William Xerra – L’opera come promessa

Informazioni Evento

Luogo
IL TRIANGOLO
Vicolo della stella, 14, Cremona, Italia
(Clicca qui per la mappa)
Date
Dal al

da giovedì a domenica, dalle 16.30 alle 19.30

Vernissage
28/01/2023

ore 18

Artisti
William Xerra
Curatori
Sara Fontana
Generi
arte contemporanea, personale

Artista poliedrico e sperimentatore instancabile, William Xerra (Firenze, 1937) ha esplorato le infinite possibilità dell’arte attraverso lo sconfinamento tra le discipline e la contaminazione tra tecniche e linguaggi.

Comunicato stampa

Da sabato 28 gennaio a sabato 25 febbraio la Galleria Il Triangolo di Cremona ospita L’opera come promessa, la mostra di William Xerra, a cura di Sara Fontana, realizzata con il patrocinio e la collaborazione del Comune di Cremona.

Artista poliedrico e sperimentatore instancabile, William Xerra (Firenze, 1937) ha esplorato le infinite possibilità dell’arte attraverso lo sconfinamento tra le discipline e la contaminazione tra tecniche e linguaggi. Risulta quindi difficile, tuttora, incasellare la sua opera in storicizzazioni rassicuranti e già consolidate. Eppure, lui crede ancora fiducioso nella necessità di raccontare qualcosa che è urgente, convinto che vuoto, infinito e assenza abbiano anche il significato di pieno, perimetro e presenza.
Xerra esordisce come pittore negli anni Cinquanta nel solco di Morandi e Sironi, per poi avvicinarsi alle ricerche informali e new dada e quindi ammiccare alle indagini concettuali. Le prime relazioni decisive sono però con i poeti, in particolare con protagonisti della Poesia Visiva come Emilio Villa e Corrado Costa.
Seguono i cicli, ancora narrativi, dedicati al “vive” e al “mento”, in un certo senso mai più abbandonati. “Vive”, nel gergo tipografico, è la parola cancellata che deve essere riabilitata. Il “vive” di Xerra è lo strumento magico che può riattivare il frammento di un dipinto del Seicento come fotografie, lettere o documenti amministrativi dimenticati, spesso comunque indecifrabili. Il “mento” ironizza invece sulla menzogna, individuale e dell’arte, e spinge Xerra a dichiarazioni paradossali come “Mento sul mio bianco”, “Mento sulla verità come inganno” o “Mento se non mento”.
Nel periodico rinnovarsi della pittura, anche l’azione ha sempre costellato il percorso di Xerra: da Trasporto di poesia del 1968 agli interventi performativi per Milano Poesia nel 1990, con l’inatteso coinvolgimento del pubblico.
La mostra personale di Xerra alla Galleria Il Triangolo, attraverso una quarantina di opere, documenta una parte della sua diramata ricerca degli ultimi cinquant’anni. Un nucleo di piccole opere testimonia la scoperta decisiva, fin dagli anni Settanta, del telaio interinale, il telaio provvisorio usato dai restauratori e che diventerà un elemento ricorrente nelle opere degli anni Novanta. Incollando oggetti e ritagli, l’artista crea un innesto di memoria che risignifica i componenti originari. L’esposizione presenta inoltre una serie di grandi tele realizzate tra il 1984 e il 2003, intervenendo talora a più riprese sullo stesso pezzo e ponendo sempre in dialogo pittura, disegno, collage e assemblage. Xerra intreccia cultura alta e cultura popolare, componendovi parti di vecchie opere trovate sui mercatini con la cartolina dell’Annunciazione di Recanati di Lorenzo Lotto, i disegni della nipotina, scritte al neon, una gruccia metallica per abiti e una stola rosa, cui aggiunge di sua mano un nudo picassiano tracciato con un segno nero e un rettangolo nero alla Malevic. Giustappone e riaccende queste unità disparate con sapiente regia entro una composizione rigorosa, scaturita da una tradizione geometrica che dalla sezione aurea giunge fino al costruttivismo russo.
Il sacro è un’altra componente importante della poetica di Xerra, come affiora da vari elementi e da alcuni titoli - Crocifissione (19) e XIV stazione - e come testimonia la recente installazione permanente di una sua Via Crucis del 1999 nella chiesa di San Fedele a Milano.
Esemplificano la ricerca ultima i lavori ad acrilico su alluminio anodizzato della serie Aluminum plate, risalente al 2017. Sono fogli sottili e leggeri in cui l’amore di Xerra per la pittura e per la scrittura riaffiora prepotente insieme alle sue parole chiave: Bene, Sta bene, Mento, Vive e Infinito. Infine, i sei disegni del 2021-2022 sono l’esito di una sintesi che proviene da decenni di lavoro indefesso e svelano le antiche ossessioni dell’artista: il dominio senza confini del bianco, la presenza di un segno minimalista, il peso dei margini e il valore oggettivo e assoluto di quel “niente che poi niente non è”.