioni. Inoltre, le Wunderkammer custodivano scheletri di mostri e animali fantastici, ritenuti, a quel tempo, autentici. Il Cinquecento fu un secolo di scoperte geografiche e scientifiche, ma fu anche un’epoca di grande incertezza. Gli uomini, con la scoperta del Nuovo Mondo, incominciarono a porsi domande sull’universo e su ciò che ancora non conoscevano, e spesso riuscirono a placare la loro fame di conoscenza collezionando reperti provenienti da terre lontane. Nacquero così delle grandiose raccolte di curiositas definite da Adalgisa Lugli, una delle maggiori studiose italiane di questo fenomeno artistico, come microcosmi in grado di riflettere l’intero macrocosmo. Piccoli mondi racchiusi in una stanza.
L’epoca della meraviglia giunse apparentemente alla sua fine nel XVIII secolo, epoca dei Lumi, durante la quale gli intellettuali illuministi esaltarono la superiorità della scienza e della ragione. Questo nuovo atteggiamento innescò importanti cambiamenti anche in ambito collezionistico: le raccolte di curiosità seicentesche vennero smembrate a favore di un tipo di collezionismo prevalentemente scientifico. Tuttavia, il collezionismo di curiosità non è mai scomparso del tutto e a oggi è possibile scovare, nel mondo, luoghi che ricordano quei cabinets des merveilles tanto diffusi nel XVII secolo.

Theatrum Mundi, installation view, Arezzo

Theatrum Mundi, installation view, Arezzo

LA WUNDERKAMMER DI LUCA CABLERI

Luca Cableri è la testimonianza vivente di questa continuità: laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Urbino, nel 2014 fonda la galleria d’arte Theatrum Mundi dopo molti anni di viaggi all’insegna della scoperta e della raccolta di reperti fuori dal comune.
Si tratta, secondo le parole di Cableri, di una “galleria rivoluzionaria”, in quanto da una parte ricerca oggetti classificabili nelle tradizionali categorie delle Wunderkammer – ovvero naturalia, mirabilia, exotica e scientifica; dall’altro, le reinterpreta in chiave contemporanea.
Così, fra i suoi naturalia, si trovano sia reperti tradizionali quali fossili, conchiglie, minerali e animali imbalsamati, sia oggetti che suscitano meraviglia agli occhi dei contemporanei, come le ossa di dinosauro, ottenute grazie ad alcuni scavi effettuati in Colorado. All’interno della galleria è custodito il cranio fossile di Triceratops risalente a circa 70 milioni di anni fa e proveniente da una collezione privata. Il cranio è quasi del tutto completo e le parti mancanti sono state restaurate usando repliche di altri reperti originali. Curiosissime sono le fantasiose composizioni realizzate da Cableri, il quale si diverte a ricostruire interi scheletri di dinosauro e a collocarli in posizioni che suggeriscono scenari di combattimento.
Tra gli straordinari manufatti chiamati tradizionalmente mirabilia, ci sono molti oggetti legati al mondo del cinema e, nello specifico, costumi originali di film hollywoodiani. Ad esempio, un pezzo sorprendente è il robot originale utilizzato nel riadattamento cinematografico del romanzo I, Robot di Isaac Asimov. Fra gli scientifica vi sono da una parte rarissimi strumenti antichi come cannocchiali e astrolabi, dall’altra cimeli dell’era della conquista del cielo, come autentiche tute spaziali. Gli exotica, infine, che in passato corrispondevano ai reperti provenienti da terre lontane e allora sconosciute come l’Oriente, nella visione di Cableri corrispondono a tutti quegli oggetti che testimoniano il mondo extraterrestre, un esempio su tutti: le meteoriti. Una fra queste risale a 14 milioni di anni fa e venne ritrovata nel 1576 a Campo del Cielo, in Argentina.

Theatrum Mundi, installation view, Arezzo

Theatrum Mundi, installation view, Arezzo

LE MERAVIGLIE DI THEATRUM MUNDI

La galleria di Cableri non è aperta al pubblico, ma mantiene un carattere perlopiù privato. Un prezioso luogo segreto frequentato quasi esclusivamente da potenziali acquirenti. Cableri è un vero e proprio dealer: qui è possibile acquistare tutto ciò che si vede, e difatti, oltre a collezionare oggetti per sé, ricerca curiosità anche su commissione.
Fra le richieste più bizzarre che gli abbiano mai avanzato? Quella di un miliardario di Tucson, spinto dal fortissimo desiderio di possedere un pezzo di luna. E la missione, che sembrò quasi impossibile, in realtà ebbe successo: riuscì a trovare un frammento di luna donato da Nixon agli ambasciatori di Praga, tuttavia non commercializzabile perché di proprietà del governo americano.
Occasionalmente vengono organizzate visite che permettono di poter finalmente entrare in questo magico spazio. Durante tali eventi, Cableri sceglie un tema e, in base a quello, organizza l’allestimento, che dunque non è mai definitivo, ma sempre in continua evoluzione. Alcune volte decide di esporre solo i naturalia, altre gli oggetti legati al mondo del cinema o quello extraterrestre. Possono capitare eventi a tema “Wunderkammer” durante i quali vengono presentate tutte le categorie, per riprendere la romantica idea delle camere delle meraviglie intese come specchio dell’intero universo. Un pezzo immancabile è il coccodrillo imbalsamato appeso al soffitto, elemento imprescindibile all’interno di ogni collezione di curiositas.
La passione più grande del collezionista è lo spazio. Le tute spaziali sono, infatti, gli oggetti che più ama. Nel 2019 venne organizzata una mostra presso la galleria in occasione del cinquantesimo anniversario dell’atterraggio sulla luna. Fu un evento grandioso durante il quale vennero esposte tute spaziali realmente indossate dagli astronauti, come la Sokol KV2, utilizzata durante la missione spaziale Soyuz TM-10 avvenuta nel 1990. Unendo la sua passione per il cinema con quella per lo spazio, Cableri riuscì a ottenere la tuta originale del film Alien (1979), pietra miliare della fantascienza.
L’intera galleria è il riflesso delle passioni del suo collezionista, ed è, soprattutto, la manifestazione del suo lato artistico. Anni e anni di studio e ricerca gli hanno permesso di realizzare il suo sogno, ovvero quello di costruire la sua personale camera delle meraviglie. E Theatrum Mundi non è solo lo scrigno dei sogni del collezionista, ma è anche un luogo in cui si realizzano i desideri di tutti coloro che cercano l’impossibile e qui, finalmente, riescono a trovarlo. Theatrum Mundi è un luogo di sorpresa e di stupore in cui si custodiscono oggetti che non rientrano nel nostro quotidiano, che non siamo abituate e abituati a vedere, ed è qui che scatta la magia, perché ciò che ci è sempre sembrato lontano si concretizza davanti ai nostri occhi, diventando finalmente reale.

Barbara Blasi

https://www.tmundi.com/

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