BOOMing 2023

  • DUMBO

Informazioni Evento

Luogo
DUMBO
Via Casarini 19, Bologna, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

Apertura al pubblico
Giovedì 2 febbraio 2023 | ore 20:00 – 24:00
Venerdì 3 febbraio 2023 | ore 16:00 – 24:00
Sabato 4 febbraio 2023 | ore 15:00 – 24:00
Domenica 5 febbraio 2023 | ore 11:00 – 20:00
VEN 3 FEBBRAIO

16:00 | Talk | Musica e fumetto. Quando l'immagine dialoga col suono.

17:00 | Un'operAZIONE Terzo Paradiso

SAB 4 FEBBRAIO

16:00 | Talk | Queerness as a State of Mind

17:00 | Un'operAZIONE Terzo Paradiso

18:00-22:00 | Performance audiovisiva Be Kind, Remake!

DOM 5 FEBBRAIO:

16:00 | Talk RE:Generations: L'impatto intergenerazionale della Mitologia Moderna.

17:00 | Perpetually Changing the Meaning of what was

Spiritually Intended - Sanjeshka e Giacomo Vanelli

DAL 2 AL 5 FEBBRAIO:

Special Wall "Designing Beyond: An Abstract Exploration"

432 HZ - Zeroottouno

Vernissage
02/02/2023

ore 20
ore 21 performance inaugurale Carne da Macello, di Ruben Montini, per Exibart

Contatti
Sito web: https://boomcontemporaryart.com
Biglietti

Biglietto intero 10,00 € Ridotto 8,00 € (convenzioni) Special Generation(z) Ridotto 5 € (per nat* a partire dal 1990) Gratis per bambini fino ai 10 anni

Uffici stampa
DOC-COM
Generi
arte contemporanea

Terza edizione della fiera dell’arte emergente organizzata nei giorni di ART CITY Bologna e di Arte Fiera.

Comunicato stampa

Dal 2 al 5 febbraio la terza edizione della fiera dell’arte emergente organizzata nei giorni di ART CITY Bologna e di Arte Fiera intercetta i fermenti e le tensioni delle nuove leve artistiche, chiamate a rappresentare una società in piena emergenza. Protagonisti della sezione Generation(Z) sono gli “Ultracontemporanei”, fenomeno di mercato emerso nel 2022 con il successo commerciale dei giovanissimi nelle aste internazionali, ma soprattutto figli e specchio del loro tempo: esploratori del sovrumano fra reale e digitale, collezionisti di mostri, narratori di nuove e fluide identità, dissacratori e liberi creatori di mondi più equi e più sostenibili. In esposizione artisti Under 33, presentati da galleristi o curatori altrettanto giovani, ma anche collettivi ed esperienze indipendenti.
Contemporanei, anzi, Ultracontemporanei. I giovanissimi protagonisti della sezione GENERATION(Z) appartengono a questo nuovo trend, e raccontano il presente come materia viva e pulsante. BOOMing Contemporary Art Show (2-5 febbraio) apre le porte, più che mai, al cambio generazionale: largo ai giovani nati essenzialmente dal ’90 in poi, quindi Under 33. In comune hanno l’esser cresciuti tra crisi, precarietà e il sentimento di nuova concretezza che porta con sé la caduta di tante illusioni ma anche nuove ambizioni. Digital native, inclusivi, attenti ai diritti sociali e alla tutela dell’ambiente gli “zoomer” sono trainati dalla lettera Z, capolettera di svolta e simbolo di questa edizione, mutuata dallo slang giovanile.

Forse il loro sguardo riuscirà davvero a dare un contributo diverso e (r)innovare l’esistente. L’appuntamento è negli spazi di DumBO, l’ex scalo ferroviario, ora area rigenerata con la cultura: oltre alle proposte selezionate dalle gallerie e presentate in sezione, verrà dato ampio spazio, anzi un intero piano, ai nuovi nomi. Un’occasione per scoprire artisti e artiste rappresentati dalle migliori gallerie emergenti, ma anche collettivi indipendenti, nuove realtà ibride e spazi non profit.

Generation(Z): una sezione speciale della fiera più una mostra al +1

Al piano +1, nelle nicchie di cemento dell’ex deposito del Binario Centrale spicca Generational Trauma, opera emblematica dell’artista georgiana Gvantsa Jishkariani (*1991) che si auto-presenta tramite la galleria The Why Not Gallery di Tbilisi, da lei stessa fondata. Attraverso tecniche come l’arazzo e la combinazione di materiali come vetro, mosaico e metallo, prende le distanze dalla scultura monumentale di matrice sovietica offrendone una interpretazione dissacrante.

Fra le gallerie in sezione Cellar Contemporary di Trento, che forte del know-how storico di Studio d'Arte Raffaelli concentra la ricerca su artisti post-millennial che, nelle parole dei giovani galleristi Davide Raffaelli e Camilla Nacci, “sanno esprimere contemporaneamente l’inquietudine e la saggezza, caratteristiche della loro generazione e del nostro tempo”. Incontriamo così le tensioni ancestrali e i mondi popolati da creature mostruose, spesso antropomorfizzate, del finalista al Premio Cairo Bruno Fantelli (trentino, nato nel 1996), e i volti distorti, le maschere deformate di Solomostry (nato a Milano nel 1988), dallo stile estremamente riconoscibile, che omaggia il popolo della musica, del writing e della notte. Ammiriamo l'attitudine performativa e fotografica di Zana Masombuka (nata a Johannesburg nel 1997), artista e attivista sudafricana che gioca con il travestimento per trasmettere messaggi dalla potenza universale, e ci imbattiamo nel solo show e nei lavori su tela di Margherita Paoletti, marchigiana classe ’90 ben nota al pubblico bolognese e di BOOMing, illustratrice di delicati ecosistemi onirici, abitati dai corpi e dalla natura.

Candy Snake Gallery di Milano propone una selezione che, secondo Andrea Lacarpia, esprime i tratti distintivi della nuova generazione di artisti, che “si focalizzano sul dialogo tra la fisicità della materia, l’iconicità dell’immagine e la fluidità incorporea del mondo digitale.” Ad esempio la scultrice Naomi Gilon (nata nel 1996 ad Arlon, vive e lavora a Bruxelles) si ispira alla fantascienza, il cinema horror e la mitologia per creare chimere umane e animali, che irrompono nella quotidianità con incursioni nell’ambito del design e della moda. La ricerca di Margherita Mezzetti (Siena, 1990) e Andrea Samory (Padova, 1991), presentati insieme al primo piano, è permeata dall’immaginario digitale, traslato in una pratica pittorica e scultorea dalla notevole perizia tecnica in cui viene indagata la frammentazione dell’identità in bilico tra reale e virtuale.

Lo spazio di Gigi Rigliaco Gallery (Lecce) si popola delle opere degli artisti affermati Gianfranco Basso, Fabrizio Fontana, Gianmaria Giannetti e Santa Scioscio poste in dialogo con quelle del neo-diplomato all’Accademia di Lecce Luca Luprano nel progetto More Than Words. Un accostamento di diverse generazioni, ma soprattutto di immagini con elementi testuali che amplificano il messaggio e stimolano lo spettatore ad una più attenta riflessione, sfidando la tendenza ad una lettura rapida e superficiale tipica di un sistema di comunicazione effimero e molto dinamico.

Matteo Bianco, rappresentato da Habitat Ottantatre a cura del giovanissimo Zeno Massignan, si affida a un messaggio cristallino, illuminato al neon: Vaffanculo light è rivolto alla mercificazione dell’arte, ed è la denuncia di un gioco inesorabile che, per scardinare certe logiche consumistiche, finisce per assecondarle. La parola - in questo caso recitata - è centrale anche nella performance di Sanjeshka - l’artista serba presentata da Contemporary Attitude a cura della giovane Chiara Spagnol, un invito catartico a fuggire dalla tentazione dell’iperproduttività. Con voce ipnotica pronuncia poesie in varie lingue, accenna canzoni, gioca con la ripetizione di parole e concetti in un video che prende forma anche in oggetti scultorei fisici contornandolo con le frasi e le sensazioni più incisive e avvolgendo lo spettatore in una sorta di trance complessiva. Sempre presentata da Contemporary Attitude - a cura di Eleonora Angiolini - Martina Camani propone la serie I WANT, che attraverso il trampolino evoca un moto interiore dell’essere, demistificatorio e liberatorio, e la accosta alla doppia installazione Febbre, che si sofferma sul tifo sportivo come fenomeno sociale e identitario.

Nelle proposte di Marsala Due di Bologna a cura di Antonio Di Falco, l’artista Giulia Sensi rende protagonisti gli oggetti legati al mondo dell’infanzia e a quello adulto del collezionismo, giocando con la serietà e compulsività dell’uno e l’appassionata libertà dell’altro. Il lavoro di Flavio Pacino, attraverso disegno, media scultorei e installativi, indaga invece sul rapporto tra naturale e artificiale: nell’installazione site-specific gli elementi vegetali prendono il sopravvento e comprimono travi e colonne in cemento armato, ribaltando il concetto di rifugio.

I collettivi e gli indipendenti

A BOOMing la dimensione collaborativa – che ha segnato i grandi movimenti del passato – si prende una rivincita sul sistema dell’arte contemporanea, caratterizzato da individualismo e competizione. Due i collettivi presenti: plurale e Borlottee. Il primo, composto da Giulio Ancona, Leonardo Avesani e Chiara Ventura, nasce nel 2020 per esplorare una forma empatica d'esistenza a partire dal linguaggio, dalle falle che si riscontrano nel quotidiano e dalle mille forme che assume la violenza. Borlottee (sì i fagioli) – che firma la nuova immagine coordinata e grafica di BOOMing 2023 – parte dal design per creare opere multimediali e mix media che indagano temi sociali usando l’ironia e la sovversione. Con il progetto Carico riflette sulla tensione tra persone appartenenti a generazioni diverse negli ambiti sociali, lavorativi e politici.

L’identità, invece, è il cuore del progetto portato avanti da Artists For Pride, a cura dell’art sharer Elisabetta Roncati. Tre gli artisti e le voci indipendenti che espongono una delle questioni cruciali affrontate dalla loro generazione. Fabio Orioli esplora la fluidità nella visione del corpo, che riflette la mutevolezza e l’individualità, Federica Sutti ridefinisce il simbolo della sessualità maschile e lo arricchisce trasformandolo in emblema della diversità etnica, sociale, estetica e di genere, Elena Zecchin propone un viaggio nello sguardo e nella sensorialità di una persona neuroatipica.

www.boomcontemporaryart.com

Le principali performance

A partire dalla performance che si terrà nell’ambito di ART CITY Bologna 2023 e in occasione di Arte Fiera, “germogliata” dal Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto, simbolo universale di pace e riconciliazione dell’uomo e della cultura con la natura. Secondo la definizione del maestro dell’Arte Povera, nel primo paradiso gli esseri umani erano totalmente integrati nella natura, il secondo è il paradiso artificiale, sviluppato dalla scienza e la tecnologia, il terzo si realizza nella connessione equilibrata tra l’artificio e la natura. ANTIMATTER_STONE è la scultura monumentale dell’artista emergente Sebastiano Pelli creata con materiali di scarto e pensata per trasformare i rifiuti in energia collettiva, grazie alla performance che prenderà vita intorno all’opera: elemento centrale, la plastica, bandita da BOOMing - prima fiera green e “plastic free” del settore - fin dalla prima edizione. Le bottigliette monouso raccolte all’ingresso troveranno una nuova vita creativa.

Le performance partecipative si terranno venerdì 3 e sabato 4 febbraio, alle ore 17.00, negli spazi esterni di DumBO. Il progetto è a cura di Francesco Saverio Teruzzi e Alessio Vigni e organizzato da Cittàdellarte – Fondazione Pistoletto, Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto in collaborazione con Artivazione, pupillaquadra e DumBO.

BOOMing accende un focus su tutto ciò che è sottorappresentato non solo nel sistema e nel mercato dell’arte: la marginalità conquista il centro della scena con la performance inaugurale Carne da Macello, di Ruben Montini, per Exibart. L’artista di Oristano, classe 1986, lavora da sempre con il corpo che, grazie alla performance, diventa testimonianza storica di ciò che la comunità LGBTQ+ vive in Italia e in Europa.

Carne da Macello apre la fiera giovedì 2 febbraio, alle ore 21, e viene riproposta venerdì 3 e sabato 4 alle ore 18.

Ambiente, queerness, transdisciplinarietà: gli eventi off

La cultura queer tra fluidità, precarietà e resistenza, è al centro del progetto Artists For Pride, fondato dalla art sharer Elisabetta Roncati. Oltre alle opere presenti nella mostra Generation(z), al piano + 1, si terrà un talk sabato 4 febbraio, alle ore 16: Queerness as a State of Mind sarà dedicato all’arte queer e alle politiche di genere, alla luce dei più recenti dibattiti artistici e non.

La natura e le sue leggi misteriose – come quelle legate agli intervalli musicali – ispirano l’installazione 432 HZ di ZEROOTTOUNO, un progetto realizzato in collaborazione con Fabbrica Eos di Milano e Fondazione Rocco Guglielmo di Catanzaro. Quest’opera interattiva si presenta come un tappeto erboso calpestabile a piedi nudi dal pubblico, un elemento invitante e avvolgente sul piano sensoriale, e si basa su teorie musicali risalenti a fine ‘800. Un percorso di ricerca armonica e armoniosa, che ci connette e ci radica – attraverso i piedi – al nostro io primordiale.

Nella serie di performance transdisciplinari, oltre a quelle di Terzo Paradiso e Ruben Montini, si segnala “Perpetually Changing the Meaning of what was Spiritually Intended” di Sanjeshka e Giacomo Vanelli, presentata da Contemporary Attitude. È legata a Generation(z), sezione della Fiera dedicata ai giovanissimi, ed è un invito a liberarsi dalla morsa dell’iperproduttività. L’artista serba recita poesie, canta, gioca con parole e concetti, accompagnata da opere fisiche e dalle note sperimentali di Giacomo Vanelli musicista e compositore elettronico. La performance va in scena domenica 5 febbraio, alle ore 17.

Sempre domenica 5, alle ore 16, l’appuntamento è per il talk RE:Generations dedicato all’impatto intergenerazionale delle nuove forme di collezionismo. Conduce il dibattito Fabrizio Modina, creativo polivalente, docente di moda, e importante collezionista con Emanuela Zilio e Italo di AnimeTeaTime, nonché promotore e Presidente della Fondazione M-Cube, nata a Torino nel 2022 con la finalità di conservare l’ormai ingente patrimonio di oggetti relativi alla Mitologia Moderna, partendo dalla valorizzazione e messa a disposizione del pubblico della Collezione Modina.

Lo Special Wall by Doc Creativity e Rete Doc

Tra gli allestimenti di maggiore impatto della Fiera troviamo lo Special Wall “Designing Beyond: An Abstract Exploration”, in collaborazione con Doc Creativity e Rete Doc. Un progetto curato da Il Cerchio e le Gocce, dedicato interamente all’astrattismo urbano italiano. Protagonisti quattro artisti, Aris, Contemporary Paleolithic, Shekoone e Corn79, con un solido background nel graffiti writing e nel muralismo astratto contemporaneo. In quest’area saranno esposti oggetti d’artigianato e complementi d’arredo, intessendo un dialogo tra il design, l’architettura e l’urbanistica. Inoltre, appositamente per la mostra sarà dipinto un murales che unirà tra loro gli stili di tutti e quattro gli artisti.

I “Fuori Fiera”

Mostra di una Notte_Oltre che allo Special Wall l’artista Corn79, alias Riccardo Lanfranchi, si lega a un altro progetto che culmina nella Mostra di una Notte: un evento ufficiale Art City Bologna organizzato dal Grand Hotel Majestic “già Baglioni” con Confedilizia APE Bologna e BOOMing.

Il 4 febbraio, dalle 14 alle 2 di mattina, l’hotel ospiterà un trittico di opere: quella di Corn79, vincitore della prima edizione del Premio Sustainability Art “Giorgio Morandi”, e due nature morte del grande maestro novecentesco, appartenenti alla collezione di Cecilia e Giampiero Matteucci. Un evento ad ingresso libero, con offerte a sostegno di Fondazione ANT Italia. Lanfranchi è stato premiato dopo essere stato individuato tra i talenti emergenti della scorsa edizione della Fiera. Quest’anno, durante BOOMing, sarà selezionato un nuovo artista: anche lui avrà il compito di realizzare un’opera ispirata alla visione eco-moderna di Giorgio Morandi.

Private Eye Party con Margherita Paoletti_Le migliori vibes urban di Bologna incontrano la visionarietà di Margherita Paoletti, presente nella sezione Generation(z) della Fiera con Cellar Contemporary Trento. La giovane artista inserisce i propri visual in videoproduzione, arricchendo di immagini, colori e riferimenti le live curate da Gino Grasso, Dano Deep e Sally Bump. Private Eye è un format tra i più originali di Bologna, un party itinerante e camaleontico che in questo caso trae ispirazione dall’ambientazione post-industriale del DumBO e del suo Spazio Bianco. Appuntamento sabato 4 febbraio, dalle ore 22 in poi.

BOOMing “feat” Future Film Festival

Tra gli eventi collaterali troviamo una serie di appuntamenti in collaborazione con il partner Future Film Festival, il primo festival italiano dedicato ai film d’animazione, VFX e alle media arts. Sabato 4 febbraio, dalle 18 alle 22, nello spazio esterno del padiglione, va in scena la performance audiovisiva Be Kind, Remake!, di Monica Manganelli e Giacomo Vanelli, curata da Giulietta Fara. Un omaggio ai 25 anni di “Be Kind, Rewind! di Michel Gondry”, film ispirato ai fan film, i rifacimenti dei blockbuster hollywoodiani rifatti da fan e appassionati.

Sempre a cura del Future Film Festival, la prima tappa della rassegna “Fare Musica a Bologna”, ospitata in Fiera. Il ciclo di conversazioni che raccontano le professioni della musica – promosso da Rete Doc, Doc Educational e Doc Creativity – inizia ufficialmente venerdì 3 febbraio, alle ore 16, con Igort, maestro del fumetto d'autore italiano, ma anche musicista, regista, sperimentatore. L’artista dialogherà con Pierfrancesco Pacoda, curatore della rassegna, riguardo al legame tra fumetto e musica.