Francesco De Molfetta / Nicolò Tomaini – Trapassato futuro
Villa Contemporanea è lieta di presentare la bi-personale Trapassato futuro che accosta le opere di due tra gli artisti contemporanei più noti e amati del momento: Francesco De Molfetta e Nicolò Tomaini.
Comunicato stampa
TRAPASSATO FUTURO
FRANCESCO DE MOLFETTA / NICOLO’ TOMAINI
Showcases Gallery - Studio di architettura Arch. Crugnola Franco
San Martino della Battaglia 11
Varese
Testo critico di Rebecca Delmenico
A cura della galleria Villa Contemporanea, Monza
Inaugurazione sabato 21 gennaio 2023 dalle ore 16 alle 20
La mostra proseguirà fino al 25 febbraio 2023 da giovedì a sabato dalle ore 16 alle 19.30
Domenica aperto su appuntamento
Villa Contemporanea è lieta di presentare la bi-personale Trapassato futuro che accosta le opere di due tra gli artisti contemporanei più noti e amati del momento: Francesco De Molfetta e Nicolò Tomaini. Entrambi affrontano, in maniera differente ma affine, la tematica della comunicazione nella società contemporanea.
Francesco De Molfetta, dissacrante ed ironico, nelle sue opere sa tradurre sapientemente le nevrosi contemporanee utilizzando un immaginario collettivo di massa, tipico di una società dei consumi che rivela vizi e contraddizioni.
Eclettico nell’uso dei materiali, utilizza bronzi, ceramiche e resine.
All’apparenza semplici e immediate, le sue opere si rivelano profonde e sarcastiche, imprevedibili e mai scontate, anche nell’uso raffinato dei titoli, generatrici di un cortocircuito che non lascia indifferenti.
Nicolò Tomaini traduce nelle sue opere l’incapacità comunicativa dell’era tecnologica: l’avvento dei social media e la massificazione dei contenuti hanno generato un condizionamento dei devices sulla nostra vita che ha portato all’alienazione della capacità critica dell’uomo. Tomaini enfatizza i processi con cui i media ci costringono ai loro tempi, ai loro modelli. Le sue opere raccontano la modalità con cui fruiamo le immagini. La nuova tecnologia si impone sulla conoscenza del reale che viene sempre osservata dallo schermo di uno smartphone; nello stesso modo l’artista utilizza opere del passato che vengono in parte celate per riprodurre l’effetto del caricamento sullo schermo del computer, oppure vengono scomposte come in fase di annullamento e distruzione.
Scrive Rebecca Delmenico nel testo che accompagna la mostra “Il trapassato futuro è una
dimensione altra rispetto al trapassato che ci àncora al remoto e al futuro che corre sempre più veloce preda della rivoluzione informatica. In questo solco, tra-passato-e-futuro, muove la ricerca dei due artisti che rielaborano opere classiche creando un corto circuito inserendo elementi contemporanei legati ai medium digitali. Tecniche diverse, dalle ironiche e sarcastiche ceramiche di Francesco De Molfetta alle tele manipolate e reinventate di Tomaini, il messaggio è univoco: l'ebbrezza digitale sta portando all'isolamento dell'individuo. Salvifico allora è l’incontro con l’altro, la dialettica dell’esistenza che include anche il negativo, il disaccordo, essere connessi allora assume un significato diverso”.
Francesco De Molfetta (Milano, 1979) per tutti il "DEMO" vive e lavora a Milano. Il suo lavoro, scoperto dal famoso gallerista dell'Arte Povera Franco Toselli, è stato esposto in Italia e all'estero in tutte le principali fiere d'arte a partire dal 2000. Ha esposto in Europa e nel mondo in musei e gallerie private. Nel dicembre 2013 è stato invitato al Museo L.A. MOCA in una mostra sulla scena artistica New Pop e Surrealista. Nel 2010 l'esplosione è con la sua enorme provocazione alla Biennale d'Arte Sacra con la scultura "Lourdes Vuitton"(La Madonna che indossa un abito Louis Vuitton). Ha collaborato con marchi come Nike, Henry Cotton's, Fender chitarre e Lamborghini. Ha scritto e diretto quattro cortometraggi, uno dei quali ha vinto il primo premio Ambrogino d'Oro come opera migliore sulla città di Milano. Nel 2010 la prima mostra museale a Vitoria nei Paesi Baschi, nel 2012 alla Biennale di Tolentino, nel 2017 una mostra personale presso il
Museo della Triennale di Milano, nel 2022 presso l'Università Bocconi di Milano. Insegna Estetica dell'Arte contemporanea presso la società Umanitaria di Milano.
Nicolò Tomaini (Bellano, Lecco, 1989). Vive e lavora a Bellano.
Frequenta il Liceo Scientifico A. Volta a Lecco e la facoltà di Lettere a Bergamo. Si affaccia al mondo dell’arte contemporanea da autodidatta realizzando i primi lavori nel 2008.
Tra le sue principali mostre personali: 2022: Rette incidenti: Tino Stefanoni _ Nicolò Tomaini, Galleria Melesi, Lecco; Finestre sul male: Tano Festa e Nicolò Tomaini, Rocca di Umbertide, Umbertide; Lo spettacolo domestico del volo di Guy Debord, Cappella Reale Espiatoria, Monza.
2021: Dinamismo di un cane senza guinzaglio, Leogalleries, Monza (con Balla, Depero, Baldessari, D’Anna e Crali); Habeas corpus: sommario di decomposizione, Palazzo delle Paure, Lecco; Referti autoptici per immagini drogate, Dr Fake Cabinet, Torino.
2020: per poter annullare l’immagine!
’, Associazione Heart, Vimercate.
2019: Sottopelle, Storie di Memorie e Persistenze, Atto II, Villa Caldogno, Caldogno (con Roman Opalka). 2018: Verranno giorni senza nome, Galleria Melesi, Lecco. 2016: 40 gradi sopra il realismo, Galleria Outartlet, Vigevano (con Daniel Spoerri).
Nel 2017 l'opera Studio per un Ritratto in upload: testa del Cardinal Newman è stata introdotta nella collezione permanente del MIAAO Museo Internazionale delle Arti Applicate di Torino.