Venezia Updates: qualcuno aiuti la “povera” Singapore, che non ha quattrini per partecipare alla Biennale d’Arte 2013. Al contrario di Angola e Kosovo…
Il paradosso, se non fosse sorprendente ed apparentemente incomprensibile e contrario alla logica comune, non sarebbe più tale. Una dimostrazione pratica ci arriva giusto in questi primi giorni di apertura della Biennale di Architettura: che alla 13. edizione registra nelle rappresentanze nazionali il debutto di diversi nuovi paesi, alcuni con realtà sociali ed economie non certo […]
Il paradosso, se non fosse sorprendente ed apparentemente incomprensibile e contrario alla logica comune, non sarebbe più tale. Una dimostrazione pratica ci arriva giusto in questi primi giorni di apertura della Biennale di Architettura: che alla 13. edizione registra nelle rappresentanze nazionali il debutto di diversi nuovi paesi, alcuni con realtà sociali ed economie non certo ben messe, come Kosovo ed Angola.
Che accade in contemporanea? Che – per paradosso, appunto – uno Stato dalle finanze non certo sofferenti come Singapore, fucina di tecnologie, parte attiva nell’inarrestabile boom asiatico, annuncia che non parteciperà alla Biennale Arti Visive del 2013, dove era presente da sei edizioni. Ragioni ideologiche, critiche, magari anche polemiche? No, proprio motivazioni economiche: il National Art Council ha deciso di ottimizzare le risorse destinate ai suoi progetti. Ed ha visto bene di cancellare la presenza alla più importante rassegna mondiale di arte contemporanea. “Dobbiamo iniziare a lavorare su un museo, e sostenere diverse fiere d’arte nel Paese”, hanno fatto sapere i funzionari.
Che dire? Avessero sollevato prima il problema, forse il Kosovo un piccolo contributo l’avrebbe concesso volentieri ai simpatici asiatici della città-stato più ricca del mondo…
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