Eva Elisa Fabbris è la nuova direttrice del Museo Madre di Napoli
La neodirettrice avrà un mandato di tre anni. Succede all’australiana Kathryn Weir la quarantenne italiana, con un passato tra mostre e musei
È Eva Elisa Fabbris la nuova direttrice del Museo Madre di Napoli. Succede all’australiana Kathryn Weir nominata nel 2020 in piena pandemia e sotto la presidenza di Laura Valente. La nomina di Fabbris invece arriva a Napoli quasi un anno dopo dall’entrata in carica della Presidente Angela Tecce. Il suo progetto è stato selezionato su una shortlist composta da Lorenza Baroncelli, Maria Chiara Bertola, Antonio Cataldo, Milovan Farronato e ovviamente dalla stessa Fabbris. A premiarlo, all’unanimità, la commissione formata da Angela Tecce, Presidente, Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee; Letizia Magaldi, Vicepresidente; Achille Bonito Oliva, Consigliere;Adam Weinberg, Alice Pratt Brown Director, Whitney Museum of American Art; Anna Mattirolo, Storico dell’arte contemporanea.
EVA ELISA FABBRIS AL MADRE. LE RAGIONI DELLA NOMINA
“Eva Elisa Fabbris ha presentato un progetto che si è distinto per il valore scientifico e l’aderenza alla mission del Madre. La proposta, insieme alle pregresse esperienze maturate dalla Fabbris nel settore e alle qualità dimostrate anche durante il colloquio, siamo certi contribuirà all’accrescimento dell’offerta e del prestigio internazionale della nostra istituzione – dichiara Angela Tecce. Il Consiglio di Amministrazione ha condiviso le valutazioni della commissione esaminatrice, individuando in lei il Direttore, una figura nuova per la Fondazione dopo le modifiche statutarie. Voglio cogliere questa occasione per ringraziare nuovamente tutti i membri della commissione per l’impegno profuso, la Regione Campania per il sostegno alla Fondazione Donnaregina, e la Direttrice artistica uscente Kathryn Weir per il lavoro svolto”, ha spiegato Angela Tecce. La Fondazione conferirà alla neodirettrice un mandato di tre anni.
CHI È EVA ELISA FABBRIS
Nata nel 1979, Eva Elisa Fabbris ha quarantatrè anni e un’esperienza alle spalle in numerose istituzioni pubblico private italiane, dalla Fondazione Prada, alla Galleria Civica di Trento al Museion di Bolzano. Insegna alla NABA di Milano e una lunga esperienza internazionale come lecturer. Ha collaborato con varie riviste d’arte contemporanea tra cui Mousse Magazine, Cura e Flash Art. La sua ricerca, si legge nella nota inviata dal Museo, verte “su figure e momenti di eterodossia critica nel Modernismo, come esemplificato dalle ricerche sull’esperienza curatoriale di Marcel Duchamp, dal lavoro storiografico su Gene R. Swenson e dal suo studio in corso sulla patafisica, vincitore nel 2021 della 10ma edizione dell’Italian Council”. Nel suo curriculum numerose mostre realizzate da curatrice indipendente. Tra queste, una la collega almeno virtualmente ad uno dei momenti più floridi nella storia dell’istituzione. Ha infatti collaborato nella realizzazione proprio al Madre della mostra Diego Marcon. The Parents’ Room, con Andrea Viliani, sotto la direzione del quale il Museo napoletano è stato tra i più significativi nel dibattito sull’arte contemporanea nel nostro Paese. C’è inoltre una ulteriore riflessione da fare, e che riguarda l’altro lato dello Stivale. Dopo la tragica scomparsa di Germano Celant, Fondazione Prada perde un altro pezzo da novanta nel suo staff (qui la Fabbris ricopriva l’incarico di curatore). Oltre al programma che la neodirettrice svolgerà a Napoli, sarà interessante, inoltre, scoprire quale sarà il riassetto della Fondazione milanese e quali gli attori principali di uno dei luoghi delle arti visive che nell’ultimo decennio ha prodotto alcuni dei momenti più importanti della produzione culturale.
Santa Nastro
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