Luca Casonato – My Private Star
My Private Star è un nuovo zodiaco, creativo e contemporaneo, nel quale i segni sono veramente legati alla nostra vita.
Comunicato stampa
My Private Star
Luca Casonato
a cura di Boris Brollo
Art Agency
21 gennaio – 10 febbraio 2023
La mostra My Private Star, ospitata all’Art Agency di Portogruaro dal 21 gennaio al 10 febbraio 2023, si compone di 12 opere di piccole dimensioni (21,7x30cm).
L’appuntamento, curato da Boris Brollo, è promosso dall’AIAP - Associazione Internazionale delle Arti Plastiche.
“My Private Star è un nuovo zodiaco, creativo e contemporaneo, nel quale i segni sono veramente legati alla nostra vita.” Così scrive Luca Casonato nel suo abstract di presentazione di questo progetto che coinvolge 12 linoleumgrafie da lui progettate e legate ai segni zodiacali. Molti artisti si sono misurati nella re-interpretazione dello Zodiaco ad esempio Mimmo Paladino, Tommaso Casella etc. Tutti però dentro il segno pittorico e nell’intenzionalità di una simbologia comunque artistica. Qui invece c’è proprio un salto diretto di qualità che non rimanda ad alcun legame con il Segno Zodiacale se non per l’inglobare le stelle dei segni dentro il simbolo privato “inventato” da Luca Casonato. Quindi il Carro, il Toro, Il Capricorno, l’Acquario, l’Orsa Maggiore o Minore etc... non appaiono più mediati per tramite di simboli pittorici, bensì sono mediati da oggetti del quotidiano della vita del fotografo, il Casonato. Niente di più esatto e meno “finto” del simbolo artistico in quanto come diceva Rudolf Steiner (in un suo libro) dei Caldei che di questi si poteva vederli camminare con il filamento della loro stella legato al corpo. In quanto in quei tempi si parlava e si discuteva continuamente di religione, e di che altro si poteva parlare? Gli Dei erano vivi e vegeti e facevano la loro impressione sulle genti. Per cui le stelle erano legate ad ognuno di noi. Così che ancora oggi si dice: “ringrazia la tua buona stella”!! Per cui gli Zodiaci di Luca Casonato sono cari a noi che finalmente ci ritroviamo nel nostro fare quotidiano, nella nostra esistenzialità di routine.
Boris Brollo
Il progetto espositivo offre al visitatore, oltre all’espressività dell’intervento, una riflessione sul rapporto fra uomo e cosmo, e un invito ad indagare la propria interiorità.
My Private Star è un nuovo zodiaco, creativo e contemporaneo, nel quale i segni sono veramente legati alla nostra vita.
Dodici oggetti caratteristici della fotografia rappresentano i segni zodiacali e ne descrivono le caratteristiche. Essi inoltre sono scelti in modo da riassumere visivamente la storia della fotografia.
In questo modo My Private Star, oltre ad essere un viaggio interiore per ciascuno di noi, è anche un viaggio nella storia di un’arte che caratterizza la nostra società e che è fortemente presente nella vita di tutti noi.
Il rapporto fra uomo e cosmo non è più descritto attraverso figure mitiche e racconti mitologici, ma con oggetti appartenenti alla nostra vita, che tutti noi abbiamo toccato e utilizzato.
Le fotocamere e le attrezzature fotografiche diventano in My Private Star dei mezzi per indagare la nostra interiorità.
Luca Casonato
My Private Star è composto da 12 incisioni con testo a caratteri mobili stampate in formato 21,7x30cm su carta ecologica di alta qualità, raccolte in una preziosa cartella e corredate da un titolo interno stampato su carta color cobalto e da un indice. Ciascuna opera è in tiratura limitata di 25 copie, numerata e firmata dall’autore.
BIOGRAFIA
Luca Casonato (1977), conseguita la laurea in ingegneria edile e la specializzazione in fotografia, decide di completare la sua formazione professionale nel delicato ruolo di assistente: sarà Gabriele Basilico il suo mentore per alcuni anni (2004-2006). Sin dall’inizio, per scelta autoriale, affianca all’attività professionale di fotografo una costante ricerca artistica rivolta alla rappresentazione del frammentato paesaggio contemporaneo e all’estetica dell’ingegneria.
Di lui, Roberta Valtorta, direttrice del Museo della Fotografia Contemporanea (2005-2015), scrive:
«Caratterizzano le scelte progettuali dell’autore due precisi elementi: la ricerca costante della serialità e della modularità presenti nel paesaggio contemporaneo – frutto di una propensione e di un metodo di natura quasi scientifica nell’indagare il reale – e il coraggioso impiego, non privo di ironia, di colori accesi e molto ben definiti di sapore quasi neo-pop – che costituisce un codice tecnico-espressivo molto forte. […]
Le ricerche di Luca Casonato hanno la qualità di apparire diverse tra loro eppure legati da una notevole coerenza che discende soprattutto dal modo di strutturare l’immagine e di pensare il mondo nella forma di un articolato insieme, nel quale grandi paesaggi oppure particolari dell’ambiente si affacciano contribuendo a creare un vasto mosaico che immaginiamo l’autore intenda continuare a costruire metodicamente nel tempo».
Nel 2019 è uno degli artisti segnalati dalla giuria al Premio Combat Prize 2019.
Nel 2017 vince due menzioni come finalista al One Eyeland Awards 2017, nelle sezioni “Architecture/Historic” e “Architecture/Industrial”.
Nel 2015 partecipa alla residenza d’artista Serre Salentine – Bitume Photofest. Nello stesso anno collabora con la Harvard Graduate School of Design e l’Università di Bergamo al progetto “Casoncelli: from the cow to the stomach (and viceversa)”, REAL Cities – Bergamo 2.035 | Smarter Citizens.
Nel 2014 riceve una menzione d’onore al MIFA, Moscow International Foto Awards.
Nel 2013 collabora al progetto “Watersheds” in mostra alla 2013 Bi-City Biennale of UrbanismArchitecture (UABB), Shenzhen, Cina.
Nel 2012 “Colliders” è primo classificato all’ International Photo Awards 2012 nella categoria “Architecture – Industrial”. Nello stesso anno è invitato a partecipare al festival internazionale “Darmstädter Tage der Fotografie” a Darmstadt, Germania; ed è fra i finalisti al Premio Francesco Fabbri per le Arti Contemporanee.
Nel 2010 e nel 2011 è Visiting Expert presso la South China University of Technology, Guangzhou, Cina.
Nel 2010 col progetto “Colliders” è secondo classificato al Sony World Photography Awards nella categoria “Fine Art – Architecture”. Nello stesso anno è invitato a partecipare a “Le Cose e il Paesaggio”, premio fotografico istituito dal Sistema dei Musei di Valle Camonica.
Nel 2008 partecipa alla Biennale Fotografica di Cracovia nella sezione Voice OFF. È un autore segnalato al “Premio della Qualità Creativa in Fotografia Professionale” indetto dall’Associazione Nazionale Fotografi Professionisti – TAU Visual.
Nel 2007 è fra i finalisti al premio “Atlante Italiano 007 Rischio Paesaggio” indetto dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e dalla DARC.
Nel 2005 riceve una menzione a “Netshot”, premio di fotografia-web organizzato dal Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo (Milano).
Nel 2004 cura la riedizione della mostra “Nelle altre città” di Gabriele Basilico presso il Design Centre, San Donà di Piave (Venezia).